no_data
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martedì 24 maggio 2022
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era meglio live aid.
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Mi dispiace di non essere d'accordo con altri commenti, ma il film-documentario di Wadleigh proietta la cultura giovanilista in maniera non troppo accettabile: uso di droghe, culture snobistico orientaliste, e cosi' via. Anche le esibizioni musicali non sono all'altezza di LIVE AID, ad es., ottimo festival rock tenuto a Londra Wembley. Dal punto di vista giornalistico-documentario gli autori restituiscono il clima di Woodstock.
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il befe
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sabato 7 marzo 2015
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ce ne fossero
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gigiesse
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lunedì 17 settembre 2012
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rock e speranza
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Nella realtà non è andato tutto così magnificamente come è raccontato in questa pellicola, tuttavia questo film rappresenta una generazione e porta in se la visione di un mondo diverso. In quegli anni veniva prodotta della musica di altissimo valore, che fino a pochi anni prima non era nemmeno concepibile. Questa pellicola ricorda il più grande evento rock di sempre. Essa inoltre sprigiona tutta la voglia di vita, il rifiuto verso l'ordine costituito, verso i costumi tradizionali, il desiderio di pace della tragica storia hippie. Woodstock è stata un'utopia, ma è bello ricordarla.
Fra le innumerevoli canzoni che si susseguono faccio notare While a little help from my friends di Joe Cocker (che mi ha fatto venire i brividi la prima volta che l'ho sentita) e l'inno americano suonato da Jimi Hendrix, stropiato con la sua chitarra elettrica.
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alex41
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domenica 25 luglio 2010
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sesso, droga, rock'n'roll, musica: il capolavoro!
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Quei lontani 3 giorni del 1969 ha creato una storia, ha portato una nuova generazione: un concerto all'aperto per tre giorni di seguito, con gente venuta da tutto il mondo per assistere al concerto dei più grandi artisti rock di quegli anni: Jimi Hendrix, The Who, Janis Joplin, Joe Cocker e i Jefferson Airplane. Ha piovuto, c'è stato il sole rovente, eppure nessuno si è mai fermato: hanno lasciato che la musica dominasse quei tre giorni. Nel film sono presenti anche interviste dirette con persone riguardo la droga, la musica, il motivo dell'esistenza di Woodstock, ma soprattutto immagini in esclusiva dei grandi artisti, specialmente Jimi Hendrix nella sua esibizione più indimenticabile e storica della sua carriera.
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Quei lontani 3 giorni del 1969 ha creato una storia, ha portato una nuova generazione: un concerto all'aperto per tre giorni di seguito, con gente venuta da tutto il mondo per assistere al concerto dei più grandi artisti rock di quegli anni: Jimi Hendrix, The Who, Janis Joplin, Joe Cocker e i Jefferson Airplane. Ha piovuto, c'è stato il sole rovente, eppure nessuno si è mai fermato: hanno lasciato che la musica dominasse quei tre giorni. Nel film sono presenti anche interviste dirette con persone riguardo la droga, la musica, il motivo dell'esistenza di Woodstock, ma soprattutto immagini in esclusiva dei grandi artisti, specialmente Jimi Hendrix nella sua esibizione più indimenticabile e storica della sua carriera. Da ammirare anche un giovanissimo Santana, e uno schizzatissimo ma grandioso Joe Cocker, e una affascinante Janis Joplin. L'atmosfera è pacifica, niente preoccupazioni o violenza, niente accuse di razzismo per neri o ebrei, ma un semplice concerto che ha fatto la storia, neanche in uno stadio come San Siro o quelli degli U2, ma un posto all'aperto con nomadi, zingari e persone normalissime americane e non. Ha fatto la storia soprattutto della giovinezza di quegli anni, la vita spericolata degli adolescenti del 1969 ancora oggi ci fa riflettere, e si fa un po' esempio. Woodstock resterà sempre un mito, un gioiello della musica internazionale. Non esisterà più un concerto come quello. Si dovranno sterminare i suonatori di musica house, e bisognerà faticare a suonare la chitarra come Hendrix o Clapton. W LA MUSICA ROCK. W WOODSTOCK.
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gengis
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giovedì 14 agosto 2008
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a proposito di woodstock
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Cosa è stato Woodstock; fu l'inizio della fine, della fine di una generazione , oppure, in quei tre giorni (15-17 agosto 1969), si sono create le premesse per un ponte neanche tanto ideale con i "favolosi" anni '70. Credo che Woodstock sia stato l'uno e l'altro.
Le illusioni e le speranze di una intera generazione di giovani sono morte e allo stesso tempo autorigeneratesi grazie anche ai quei fantastici tre giorni. La fine di un'epoca( vedi alla voce Beat generation), è coincisa con la nascita di un'altra, piu' ,se possibile, autocosciente. La contestazione giovanile di quegli anni,è stata ben supportata anche e soprattutto dalla produzione musicale, mai cosi ricca di contenuti e proposte: Dylan, C.
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Cosa è stato Woodstock; fu l'inizio della fine, della fine di una generazione , oppure, in quei tre giorni (15-17 agosto 1969), si sono create le premesse per un ponte neanche tanto ideale con i "favolosi" anni '70. Credo che Woodstock sia stato l'uno e l'altro.
Le illusioni e le speranze di una intera generazione di giovani sono morte e allo stesso tempo autorigeneratesi grazie anche ai quei fantastici tre giorni. La fine di un'epoca( vedi alla voce Beat generation), è coincisa con la nascita di un'altra, piu' ,se possibile, autocosciente. La contestazione giovanile di quegli anni,è stata ben supportata anche e soprattutto dalla produzione musicale, mai cosi ricca di contenuti e proposte: Dylan, C.S.N., Country Joe, Joan Baez e altri, tanti altri, hanno fatto da colonna sonora ideale ai "moti" generazionali di quegli anni.Woodstock è stao l'apice, il punto d'arrivo di 10 anni, musicalmente parlando,formidabili e allo stesso tempo irripetibili; ma Woodstock ha rappresentato anche il trampolino di lancio per la seventees generation, una generazione forse più consapevole e sicuramente piu' politicizzata che trovera' stimoli radicalmente piu' spigolosi che avranno come valvola di sfogo , a meta dei'70, il fenomeno punk.
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anonimo
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venerdì 21 gennaio 2005
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w l'amore!
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La musica è bella e l'amore di piu!
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