gus da mosca
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domenica 5 luglio 2009
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brividi di terrore, che attanagliano la schiena !
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Un film cult, imperdibile per tutti gli appassionati dei B-movie americani, disseminati tra gli anni 40 e 50. Uno script delirante e cinico ai limiti del grottesco, dove si alternano scene di commedia sofisticata ad autopsie. Vincent Price, medico sperimentale, e' alla ricerca delle cause fisiche della paura e pratica rapide autopsie direttamente davanti ai parenti delle vittime, morte di paura. Vuole trovare il perche' della paura e si inietta in vena acido lisergico come Albert Hofmann. Il delirio del film raggiunge l'apice quando si rivela allo spettatore la vera natura fisica della Paura: "qualcosa" che attanaglia la spina dorsale di chi ha paura. Se non si urla di terrore, si muore con la spina dorsale spezzata dalla "morsa del terrore" !! Quel "qualcosa" viene "sperimentalmente estratto" dal corpo di una donna muta, morta di paura per non riuscire ad urlare.
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Un film cult, imperdibile per tutti gli appassionati dei B-movie americani, disseminati tra gli anni 40 e 50. Uno script delirante e cinico ai limiti del grottesco, dove si alternano scene di commedia sofisticata ad autopsie. Vincent Price, medico sperimentale, e' alla ricerca delle cause fisiche della paura e pratica rapide autopsie direttamente davanti ai parenti delle vittime, morte di paura. Vuole trovare il perche' della paura e si inietta in vena acido lisergico come Albert Hofmann. Il delirio del film raggiunge l'apice quando si rivela allo spettatore la vera natura fisica della Paura: "qualcosa" che attanaglia la spina dorsale di chi ha paura. Se non si urla di terrore, si muore con la spina dorsale spezzata dalla "morsa del terrore" !! Quel "qualcosa" viene "sperimentalmente estratto" dal corpo di una donna muta, morta di paura per non riuscire ad urlare. Il film propone alcune sequenze veramente uniche, come la scena all'interno di un cinema specializzato in proiezioni di film d'epoca muti (direttamente ispirata a "Blob"-1958). Nel silenzio e nel buio la gente puo' soltanto urlare, guardando "la forbice della paura" proiettata sullo schermo. Urlare di paura e' esattamente quello che lo stesso regista consiglia di fare ad inizio film, per poi dirci prima del "The End": provate a non farlo, morirete! Il film e' un low-buget in B/N, con una sola sorprendente sequenza colorata di pochi secondi, che ha suggerito l'infelice titolo fuori-tema della versione italiana. Ispirato anche al mitico "Dr. Cyclops" (1940, gia' tutto a colori), il film venne realizzato con una poverta' disarmante di "effetti speciali", ma con scenografie accuratissime (riciclate dal set dismesso di qualche altro grande film). Visione assolutamente e rigorosamente consigliata a tutti gli appassionati di B-movies !!!
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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cinema sperimentale
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Chi di voi non conosce ancora William Castle(vero cognome Schloss, che in tedesco significa appunto "castello")?
è senza dubbio uno dei più importanti registi di B-Movie della storia.
Dopo una lunga gavetta, che lo porta a lavorare addirittura con Orson Welles alla seconda unità del noir La signora di Shanghai (1948), Castle esordisce come regista di una lunga serie di film a basso budget.
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Chi di voi non conosce ancora William Castle(vero cognome Schloss, che in tedesco significa appunto "castello")?
è senza dubbio uno dei più importanti registi di B-Movie della storia.
Dopo una lunga gavetta, che lo porta a lavorare addirittura con Orson Welles alla seconda unità del noir La signora di Shanghai (1948), Castle esordisce come regista di una lunga serie di film a basso budget. Divenne famoso soprattutto grazie ai numerosi espedienti utilizzati per spaventare il pubblico. Il più interessante di questi è il "Percepto": alcune poltrone delle sale addibite erano state munite di fili elettrici. In determinati momenti della proiezione tali fili procuravano brevi scosse.
Il film su cui Castle sfruttò tale espediente fu appunto The Tingler ("Il Brivido" in italiano), uno dei suoi film più riusciti. La trama narra di un medico (un Vincent Price in gran forma) che, studiando la paura, scopre che l'impossibilità di urlare fa crescere lungo la nostra spina dorsale una specie di millepiedi. Che dire: la trama è geniale per quanto assurda; il mostrone è palesemente fatto di gomma; ma il film è godibilissimo e all'epoca riuscì veramente a stupire grazie a qualche trovata sperimentale che fece scuola (Joe Dante omaggia sia la scena della sala cinematografica in Gremlins 2, sia il Percepto in Matinée).
Non dico altro per non rovinare la visione.
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