eugen
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venerdì 2 agosto 2024
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hitchcock meno"psicoanalitico"
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Parlando di sir Alfred Hitchcock, chi scive corre il rischio di ripetersi o di dire banalita', senza analizzare veramente, sprattutto un film "atipico"come"Vertigo"del 1958, tratto dal romanzo"D'entre les morts"di Boileau e Narcejac. Cerchero allora, invece, di limitarmi a confrontare il film con altre opere hitchockiane, nelle quali la chiave interpretativa e'molto psicanlitica-qui, invece, , al di la'del comunque non chiaro riferimento quasi iniziale(si dice"uno psichiatra, uno psicologo, uno psianalista, ma anche il medicoi di famiglia"), nel quale il marito della donna accenna al problema, la storia procede in chiave decisamente alluncinatoria, di puro incubo e questo non solo relativamente a Judy, la protagonsita(un'eccelsa Kim Novak)ma anche all"detective"che si innanmora quasi subito della donna e cade in una condizione sinergcamente, qausi endiadicamente legata alla donna.
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Parlando di sir Alfred Hitchcock, chi scive corre il rischio di ripetersi o di dire banalita', senza analizzare veramente, sprattutto un film "atipico"come"Vertigo"del 1958, tratto dal romanzo"D'entre les morts"di Boileau e Narcejac. Cerchero allora, invece, di limitarmi a confrontare il film con altre opere hitchockiane, nelle quali la chiave interpretativa e'molto psicanlitica-qui, invece, , al di la'del comunque non chiaro riferimento quasi iniziale(si dice"uno psichiatra, uno psicologo, uno psianalista, ma anche il medicoi di famiglia"), nel quale il marito della donna accenna al problema, la storia procede in chiave decisamente alluncinatoria, di puro incubo e questo non solo relativamente a Judy, la protagonsita(un'eccelsa Kim Novak)ma anche all"detective"che si innanmora quasi subito della donna e cade in una condizione sinergcamente, qausi endiadicamente legata alla donna. Da vedere e anzlizzare anche sequenza per sequenza(questo peraltro vale sempre per ogni film di Hitchock, "il regsta"di cinema, l'unico vero e totale autore filmico), "Vertigo"e'film che ci interroga sempre e torna a interrocgarci sulla condizione esistenziale umana tout court. Se trata de una pelicula"absoluda"de mirar y analizar sin acabar de hacerlo y sin tener la presuncion de entender todo. Kim Novak y James StewartUa quien sir Alfre dio'el papel del amante trajcionero tambien del amigo)sono Intepretes extraordinarios y cuando Hitchcock ofendia los actores queria solo llegare a la perfeccion'intepretativa. Eugen
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soddu.marco_2021s@icsbarzano.edu.it
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lunedì 30 agosto 2021
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un' assoluto classico sull' ossesione dell'amore e delle vertigini
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Hitchcock è un genio e si sa ma questo film più di altri riesce a creare stupore e interesse . il film che vanta ottime prove attoriale riesce ad essere una perfetta rappresentazione dell'amore ossessivo e quando questo amore cade vertiginosamente Scottie , il protagonista , cade nella pazzia e nell'ossessiva ricerca del suo amore perduto per poi scoprire che esso era coinvolto in un omicidio .ottima anche la musica che si abbina perfettamente con le scene abilmente girate dal maestro del brivido Alfred Hitchcock .insomma la donna che visse due volte è un film perfetto ed indimenticabile
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elgatoloco
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domenica 9 maggio 2021
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capolavoro, con molte declinazioni possibili
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"Vertigo"(Alfred Hitchocok, da un romanzosoggetto anche se"lontano"di Pierre Boilleau e Thomas Narcejac, sceneggiatura di Alan Coppel e Samuel A.Taylor, 1958). UN poliziotto, che è anche avvoocato, contattato da un ex.collega di università, che sa essere il suo amico uscito dal servizio attivo, decide di seguire la"Moglie"8meglio, creduta tale)di qeust'ultimo, che sembra essere"posseduta"da una sorta di identificazione con la propria bisnossa materna. La seguirà, dopo averla salvata una volta dall'annegamento, in una pericolosa(soprattutto per lui, ovviamente..)arrampicata sulle scale di un antico moanstero dela"misiòn espanola"(siamo a San F rancisco).
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"Vertigo"(Alfred Hitchocok, da un romanzosoggetto anche se"lontano"di Pierre Boilleau e Thomas Narcejac, sceneggiatura di Alan Coppel e Samuel A.Taylor, 1958). UN poliziotto, che è anche avvoocato, contattato da un ex.collega di università, che sa essere il suo amico uscito dal servizio attivo, decide di seguire la"Moglie"8meglio, creduta tale)di qeust'ultimo, che sembra essere"posseduta"da una sorta di identificazione con la propria bisnossa materna. La seguirà, dopo averla salvata una volta dall'annegamento, in una pericolosa(soprattutto per lui, ovviamente..)arrampicata sulle scale di un antico moanstero dela"misiòn espanola"(siamo a San F rancisco). , solo che la donna, mentre lui è bloccato, cade e si fracella al suolo. Tempo dopo, però, identifica lo anzi crede di identificare la donna in una persona che sembra assoigliarle in maniera impressionante, fino alla scoperta di una collana"rvelatrice", che lo farò convincere di essere stato"raggirato", ma le cose non sono per nulla finite né"a posto"... Sir Alfred , qui, raggiunge un chef-d'euvre taotale(ma i successivi"Psycho"e"The Birds"sono forse da meno, voene fa chiedersi?), dove il tema del doppio e quello dell'inganno, che provoca quasi un raddoppio ulteriore della"Double-Doppelga"nger-Doble", un redupliocazione ponteizalmente all'ennesima potenza, si fonde con il tema dell'amopre perduto.tradito, tanto che"Vertgio"è anche , atrocemente, la storia di un amore destinato alla morte, ma anche alla"perdizione", per una persona già di per sè affettta dal male, che è acrofobio, soitudine, essere stato isolato-essersi isolato dalla comunità in cui era solito operare. Decsamente film"crepiscpare"e genialmente tale, "Vertigo"si avvale di una portentosa scenografia di Hal Pereira e di Hnery Burnsteadt, delle musiche struggenti di Bernard Herrmann, che qui si è ispirato anche al melodramma italiano, oltre che ada alcune sinfonie non troppo note(in effettti in una storia della musica generale il tnome di Gustav Holst non sarà molto facile riscontrarlo), di un'interpretazione ancora una colta straordinaria di James Stewart, ormai tante volte"Htichockiano" perso"e di Kim Novak che diventa quintessa della femme fatale(qui ne è prprio un archteipo)bionda e seduttrice anche programmaticamente, ma non sono da trascuarare neppure Barbara Bel Geddes, l'eterna fidanzata)sempre trascurata)del protagonista e Tom Helmore, quale astuto e in qualche modo perfido raggiratore del povero"Scottie"quale è il soprannome dell'avvocato .politozzo non più"esercitate". El Gato
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efrem
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sabato 21 dicembre 2019
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recensione “la donna che visse due volte”
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La donna che visse due volte di Hitchcock è un compendio di immagini che raccontano le ossessioni, i desideri di una persona comune a cui è stata privata la vita. Stewart è al massimo e la Novak altrettanto, oltre a essere bellissima e perfetta per la parte che recita.
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elgatoloco
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lunedì 14 ottobre 2019
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il film più romantico di hitch
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Questo"Vertigo"di sir Alfred Hitchcock(1958)tratto(anzi meglio liberamente ispirato) da"D'entre les morts"di Boileau e Narcejac, oltre ad essere il film più romantico di Hitchcock(conclusione tragica a parte, la passione dei e nei baci di questo film è riscontrabile solo in"Spellbound", del 1945), è il più compiutamente psicanalitico del grandissimo autore inglese: c'è il tema del doppio, della donna-revenante/fantasmatica, della sindrome vertigicina-acrofobia, ovverodell'onirismo acceso, con alcune soluzioni cromatiche e scenografiche straordinarie-pensiamo al fiore che si dischiude e diventa altro, che è originariamente un cartoon, in anni in cui la tecnica di"Roger Rabbit"(fine anni 1980)e poisteriore era decisamente di là a venire.
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Questo"Vertigo"di sir Alfred Hitchcock(1958)tratto(anzi meglio liberamente ispirato) da"D'entre les morts"di Boileau e Narcejac, oltre ad essere il film più romantico di Hitchcock(conclusione tragica a parte, la passione dei e nei baci di questo film è riscontrabile solo in"Spellbound", del 1945), è il più compiutamente psicanalitico del grandissimo autore inglese: c'è il tema del doppio, della donna-revenante/fantasmatica, della sindrome vertigicina-acrofobia, ovverodell'onirismo acceso, con alcune soluzioni cromatiche e scenografiche straordinarie-pensiamo al fiore che si dischiude e diventa altro, che è originariamente un cartoon, in anni in cui la tecnica di"Roger Rabbit"(fine anni 1980)e poisteriore era decisamente di là a venire.... Che si legga il film in chiave freudiana o junghiana, ossia di inconscio collettivo, dove la dialettica anima-animus è cruciale, il film htichockiano rimane uno spartiacque decisivo-nulla più nel cinema dopo un film come questo è stato uguale o comparabile a prima, tanto che certi scimmiottamenti attuali o comunque decisamente successivi appaiono grotteschi, per non dire imbarazzanti... Tanto di rispetto per Brian De Palma, in alcuni film tra i Seventies e gli Eighties, ma il resto non appare concepibile se non come"calco"o peggio come mera imitazione, tra l'altro decisamente monca e poco riuscita... Hitchock qui riesce a rendere non "inquietante", quasi fosse un criminale, ma certamente allucinato(per la situazione in cui è collocato, è"gettato", per dirla esistenzialisticamente)Un attore.clou come James Stewart, che si trova nella stessa condizione inizilae di"impaccio fisico"nella quale si trova anche in "Rear Window"(1954, sempre di sir Alfred Hitchcock)ma la condizione che si evidenzia subito dopo è deicisamente più cogente quanto terribile , mentre Kim Novak, la classica"bionda"che si colloca nelll'orizzonte anche inconscio hithcockiano, risulta essere problematicamente inquietante nel panorama delle donne dei film hitchockiane, decismanete nel co^té imbarazzante-problematico di questo autore che con l'altro genere aveva un rapporto complesso e problematico, senza essere ispirato a misoginia di alcun tipo, Bene anche gli/e altri/e interpreti, che però"spariscono"quasi di fronte alla citata coppia "esclusiva". El Gato
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lorenzodv
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mercoledì 21 agosto 2019
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una storia molto originale
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La trama è degna di Hitchcock, una bizzarra storia di disagio mentale o forse mistero del paranormale, una disgrazia ed un trucco. Disgraziatamente l'autore sceglie di spegare il trucco a tre quarti del film ed a quel punto viene naturale domandarsi se l'altro quarto non sia tempo rubato al sonno. Il protagonista dovrebbe avere l'espressione confusa o dubbiosa invece sembra soltanto ritardato, non mi interessa se sto parlando del famoso James Stewart, avrei preferito un vero attore.
Nonostante tutto questo si guarda volentieri e lascia una buona impressione perché la storia è davvero geniale, resta tuttavia l'amarezza di non poter vedere il capolavoro che si sarebbe potuto ottenere curandolo solo un po' di più.
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La trama è degna di Hitchcock, una bizzarra storia di disagio mentale o forse mistero del paranormale, una disgrazia ed un trucco. Disgraziatamente l'autore sceglie di spegare il trucco a tre quarti del film ed a quel punto viene naturale domandarsi se l'altro quarto non sia tempo rubato al sonno. Il protagonista dovrebbe avere l'espressione confusa o dubbiosa invece sembra soltanto ritardato, non mi interessa se sto parlando del famoso James Stewart, avrei preferito un vero attore.
Nonostante tutto questo si guarda volentieri e lascia una buona impressione perché la storia è davvero geniale, resta tuttavia l'amarezza di non poter vedere il capolavoro che si sarebbe potuto ottenere curandolo solo un po' di più.
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luca80
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domenica 18 novembre 2018
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noioso
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Narrazione troppo lenta, decisamente noioso.
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samanta
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venerdì 7 settembre 2018
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sempre verde, sempre eterno
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Il film (Vertigo) all'uscita non ebbe successo commerciale e ricevette una critica non benevola. Hitchcock che non aveva un carattere semplice diede la colpa a James Stewart perché troppo vecchio per la parte e per punizione per lo stesso motivo non lo scelse nel film Intrigo Internazionale (Cary Grant aveva 4 anni di più!). In realtà il film non ebbe successo perché non fu capito o forse perché era un pò lontano dagli schemi di "Hitch". Venne tolto dalla circolazione negli anni "60 e dopo il 1983 rimesso in circolazione con grande successo, considerato un capolavoro e addirittura in alcune classifiche ritenuto il più bel film del cinema superando Citizen Kane.
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Il film (Vertigo) all'uscita non ebbe successo commerciale e ricevette una critica non benevola. Hitchcock che non aveva un carattere semplice diede la colpa a James Stewart perché troppo vecchio per la parte e per punizione per lo stesso motivo non lo scelse nel film Intrigo Internazionale (Cary Grant aveva 4 anni di più!). In realtà il film non ebbe successo perché non fu capito o forse perché era un pò lontano dagli schemi di "Hitch". Venne tolto dalla circolazione negli anni "60 e dopo il 1983 rimesso in circolazione con grande successo, considerato un capolavoro e addirittura in alcune classifiche ritenuto il più bel film del cinema superando Citizen Kane.
La storia [Spoiler) racconta di un ex poliziotto Scottie (un grande James Stewart) che a causa dell'acrofobia soffre di vertigini e ha avuto per questo un incidente con la morte di un collega, un suo vecchio amico diventato ricco grazie alla moglie Madeleine (Kim Novak), lo contatta perché Madeleine crede di rivivere la vita di una sua bisnonna suicida a 26 anni per disperazione un secolo prima e chiede di sorvegliarla perché teme che voglia ripetere il gesto. In realtà è un piano per uccidere la moglie, Scottie s'innamora della donna, ricambiato e non riesce a salvarla dal suicidio per la sua malattia quando la donna si getta dall'alto di un campanile. Dopo che si è ripreso dallo shock incontra una ragazza Judy che è uguale a Madeleine, l'avvicina e la convince a una relazione, facendola truccare e vestire come Madeleine. In realtà è la stessa donna e lo scoprirà a un certo punto del fim , lascio a chi non l'ha visto il finale.
Il film mostra in realtà alcuni elementi caratteristici di "Hitch" ad esempio l'attenzione ai colori (vedi il Delitto Perfetto), in questo caso il verde che significa la perpetuità della vita, verde è il vestito che indossano per la prima volta Madeleine/Judy, verde è la macchina, verde la foresta dei millenari sequoia in cui i protagonisti passeggiano e così via. Da risaltare i momenti onirici presenti nel film sia nei sogni di Scottie che in alcune riprese avvolte quasi da una nebbia (la visita al cimitero di Madeleine). Particolare l'intreccio tra l'amore sensuale e la morte, ritengo però che l'assenza di quegli aspetti brillanti o sarcastici spesso presenti nelle opere del regista non sia significativa, infatti in moti film di Hitch prevalgono gli elementi drammatici (vedi Psyco, Gli uccelli, Rebecca). In realtà uno dei pregi del regista che lo ha fatto grande, è la capacità di passare a storie diverse pur mantendo delle caratteristiche di fondo, quali l'uso di alta professionalità della macchina da presa (vedi le cadute dal campanile), di presentare, sempre storie avvincenti e piene di suspence che vincolano lo spettatore a rimanere davanti allo schermo. Ottimi la fotografia e i costumi di Edith Head (8 Oscar), grandissima l'interpretazione di James Stewart, buona quella di Kim Novak che per tutte le riprese litigò con il regista (vero Hitch se ci fosse stata Grace Kelly?), ottima anche la recitazione di Barbara Bel Geddes nella parte dell'ex fidanzata di Scottie. Per concludere un capolavoro che però non mi sento di classificare al primo posto nel cinema mondiale e che considero alla pari di almeno altri due film del regista: La finestra sul cortile e Intrigo internazionale.
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78rapogi
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mercoledì 6 giugno 2018
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brividi hitchcockiani
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Il poliziotto Scotti e un suo collega sono intenti a inseguire un fuggitivo sui tetti degli alti grattacieli di San Francisco,quando durante l'inseguimento,il collega perde l'equilibrio,rimanendo in bilico con una mano sul cornicione del palazzo.Scotti andrà subito in suo soccorso,cercando di aiutarlo,ma soffrendo di vertigini,nulla potrà fare,se non vedere il proprio collega precipitare dal palazzo e morire.Sentendosi in colpa,per non aver evitato che il suo collega morisse,Scotti deciderà di dimettersi dalla polizia,rinunciando così al proprio lavoro.Insieme a una sua amica che ama dedicarsi alla pittura,l'uomo cercherà di superare la sua fobia,ma il suo tentativo sarà del tutto inutile.
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Il poliziotto Scotti e un suo collega sono intenti a inseguire un fuggitivo sui tetti degli alti grattacieli di San Francisco,quando durante l'inseguimento,il collega perde l'equilibrio,rimanendo in bilico con una mano sul cornicione del palazzo.Scotti andrà subito in suo soccorso,cercando di aiutarlo,ma soffrendo di vertigini,nulla potrà fare,se non vedere il proprio collega precipitare dal palazzo e morire.Sentendosi in colpa,per non aver evitato che il suo collega morisse,Scotti deciderà di dimettersi dalla polizia,rinunciando così al proprio lavoro.Insieme a una sua amica che ama dedicarsi alla pittura,l'uomo cercherà di superare la sua fobia,ma il suo tentativo sarà del tutto inutile.Un giorno,Scotti riceve la telefonata di un suo vecchio amico di college,il quale lo invita a casa sua,offrendogli un incarico piuttosto particolare:pedinare la moglie Madeleine,che crede da diverso tempo di essere la reincarnazione della sua bisnonna Carlotta Valdes,pensando di essere destinata a morire nello stesso modo in cui l'anziana donna morì.Lì per lì,Scotti suggerisce al vecchio amico di trovare per la donna un buon psicologo,ma allettato dalla proposta,finirà con l'accettarla,anche per uscire da quello stato di apatia che ha ormai reso le sue giornate monotone e al tempo stesso vuote.Egli inizia così a pedinare Madeleine,ossevandola entrare in un negozio di fiori,poi in un museo e infine la soccorrerà,quando costei si getterà in mare nei pressi della baia di San Francisco,portandola nel suo appartamento.Arrivato a casa,Scotti osserva la donna bisbigliare nel sonno strane parole;dopo qualche minuto Madeleine si risveglia,senza però ricordare il motivo che l'ha indotta a compiere quell'insano gesto.Ma proprio quando i due iniziano a conversare piacevolmente e a mettere da parte la loro iniziale diffidenza,(giustificata anche dalla situazione),ecco squillare il telefono;è il marito di Madeleine,che dice a Scotti che la bisnonna della moglie si era suicidata a ventisei anni.Gli stessi che anche Madeleine stà per compiere.Questa notizia turberà ancor di più il povero Scotti,il quale realizza che quelle di Madeleine potrebbero non essere delle semplici paranoie,ma il presagio di una storia che parrebbe ripetersi,anche se con modalità alquanto diverse.
Scotti,sceglierà quindi di continuare a rimanere accanto alla donna,che ormai convinta che la sua esistenza stia per concludersi,intravederà in lui l'unico spiraglio al quale potersi aggrappare,inconsapevole del fatto che l'uomo si stia innamorando di lei.Ma quella che avrebbe potuto diventare una splendida storia d'amore,sarà ahimè destinata a concludersi drammaticamente nei pressi di un convento messicano,nel quale i due si vedranno per l'ultima volta e dove Madeleine,uscita fuori di senno,salirà sulle scale del campanile,facendo si che Scotti (a causa della sua paura dell'altezza),non potrà seguirla,rimanendo inerme nel guardarla gettarsi giù dal campanile,suicindandosi proprio come fece la sua bisnonna prima di lei.Sprofondato nel baratro più profondo della disperazione,Scotti cadrà in uno stato di fortissima depressione che lo costringerà a ricoverarsi in un ospedale psichiatrico,dove perderà ogni contatto con la realtà.La storia pare finire quì,ma Scotti (uscito alcuni anni dopo dall'ospedale e aver ripreso pieno controllo di sè),ritornerà nei luoghi ove illo tempore aveva pedinato Madeleine,illudendosi di poterla di nuovo incontrare.Un giorno,vede passare davanti a sè,una donna fisicamente identica a Madeleine.Scotti la segue in un albergo,bussando alla sua porta e pregandola di farlo entrare.Dopo qualche esitazione,la donna (il cui nome è Judy),lo fà entrare nella sua camera,incuriosita dal sapere la ragione per cui l'uomo desideri così tanto conoscerla.Scotti le spiega che per lui è importante e che gli farebbe piacere invitarla a cena,poichè gli ricorda una donna conosciuta in passato:Madeleine.Judy accetta l'invito e Scotti va via,lasciandola sola.D'un tratto viene ripreso il volto di Judy;d'un tratto,scopriamo che Madeleine e Judy sono in realtà la stessa persona,o meglio,che la vera Madeleine era stata gettata dal campanile di quel convento dal marito e amico di Scotti e che Judy era l'altra donna,che grazie alla sua sorprendente somiglianza con la moglie,aveva permesso all'uomo di servirsi di lei,per entrare in possesso dell'eredità di Madeleine.Judy è pentita,ma ciò non le impedirà di continuare con la sua messa in scena,illudendo Scotti,che grazie a lei,potrà tuttavia rivivere il ricordo della sua storia d'amore con Madeleine.Ma la felicità non durerà a lungo e sarà proprio Judy,questa volta,a pagarne le conseguenze.In questo giallo psicologico,dove nessuno è come dice di essere e ognuno ha tutto da nascondere,è la finzione il perno principale su cui Hitchcock tesse abilmente la sua trama,mettendo in evidenza le emozioni e le sensazioni dei suoi personaggi,rendendoli burattini in balia dei loro comportamenti delle loro stesse azioni.Hitchcock,quì,fonde finzione e realtà in maniera talmente accattivante ,da introdurle in un contesto situazionale in cui i suoi stessi personaggi diventano complici di un meccanismo perverso,al quale non riescono a sottrarsi:quello del doppio inganno.Judy,in realtà,non è nè la finta moglie che ha impersonato,nè quella vera uccisa dal marito.Ella dunque è come se non fosse mai esistita,ma fosse appartenuta soltanto al ruolo che ha dovuto interpretare,immedesimandosi così tanto in esso da volerlo reinterpretare,e questa volta,con ancora più convinzione.Anche la paura che Scotti ha del vuoto,non scaturisce soltanto dalla sua insicurezza,ma dalla sua angoscia,dai suoi sensi di colpa,dal suo smarrimento e dalla sua solitudine.Tutti stati d'animo che gli appartengono e che lo accompagneranno inevitabilmente in questo suo delirante viaggio vissuto con Madeleine;a quella donna che egli credeva fosse reale,ma che altro non era,se non una ragazza che si era semplicemente attenuta a recitare un copione,fingendo di vivere,(sebbene per un breve lasso di tempo),la vita di un'altra persona.
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norman
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venerdì 5 gennaio 2018
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l'hitchcock più intimo e genuino.
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In una coloratissima San Francisco, Hitchcock mette in scena la sua pellicola più audace ed avveniristica (tanto che all'epoca fu un mezzo fallimento), nonché quella più intimamente sentita dal regista stesso. Egli è sempre stato ossessionato dalla figura della bionda fredda e irraggiungibile, quasi sempre presente nelle sue opere, che qui trova nella bellezza glaciale di Kim Novak la sua massima rappresentazione. Scottie, il protagonista maschile, interpretato da uno stratosferico James Stewart, rincorre inutilmente la misteriosa Madeleine, riuscendo a raggiungerla una prima volta, salvo poi perderla, e ritrovandola inaspettatamente in seguito. Purtroppo per lui, le sfuggirà ancora, questa volta definitivamente.
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In una coloratissima San Francisco, Hitchcock mette in scena la sua pellicola più audace ed avveniristica (tanto che all'epoca fu un mezzo fallimento), nonché quella più intimamente sentita dal regista stesso. Egli è sempre stato ossessionato dalla figura della bionda fredda e irraggiungibile, quasi sempre presente nelle sue opere, che qui trova nella bellezza glaciale di Kim Novak la sua massima rappresentazione. Scottie, il protagonista maschile, interpretato da uno stratosferico James Stewart, rincorre inutilmente la misteriosa Madeleine, riuscendo a raggiungerla una prima volta, salvo poi perderla, e ritrovandola inaspettatamente in seguito. Purtroppo per lui, le sfuggirà ancora, questa volta definitivamente.
E, così come Scottie non potrà avere la bella bionda, allo stesso modo Hitchcock non l'ha mai avuta nella vita reale. Così Madeleine non è altro che l'esemplificazione cinematografica dell'ossessione personale di Alfred, illustrata benissimo nell'enorme sofferenza che prova Scottie per tutta la lunga pellicola. Sofferenza che Hitchcock vive in prima persona, come se fosse lui dentro la pellicola.
Si è detto che Psycho è il suo film più angosciante ma, mentre in esso è presente un minimo di giustizia finale, in Vertigo essa è totalmente assente. Il lieto fine non esiste, giustizia non ce n'è. Né all'inizio, con la fuga del ladro che causa la morte del collega di Scottie, e di cui si perdono le tracce (classico esempio di MacGuffin, cioè un espediente narrativo per costruire la vicenda, il quale però poi non avrà nessuna importanza in seguito), né tantomeno alla fine, dato che il grande ingannatore, l'amico di Scottie, sparirà di scena, si presume con molti soldi in più grazie al suo crimine attorno a cui ruota la vicenda. E, a pagarne il conto, più di tutti, sarà proprio Scottie, sfruttato, ingannato, e portato sull'orlo del baratro della depressione.
Il tutto avvolto in un'atmosfera onirica, con una meravigliosa colonna sonora firmata Bernard Herrmann. La più struggente storia d'amore mai vista al cinema.
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