elgatoloco
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martedì 13 settembre 2016
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science fiction di qualità
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All'epoca(1956!)la science fiction non era ai suoi albori, dato che la sua storia corrisponde quasi a quella del cinema tout court, ma i trucchi usati sono belli ma oggi risulterebbero"antidiluviani"e già nel 1968 con Kubrik e il suo"2001: a Space Odyssey"tutto sembra così"primitivo", come i-peraltro invece bellissimi-colori"irreali"e"ingenui"(ma perché no, poi?), l'uso ingenuo(ancora una volta, mi ripeto lo so, ma è per ribadire il concetto)dei primi ologrammi, i trucchi"roboanti"per l'epoca ma ben finalizzati, la produzione di senso relativa alla grande querelle per cui scienza e tecnologia vanno bene, ma c'è dell'altro, l'"inconscio"(qui tradotto ancora"subcosciente", con un po'di moralismo, invero.
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All'epoca(1956!)la science fiction non era ai suoi albori, dato che la sua storia corrisponde quasi a quella del cinema tout court, ma i trucchi usati sono belli ma oggi risulterebbero"antidiluviani"e già nel 1968 con Kubrik e il suo"2001: a Space Odyssey"tutto sembra così"primitivo", come i-peraltro invece bellissimi-colori"irreali"e"ingenui"(ma perché no, poi?), l'uso ingenuo(ancora una volta, mi ripeto lo so, ma è per ribadire il concetto)dei primi ologrammi, i trucchi"roboanti"per l'epoca ma ben finalizzati, la produzione di senso relativa alla grande querelle per cui scienza e tecnologia vanno bene, ma c'è dell'altro, l'"inconscio"(qui tradotto ancora"subcosciente", con un po'di moralismo, invero...), un po'troppo frettolosamente identificato con gli istinti più"animaleschi"(ma, certo, dietro c'è anche mister Hyde e il suo peso indubbio...), il tema della responsabilità etica della scienza etc., ma(e non dico di più per non svelare il"busillis"...)il dottor Morbius(nomen omen, ovviamente) non è un mostro né un folle, solo fa i conti"senza l'oste", per così dire. Disintegratori e raggi laser, anche successivamente nel repertorio dei giocattoli di ogni bambino(bambina, in qualche caso, ma certamente era più cosa"da maschietti"), il robot Robby-nome praticamente iterativo di"robot", è simpaticissimo, diventando un vero personaggio, naturalmente iper-imitato in varie salse, quasi una mascotte, roba da tenerselo in casa, se qualcuno(a)dei lettori(lettrici)compreso chi scrive, ci fosse già stato/a o avesse avuto l'età per andare al cinema con i suoi...Ancora la bella ragazza(almeno per i parametri estetici made in USA e probabilmente dell'epoca)che è poi la figlia dello scienziato, tentatrice senza volerlo all'inizio, ma in realtà totalmente ingenua e tutto naturalmente finisce con salvezza, amore, matrimonio(non lo si vede, lo si intuisce fin troppo...). All american style, ma con grande dignità: non ci sono inutili "alieni "pseudoanimaleschi o pseudoantropomorfi, mancano i giochetti della SF banalotta da libri scadenti o film peggiori, magari coinvolto nella"guerra fredda"(siamo, credo sia da ricordare, dopo la guerra di Corea e prima di quella in Vietnam ma anche prima della crisi della"baia dei Porci") anzi siamo ad alto livello, come si è cercato di dire qui. Walter Pidgeon bravissimo quale Morbius, misurato, con un insieme di crescendo e decrescendo efficacissimi, ANnie Francis appunto"prassitelica", Leslie Nielsen qui serio e"lover as winner", ossia vincente nel cuore della bella, vera sorpresa per chi(come ancora chi scrive)lo conosceva solo come attore comico dei grandi successi, pur sapendo del suo passato"d'attor serio". Per tutto questo credo sia più che giusto definire"Forbidden Planet"un classico, un"capolavoro"(non so cos'altro Fred Mc Leod Wilcox abbia realizzato come regista, ma certo questo basta di per sé), un film da vedere, arricchendo la propria cultura, storica in genere, di storia del cinema in particolare. Un ultimo particolare, senza alcuna valutazione: il doppiaggio italiano è assolutamente teatrale, come d'altronde nella cultura e mentalità del tempo, nello"spirito del tempo", diremmo. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 20 maggio 2019
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a suo moodo un classico
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Questo"Forbidden Planet"(1956, Fred McLeod WIlcox), di cui qualcuno ha notato una somiglianza, a mio parere vaga, con"The Tempest"di Shakespeare, è invece piuttosto inserita nella SF del tempo, con alcune differenze: non contiene metafore anticomuniste, che invece nella SF del tempo erano normali, meglio consuete, visto il maccartismo e la guerra fredda-lotta per la conquista dello spazio tra USA e URSS. Inoltre, non ci sono minacce aliene particolari, c'è invece un Robot, allora spesso scarsamente usato, specie se da intendere come personaggio vero e proprio. Belli i colori, ispirati a quelli disneyani, in qualche modo"aif", forse anche volontariamente.
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Questo"Forbidden Planet"(1956, Fred McLeod WIlcox), di cui qualcuno ha notato una somiglianza, a mio parere vaga, con"The Tempest"di Shakespeare, è invece piuttosto inserita nella SF del tempo, con alcune differenze: non contiene metafore anticomuniste, che invece nella SF del tempo erano normali, meglio consuete, visto il maccartismo e la guerra fredda-lotta per la conquista dello spazio tra USA e URSS. Inoltre, non ci sono minacce aliene particolari, c'è invece un Robot, allora spesso scarsamente usato, specie se da intendere come personaggio vero e proprio. Belli i colori, ispirati a quelli disneyani, in qualche modo"aif", forse anche volontariamente. C'è la presenza femminile(l'allora bella Anne Francis, forse un po'troppo"very american girl", ma va bene così, c'è suo padre, che ricopre(quasi)il ruolo dello"scienziato pazzo"(altro tòpos d'epoca, fino alla"Strangelove"kubrickiano...), pur se le cose sono molto complesse, rispetto a ciò, c'è anche una ricezione parziale e un po'confusa(come sempre negli States, aggiungerei)della psicoanaiisi, con l riferimento all'Id(forma latina per dire"es", ossia la componente fondamentalmente pulsionale della psiche, secondo Freud), vari altri spunti un po'"gettati là"(quasi a comporre un"simbolo", come insegna anche l'etimologia della parola) e un pizzico di humor, dove la esemplifica la figura del cuoco. In complesso, appunto, un "classico", un film archetipico dela SF cinematografica(quella letteraria, complessivamente, era più avanti...), decisamente interessante considerando la temperie storico.politica in cui si colloca. Tra gli interpreti, a parte la citata Francis, Leslie Nielsen quale comandante dell'astronave, ancora in un ruolo assolutamente serio, Walter Pidgeon, il dottor Moebius, lo"scineziato quasi pazzo"della missione precedente su quel pianeta, lo scienziato di bordo impersonato da Warren Stevens, il tenente-ufficiale in seconda, che è Jack Kelly e Earl Hollman nel ruolo"comico"del cuoco,da sempre simpatica presenza nel mondo del cinema. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 16 marzo 2020
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sf comunque non sciocca e particolare
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Ciò che colpisce iN"Forbidden Planet"(1956, Fred McLeod Wilcox)sono in primis i colori vivi del"Technicolor"d'antan e le soluzioni archtettonico.scenografiche del pianeta che dr.Morbius(il nome p un porgramma, rimandando sia a Moebius e alle relative strisce sia a"morbus", ovviamente...) e la sua spedizione aveva praticamente "scoperto"e poi"colonizzato", riscoprendo l'antica geniale civiltà dei"Krell", con la loro capacità di creare-progettare la grande macchina e la Superinelligenza. Utopia (o se vogliamo distopie)presenti da sempre, che qui aggettano sul tranquillo viaggio spaziale della spedizione, che si rivela presto un incubo, cui la squadra spaziale sfugge per un pelo(e quasi"per miracolo", oltre a tutto salvando anche l'innocente figlia dello scienziato.
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Ciò che colpisce iN"Forbidden Planet"(1956, Fred McLeod Wilcox)sono in primis i colori vivi del"Technicolor"d'antan e le soluzioni archtettonico.scenografiche del pianeta che dr.Morbius(il nome p un porgramma, rimandando sia a Moebius e alle relative strisce sia a"morbus", ovviamente...) e la sua spedizione aveva praticamente "scoperto"e poi"colonizzato", riscoprendo l'antica geniale civiltà dei"Krell", con la loro capacità di creare-progettare la grande macchina e la Superinelligenza. Utopia (o se vogliamo distopie)presenti da sempre, che qui aggettano sul tranquillo viaggio spaziale della spedizione, che si rivela presto un incubo, cui la squadra spaziale sfugge per un pelo(e quasi"per miracolo", oltre a tutto salvando anche l'innocente figlia dello scienziato. Qui non è lo scienziato pazzo il tema(anche se gli si rimprovera comunque di coltivare sogni pericolosi , di tipo prometeico e non a caso alla fine il comandante dirà che "di Dio ce nìè uno solo", ossia che non deve essere l'uomo, che al massimo è fatto "a sua immagine e somiglianza"e non può ambire a sostiuirsi all'Assoluto. Da Valutare comunque con attenzione perché, trovate per l'epoca decisamente"avanti", come gli strumenti, il robot stesso, a parte, il film certo penalizza l'inconscio(qui definito"subcosciente")che sarebbe potenzialmente e talora anche in actu distruttivo, riportandoci a una vecchia concezione moralistica(l'"es" come mero agente distruttivo...), ma al tempo stesso ha intuizioni felici , come il leone docile e in sintonia-sinergia con la ragazza(chissà se gli sceneggitaori conoscevano Fourier e la sua ide degli animali feroci virati in"buoni", come appunto l'antileone etc.), Come in altri casi, qui viene prima il film, solo successivamente(ma non molto dopo)una trasposizione letteraria a firma Philip Mac Donald alias W.J,Stuart). Protagonisti Walther Pidgeon, un effiace Moebius e Leslie Nielsen(che poi sarà famoso in ruoli comico.demenziali), ma anche Annie Francis, nel ruolo della seducente(almeno per l'equipaggio)figlia dello scienziato. Rimane un'ombra di militarismo, nel film, con l'uso di armi stra-spaziali e stra-potenti(era la guerra fredda), ma a differneza di altri film di SF dell'epoca non è presente quell'anticomunismo fanatico /maccartismo che è sotteso a tante produzioni, in cui l'alieno(che qui non c'è o comunque non si vede)è tout court identificato con il"rosso"mangiabambini e comunque"cattivo"per definizione. Eppure nel 1956 la guerra fredda era pienamente in atto... El Gato
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gus da mosca
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venerdì 29 agosto 2008
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il superamento del maccartismo nel cinema
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"Pianeta Proibito" e' un'opera di transizione. Viene vista dai piu' come anticipatrice del cinema fantascientifico degli anni 70. Qui l'effetto speciale viene gia' usato per riprodurre una realta' immaginaria ma realistica, come sara' in 2001 e poi in Star Wars. Non solo: il film da' anche un ruolo umano alla "macchina parlante", che diventera' intelligente in 2001 e comica in Star Wars.
Il film comunque mantiene evidenti i legami col cinema marccartista e sensazionalistico americano degli anni 50, cioe' con i conosciutissimi B-movies di mosrti e alieni, anche qui con una interessante evoluzione. La paura rossa maccartista, l'invasore occulto, pur restando un mostro, non e' piu' "alieno" (alla cultura "americana"), ma e' un prodotto della mente di un uomo ("americano").
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"Pianeta Proibito" e' un'opera di transizione. Viene vista dai piu' come anticipatrice del cinema fantascientifico degli anni 70. Qui l'effetto speciale viene gia' usato per riprodurre una realta' immaginaria ma realistica, come sara' in 2001 e poi in Star Wars. Non solo: il film da' anche un ruolo umano alla "macchina parlante", che diventera' intelligente in 2001 e comica in Star Wars.
Il film comunque mantiene evidenti i legami col cinema marccartista e sensazionalistico americano degli anni 50, cioe' con i conosciutissimi B-movies di mosrti e alieni, anche qui con una interessante evoluzione. La paura rossa maccartista, l'invasore occulto, pur restando un mostro, non e' piu' "alieno" (alla cultura "americana"), ma e' un prodotto della mente di un uomo ("americano"). Il messaggio maccartista evolve: la paura dell'invasione diventa una paura dell'invasato. L'invasato che in Alien trasformera' l'uomo in un mostro replicatore dell'alieno. Quindi maccartismo estremista ("guardati dal tuo vicino, puo' essere una spia anche se si chiama Walt Disney") ed insieme estremismo fantascientifico, che sposta l'immaginario scientifico verso l'immaginifico della mente. Pero' siamo nel 56, dal 54 il maccartismo va in crisi e diventa critico, il film confina la paura al singolo invasato (l'invasione non e' totale ma di una singola spia) ed alla fine denuncia la minaccia come frutto di semplice immaginazione (il "mostro" si autodistrugge da solo, mentalmente, prima che anche fisicamente). Ancora da notare il modo di procedere estremamente didascalisco del film, che fa raccontare agli interpreti la storia, piu' che svilupparla attraverso un'azione. Uno stile ripreso in Star Trek e maturato successivamente nelle serie televisive classiche di fantascienza (Ufo, Spazio 1999).
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[+] il pianeta proibito
(di piero)
[ - ] il pianeta proibito
[+] lo trovi sul web, ma in inglese.
(di gus da mosca)
[ - ] lo trovi sul web, ma in inglese.
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