Ennio Flaiano
Tra i giovani registi del dopoguerra, Pietro Germi si è imposto per la sua ragionevole tendenza al racconto, con modeste «denunce» e comunque senza messaggi troppo ambiziosi. I suoi tre primi film (Il testimone, Gioventù perduta, In nome della legge), hanno conosciuto il successo più per il loro equilibrio e la loro agilità narrativa che per il loro tono di inchiesta polemica. Germi vi aveva applicato l’insegnamento di John Ford per una poetica cinematografica risultante dalla densità dei personaggi e dell’azione, abolendo i colpi di scena, i compiacimenti di stile e puntando sulla ricerca di una verità intima. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4513 caratteri spazi inclusi) su 9 dicembre 1950