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Si impone. Perchè Alba Fatale è un must per tutti i critici della galassia.
Adesso, passi che fu sicuramente un film innovativo al momento della sua uscita, con questi cowboy un po' zozzi, passi il tema trattato sull'intolleranza verso gli sconosciuti, e va bene; ma bisogna ammettere che si tratta di un buon film e nulla più. Non puo' essere considerato al pari di un capolavoro. Mi spiace per Mereghetti e amici vari, ché probabilmente gli ricorda i pomeriggi della loro infanzia passati al cinema, ma i dialoghi, specie iniziali, sono spesso sibillini e la scena finale con la lettura della lettera del condannato a morte perde completamente ogni attinenza con la realtà filmica (chi mai, in punto di morte, scriverebbe alla moglie un panegirico sull'iniquità della giustizia umana? Cioè, hai tre minuti per salutare tutti i tuoi cari e ti metti a parlare di etica e di morale? Sei Socrate o un puzzolente cowboy del Nevada?). Non si tratta di un giudizio sulle parole- per altro condivisibili-, ma sulla loro opportunità cinematografica nell'ambito dell'opera. Coerenza, diciamo.
Per concludere, qualcuno dovrebbe fare qualcosa. Lancio un SOS disperato. Fate qualcosa! Non si possono vedere questi film degli anni 40 con doppiaggi italiani dove i cowboy si chiamano Gino ed è innamorato di Rosabella. Dai, perfavore. Qualcuno li ridoppi, lo faccia per le mie povere orecchie che stanno sanguinando. "Il signor Davide è un brav'uomo". Per pietà. Va bene. Fa parte di un'epoca. Ma quando guardo un film voglio godermelo, non abbracciare un'operazione nostalgia!
Si, vabbè, poi te lo guardi in inglese e va bene, pero' eccheddiamine!
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