¡Que Viva Mexico!

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Un film di Sergei M. Eisenstein. Con Félix Balderas, Martín Hernández, David Liceága, Julio Saldívar, Isabel Villaseñor Titolo originale Que viva Mexico!. Drammatico, b/n durata 91 min. - Messico 1931.
   
   
   

QUE VIVA EJZENSTEIN! Valutazione 3 stelle su cinque

di fedeleto


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sabato 11 febbraio 2012

Il messico e' sempre stato una meta curiosa e misteriosa per molte persone che hanno provato a coglierne il significato piu' profondo.Ma quando un regista di nome Eisenstein(la corazzata Potemklin,Ottobre,sciopero) dall'indubbio talento si reca in questo magico posto,ne nasce una pellicola interessante e sorprendente.Eisenstein,dopo un contratto con la casa americana dei fratelli Sinclair,ha la possibilita' di girare una pellicola sul Messico con un badget di 25 mila dollari a disposizione,e ovviamente l'occasione diventa realta'.Il film e' diviso in 3 parti,ovvero da un prologo in cui le immagini accompagnate da una voce fuori campo diventano eloquenti e in parte anche inquietanti.Il senso del prologo e' dunque quello di far parlare lo statico pertanto la morte(non a caso si assiste al funerale di una persona) per arrivare al dinamico(la rivoluzione.La prima parte invece intitolata Sandunga si sofferma su i rituali e i modi di vita di una donna su  come si sposa ,lo sforzo di collezionare delle monete d'oro nell'arco di una vita per darle in dote al suo uomo che lei scegliera'.Questa prima parte dunque rappresenta il modus viae dei messicani e delle loro abitudini e dunque il corso della vita che prende forma forse dal nulla come nel prologo si puo' intuire,ma da qualunque cosa abbia avuto inizio essa continua e nel momento in cui i due si sposano Eisenstein ancora una volta non rinuncia al simbolismo inquadrando un vitellino e un bambino(l'inizio dell'amore paragonato alla nascita di un bambino e un animale simboli dell'inizio della vita),continuando su questa riga si sposta alle abitudini dei messicani e della loro festa in cui celebrano l'arrivo degli spagnoli e la loro imposizine del cristianesimo.Dopo si parla invece di un matador che pratica questo mestiere ogni giorno come fosse l'ultimo momento della sua vita,ed Eisenstein per rendere tutto piu' chiaro ci inquadra interamente la corrida dall'inizio dell'uscita dle toro alla sua esecuzione.L'ultima parte intirolata Miguey,parla invece di un peones che sta per sposarsi,e dato che la legge messicana prevede che il possidente guardi la sposa egli attua il volere di quest'ultimo.Ma quando la donna del peones viene violentata allora scatta la rivolta che finira' in un bagno di sanue per i peones che verrano giustiziati essendo messi sottoterra a faccia alta e travolti dagli zoccoli dei cavalli guidati dai possidenti.La quarta parte che doveva intitolarsi Soldadera,non fu mai girata,poiche' i soldi della produzione non bastarono e dunque tutto fini',ma in realta' questa quarta parte doveva raccontare la rivolta delle soldatesse mogli dei peones che si ribellavano a questi soprusi e abusi,probabilmente questa parte sarebbe stata la piu' interessante da un punto di vista rivoluzionario vedendo cosi la nascita di quello che e' oggi il messico.Il problema non solo si pone a livello produttivo ma anche a livello patriottico dove Stalin esercitando la sua oppresione ancora una volta costringe Eisenstein a tornare in patria definendolo disertore.Que viva Mexico,e' nato sotto una cattiva stella e se oggi riusciamo comunque a vederne una parte lo dobbiamo a Grigorij Aleksandrov che dopo anni e' riuscito a riavere la pellicola e a montarlo seguendo i disegni e le bozze di Eisenstein.Que viva Mexico avrebbe dovuto raccontare il Messico dalla sua inizio fine del prologo straordinario ,al suo inzio dopo la rivolzione e invece purtroppo rimarra' incompleto per sempre,ma la cosa piu' terribile e' come il film sia stato mercificato per anni e completamente sfruttato soprattutto dai fratelli Sinclair che hanno usato numerosi spezzoni in particolar modo da Sandunga per altri documentari come TIME IN THE SUN,oppure MEXICAN SYMPHONY.A volte non tutto riesce come vorremmo e purtroppo le cose prendono una via inaspettata e l'ingiustia regna sovrana ,ma la pellicola ci piace ricordarla come uno sforzo e una rarita' del maesto Eisenstein e dei suoi collaboratori che comunque hanno realizzato un film -documentario piu' che buono in quei sei mesi di permanenza,e il finale dove si celebra il giorno dei morti conclude in modo bizzarro la pellicola.Grazie Eisenstein per questa immersione in Messico.QUE VIVA EJZENSTEIN!

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