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Ultimo aggiornamento lunedì 24 agosto 2015
Il film è tratto dall'omonimo libro per bambini di Joan G. Robinson. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Al Box Office Usa Quando c'era Marnie ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 534 mila dollari e 27,4 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Anna soffre di asma, ma i suoi problemi sono di natura psicologica: non riesce ad accettare se stessa e ad amare la propria madre adottiva. Quest'ultima manda Anna in vacanza da dei parenti in Hokkaido, nella speranza che ritrovi salute e serenità. Inspiegabilmente attratta da un maniero che si vocifera sia infestato dai fantasmi, la ragazza vi conoscerà Marnie, una coetanea che sembra provenire da un'altra epoca.
Solo il futuro potrà rivelare se Quando c'era Marnie sarà destinato a rappresentare il testamento dello Studio Ghibli, l'atto finale di un'epopea impareggiabile. Primo titolo (e forse ultimo) privo di ogni contributo da parte delle due anime dello studio, Takahata Isao e Miyazaki Hayao, il film rimane quintessenza di uno stile filosofico, emotivo e morale forgiato nei decenni e via via perfezionato dal punto di vista tecnico. I colori e i giochi di luci e ombre in Quando c'era Marnie raggiungono vette stupefacenti, come esige una ghost story britannica, scritta da Joan G. Robinson nel 1967 e trapiantata da Yonebayashi Hiromasa (Arrietty - Il mondo segreto sotto i pavimento) nel paesaggio naturale dell'Hokkaido.
Come già negli ultimi capolavori dello studio, Si alza il vento e La storia della principessa splendente, i personaggi sono scossi da emozioni profonde e brutali, quando non autodistruttive. Il primo segmento di Marnie è scioccante per il verismo con cui racconta di uno stato di depressione e di incapacità di interagire con l'altro da sé; ma il secondo non è da meno, mettendo in scena un'amicizia tra le due ragazze che ha tutte le caratterisitiche della storia d'amore e che sembra indirizzare la vicenda verso un epilogo imprevedibile e spiazzante. Il prosieguo spiegherà le ragioni di un legame così profondo, ma l'impressione di un'analisi psicologica audace e senza precedenti, specie per un film di animazione, resta.
Anna e Marnie, un tomboy e una bambina bionda di un'altra epoca, sono apparentemente opposte per aspetto e ambiente di appartenenza ma complementari come lo yin e lo yang e si attraggono inesorabilmente in un mondo che non accetta l'una per la sua singolarità e l'altra perché non appartiene al piano convenzionalmente inteso come realtà. In Marnie vivono un po' di Cenerentola e un po' della sua omonima hitchcockiana, nella sua famiglia la Belle Époque spettrale di Shining e il gotico delle sorelle Brontë; ma per quanti riferimenti cinematografici o letterari si possano cogliere Quando c'era Marnie è soprattutto Studio Ghibli, bildungsroman di una ragazzina più difficile di Chihiro e Kiki, più sola e malinconica di Kaguya. E, benché si avverta in qualche momento l'assenza della supervisione dei due maestri, segreto dell'imprescindibilità di ogni singolo frame delle opere Ghibli, il film di Yonebayashi lascia intuire che vuoto incolmabile sarebbe quello di un mondo senza più Ghibli.
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Per una volta, non intendo scrivere una recensione nel senso canonico del termine. Quel che voglio fare è lasciare un commento sincero, appassionato e - se possibile - onesto. Marnie mi ha emozionato come pochi altri film, forse perché sento che ha toccato delle corde molto personali e forse perché (proprio come per Goro Miyazaki), per Hiromasa Yonebayashi è giunto il momento della maturità, di [...] Vai alla recensione »
yonebayashilascia lo Studio Ghibli con il botto. un film che non ha nulla da invidiare a quelli proposti dal suo mentore. Ottima regia, paesaggi da togliere il fiato,personaggi ben delineati con una storia molto forte alle spalle. Credo che come impatto emotivo sia un gradino sotto ad "una tomba per le lucciole", ma ciò significa che è veramente degno di nota e di "pianti".
Non sono una persona che si emoziona facilmente, ma come sempre lo studio Ghibli e autore di questo capolavoro di Hayao Miyazaki ha saputo cogliere le sfumature di ogni cosa. Tratto si da un Romanzo, ma visto così t cattura e riporta hai pensieri d'infansia. I colori sgargianti, e le sfumature, paesaggi dove tutti possono rivedersi, una storia che ti trascina in un vortice di pensieri, dove chiunque [...] Vai alla recensione »
Un film sulla vita di Lincoln non poteva che essere politico e storico, considerata l’importanza che rivestirono i suoi cinque anni di Presidenza nella storia americana. Tuttavia, Spielberg, dopo aver affrontato con eccesso di retorica le vicende della formazione degli Stati Uniti in Gangs of New York, riesce abilmente a evidenziare le luci e le ombre di un grande uomo nonché politico, [...] Vai alla recensione »
La trama è piuttosto complessa per una animazione, di buon livello complessivo. I fondali sono splendidi, con in particolare il verde dell'erba quasi fosforescente.
Non mi voglio dilungare perchè ogni parola è superflua. Trama, animazione, tempi e musica, tutto bello. Capolavoro
Ottimo come sempre, non perfetto. Come grafica, bei paesaggi, animazioni un pò sottotono. Trama carina, bei sentimenti. I colpi di scena si intuiscono in anticipo e nella fase centrale, l'amiciazia delle 2 bimbe si dilunga e si ripete un pò troppo abbassando l'interesse. Cmq resta un ottimo titolo consigliatissimo a tutti
Anna soffre di asma e, soprattutto, di problemi psicologici. Viene mandata in vacanza, nella speranza che possa ritrovare serenità. Qui, conoscerà Marnie, una giovane che semhra appartenere ad un'altra epoca. Dici Studio Ghibli e pensi suhito ad una filmografia unica, capace di regalare autentiche perle come questo ultimo film, ennesimo capolavoro della fabbrica dei sogni.