Gebo e l'Ombra

Film 2012 | Drammatico, 95 min.

Regia di Manoel de Oliveira. Un film Da vedere 2012 con Michael Lonsdale, Claudia Cardinale, Jeanne Moreau, Leonor Silveira, Luís Miguel Cintra. Cast completo Titolo originale: Gebo et l'ombre. Genere Drammatico, - Portogallo, 2012, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 26 giugno 2014 distribuito da Mediaplex Italia. - MYmonetro 3,21 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 30 giugno 2014

Ambientato nel diciannovesimo secolo, il film racconta la storia di un povero patriarca che sacrificò se stesso per proteggere il figlio in fuga.

Consigliato sì!
3,21/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,13
PUBBLICO 2,50
CONSIGLIATO SÌ
Una riflessione sulla crisi economica sotto forma di rappresentazione teatrale.
Recensione di Emanuele Sacchi
venerdì 7 settembre 2012
Recensione di Emanuele Sacchi
venerdì 7 settembre 2012

Nella casa del vecchio Gebo si ritrovano diversi amici per discutere del mondo, un banchetto di quiete che potrebbe durare all'infinito. Il ritorno inatteso di João, figlio di Gebo che ha smarrito la retta via, sconvolge gli equilibri interni alla famiglia e provocherà serie conseguenze.
Il fenomeno inspiegabile che risponde al nome di Manoel De Oliveira ha da tempo smesso di sorprenderci; è diventata quasi un'abitudine attendere un suo nuovo film e toccare con mano come l'ultracentenario regista stacchi ancora il gruppo per sensibilità, levità e spirito di osservazione. Cogliendo in pieno lo zeitgeist di un'epoca mesta come quella del 2012, De Oliveira va dritto al cuore della questione: il denaro, la sua mancanza e il suo effetto sull'uomo. La crisi, quella con la "c" maiuscola, al centro dell'obiettivo, ma è nella peculiarità del tragitto percorso che si trova la firma del maestro, immune a ogni forma di contraffazione.
Riprendendo il testo teatrale di Raul Brandão e concentrandosi in modo claustrofobico su una famiglia archetipica, l'apologo di Manoel acquisisce un'altra valenza, si astrae dagli affanni di oggi per analizzare l'eternità del rapporto tra l'uomo e l'argent. Il figlio di Gebo, il ribelle João, rappresenta sì la tendenza al male insita nell'animo umano, ma incarna anche l'elemento di rivoluzione che, pur aggiungendo entropia, imprime una svolta, scatena una crisi in una situazione di stagnazione e di eterna acquiescenza. Gebo è sostanzialmente l'anti-Abramo, che pone la salvezza del Figlio sopra ogni cosa; è il Padre a cui tocca l'onere del sacrificio, è lui a mentire ripetutamente, pur di preservare l'ottimismo evolutivo dell'uomo e nascondere la miseria della realtà.
Ma se Gebo è l'indubbio protagonista e fulcro della vicenda, è anche nelle caratterizzazioni minori che si può apprezzare il lavoro del regista (oltre che in pregevoli momenti di cinema come la pittorica sequenza di apertura, guidata dalle luci di lampade a olio): al personaggio di Luís Miguel Cintra in particolare è assegnato un compito prezioso, quello di dar voce all'artista in materia di crisi economica. La più dolorosa delle dissertazioni sulla sostanziale futilità della gloria e sull'inevitabile incompatibilità tra talento e denaro, senza che il compromesso giochi il suo ruolo. Lezione di morale, lezione di vita, lezione di cinema.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 8 settembre 2012
24luce

Manoel de Oliveira ci regala un fuori concorso alla 69Mostra di Venezia   O Gebo e a sombra, l'ultimo film di Manoel de Oliveira, raccoglie in sé una serie di primati: è stato girato in 25 giorni, il regista ha l' età straordinaria di 103 anni, si avvale di un gruppo di attori famosi, dalla vivacissima Cardinale che ben felice si è sottoposta al calvario [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 luglio 2014
veritasxxx

Il teatro al cinema, che invenzione meravigliosa. Un po' un controsenso visto che gran parte del fascino di un film è dato dal fatto di potersi svolgere potenzialmente in qualsiasi luogo esistente o immaginato, mentre nel caso del teatro ci si riduce nella maggior parte dei casi ad un unico ambiente. E questo passi, in fondo anche uno dei migliori film dello scorso inverno (Locke) si svolgeva [...] Vai alla recensione »

sabato 4 aprile 2015
Luca1960

Nella sala cinematografica (con pubblico di cinefili di un ciclo del cinema) ho sentito russare pesantemente da almeno tre punti diversi; all' uscita ho chiesto all'usciere quanti sono usciti anticipatamente, la risposta e' stata che non e' stato in grado di tenere il conto. E' evidente che il film e' perfettamente riuscito nel suo scopo di annoiare il pubblico, tutto infatti [...] Vai alla recensione »

sabato 8 settembre 2012
lukemisonofattotuopadre

Manoel de Oliveira ha 104 anni, ed è grazie a questa particolarità che molti critici (a parte la lodevole eccezione di Pino Farinotti) non hanno notato che come regista fa schifo. De Oliveia si è arroccato come Godard su una torre di avorio e da quella non scende più. Non è interessato ad essere comprensibile, né di intrattenere la gente. Ora, la noia, per me , non è un problema.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

Messa in scena del dramma morale (1923) dello scrittore modernista Raul Brandao e, al momento, ultimo suo lungometraggio, Gebo e l'ombra è l'ennesima conferma del rigore poetico dell'ultracentenario Manoel De Oliveira. Si sa che il maestro lusitano reputa il teatro «un presente» di cui il fantasmatico cinema può catturare l'effimera realtà; e che per lui le parole possiedono suggestione pari a quella [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Il contabile Gebo, sua moglie Dorotea e la loro nuora Sofia vivono una vita miseranda e ripetitiva; mentre il figlio/marito Joao se n'è andato da tempo, compiendo azioni di cui non si può vantare. Quando il figliol prodigo ritorna, è solo per portare nuove ambasce alla famiglia. Il film più recente di Manoel de Oliveira, patriarca del cinema con i suoi splendidi 105 anni, è tratto da una pièce di Raoul [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

De Oliveira è sempre de Oliveira. Il Gran Vegliardo portoghese (105 anni!) a una straordinaria eleganza figurativa unisce una stupefacente capacità di annoiare. Con la critica colta che va in estasi da mezzo secolo. Stavolta la storia si svolge nell'umile casa dell'onesto contabiLe Gebo (Michael Lonsdale), in ansia, come la moglie Doroteia (Claudia Cardinale), per la sparizione del figlio Joao.

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Il vecchio contabile Gebo (Michael Lonsdale) è avvolto dall'ombra: che fine ha fatto il figlio Joào (Ricardo Trèpa)? E quale segreto l'uomo condivide con la nuora Sophie (Leonor Silveira) per proteggere la moglie Doroteia (Claudia Cardinale)? Gli anni passano per tutti, ma qualcuno non se ne cruccia: Gebo e l'ombra (2012) è l'ultimo film del maestro Manoel de Oliveira, 106 anni a dicembre (e sta girando [...] Vai alla recensione »

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