Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Regia di | Noémie Lvovsky |
Attori | Mathieu Amalric, Yolande Moreau, Noémie Lvovsky, Denis Podalydès, Samir Guesmi Michel Vuillermoz, Vincent Lacoste, Anthony Sonigo, Julia Faure, Aurore Broutin, Judith Chemla, Anne Alvaro, Jean-Pierre Léaud, India Hair. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 gennaio 2013
La notte di capodanno, Camille si trova improvvisamente di fronte al suo passato. Ha di nuovo 16 anni e sta deve fare una scelta fondamentale per il suo futuro. Il film ha ottenuto 9 candidature a Cesar,
CONSIGLIATO SÌ
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Camille ha un marito, Eric, che la sta lasciando per una donna molto più giovane. I due hanno condiviso una storia d'amore che è durata 25 anni e ora hanno una figlia grande. Camille cerca rifugio nell'alcol e nella comprensione di qualche amica dei tempi della scuola. È proprio durante una festa di capodanno a casa di una di loro che accade un fatto imprevisto: Camille sviene e si trova proiettata all'indietro all'epoca in cui aveva 16 anni. A quel tempo stava per incontrare Eric. Cosa farà ora? Cercherà di cambiare il corso degli eventi o affronterà di nuovo il rapporto con lui pur conoscendone la conclusione?
Noémie Lvovsky è ben consapevole del fatto che più di uno spettatore, dinanzi a questo soggetto, correrà con il pensiero a Peggy Sue si è sposata di Francis Ford Coppola. La sua ammirazione per il grande regista è sincera ma la strada che imbocca il suo film prende un'altra direzione.
La regista (e, dopo molte titubanze, anche protagonista) realizza una commedia amara che riflette sul passato come spazio temporale immodificabile nel quale si può anche cercare, grazie a una straordinaria occasione, di salvare la propria madre dalla morte senza però avere successo. Camille redouble, riflettendo sull'amore che nasce ai tempi dell'adolescenza, evita le secche della ricostruzione d'epoca fine a se stessa e si interroga su una domanda che molti si pongono. Quando una storia d'amore che è stata intensa e passionale giunge al capolinea resta solo il dolore della separazione o anche la consapevolezza di avere goduto di un'esperienza che è stata a lungo positiva? Sarebbe stato meglio che non fosse mai iniziata, ora che finisce, oppure no? Lvovsky tratta il tema con grande sensibilità regalandoci dei sorrisi a cui accompagna un sottofondo di malinconia e una descrizione dell'adolescenza come età in cui non si è più bambini e al contempo non si è ancora adulti. Un'età in cui tutto si presenta come possibile che viene vista con lo sguardo di chi ha già sperimentato alcune di quelle possibilità. Senza la pretesa di insegnare alcunché ma con la sensibilità giusta per offrire agli spettatori più disponibili l'occasione per provare a riflettere su se stessi.