Quel che resta di mio marito

Film 2008 | Commedia, 93 min.

Regia di Christopher N. Rowley. Un film con Jessica Lange, Kathy Bates, Joan Allen, Tom Skerritt, Christine Baranski, Victor Rasuk. Cast completo Titolo originale: Bonneville. Genere Commedia, - USA, 2008, durata 93 minuti. Uscita cinema venerdì 17 ottobre 2008 distribuito da Teodora Film. - MYmonetro 2,79 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 ottobre 2019

Arvilla Holden recluta le sue due amiche del cuore per un viaggio attraverso l'America dei grandi spazi aperti. La destinazione è Los Angeles, la missione è quella di portare le ceneri del marito di Arvilla all'odiosa figlia di primo letto, Francine. In Italia al Box Office Quel che resta di mio marito ha incassato 288 mila euro .

Consigliato sì!
2,79/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,38
PUBBLICO 2,98
CONSIGLIATO SÌ
Viaggio attraverso l'America per rielaborare una perdita e mantenere una promessa.
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 30 settembre 2008
Recensione di Marzia Gandolfi
martedì 30 settembre 2008

Arvilla Holden ha appena perso suo marito e un amore lungo vent'anni. Francine, la sua sgradevole figliastra, reclama le ceneri del padre, un funerale tradizionale e la sepoltura di Joe accanto alla madre. Impugnato il testamento e minacciata di sfratto dalla casa condivisa con Joe a Pocatello nell'Idaho, Arvilla acconsente rassegnata a tradire le ultime volontà del compianto e a portare in California le sue ceneri. In questo modo potrà assicurarsi la proprietà del loro nido d'amore ma il viaggio stravolgerà le sue certezze.
A bordo di una Cadillac Bonneville e con due amiche al seguito, Arvilla attraverserà i luoghi battuti con Joe, spargendo quel che resta di lui nelle acque dolci di un lago, nel deserto del Nevada o su una pianura salata. Giunta a Santa Barbara proverà a spiegare a Francine il valore di una promessa mantenuta.
Bonneville è il titolo originale dell'opera prima di Christopher N. Rowley, è la cadillac rossa dell'Arvilla di Jessica Lange e il luogo centrale nella topologia del dramma rappresentato. Lanciata sulle strade americane, i cui lunghi rettilinei disegnano un paesaggio che si offre all'attraversamento e invoglia alla sosta, l'automobile della protagonista è un organismo capace di calore e accoglienza, lo spazio protettivo e l'unica "casa" possibile per una donna che ha perso il marito e rischia di non avere più un tetto. La voce off di Arvilla "scrive" una lettera alla figliastra, una lettera lunga un viaggio per giustificare l'impossibilità emotiva di venire meno alla parola data all'uomo "condiviso" e perduto.
Giocando sul terreno sottile dei sentimenti e asciugando i lacrimosi assoli di Jessica Lange, il regista americano introduce il tema della morte, dell'evocazione e della perturbazione provocata dall'incrociarsi dei fantasmi con l'esistenza dei vivi. Lontano dalle grandi autostrade il film del debuttante Rowley preferisce battere le strade marginali, dove è possibile procedere senza fretta, rallentare la corsa, fermarsi agli incroci, alle pompe di benzina e ai motel, guardare e raccontare ciò che si è visto a chi ha voglia di ascoltare e vedere. Mossa da uno spirito pionieristico, Arvilla attraversa con due bandidas mormone l'America che ha visto e sognato con Joe. Il paesaggio, tela panoramica di un mondo in procinto di essere "conquistato", è un anello di congiunzione eccellente con il western, il suo culto della natura, lo scontro tra il valore dell'individualismo avventuroso (incarnato da Arvilla) e il bisogno di regole su cui fondare la stanzialità e condannare come irresponsabile proprio lo spirito pionieristico (incarnato da Francine).
La Cadillac di Arvilla e il truck cromato del camionista-cowboy Emmett assumono per questa ragione un carattere organico più che meccanico, più simili a due cavalli nel loro procedere affiancati verso l'alba o verso il tramonto. Hanno un movimento animale e come una lunga carovana sono diretti verso la frontiera (il Messico), la soglia in cui spettatore, mitologia ed eroi(ne) si incontrano.

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Stefano Lo Verme

Arvilla Holden, una donna di mezza età che vive in una piccola cittadina dell'Idaho, è appena rimasta vedova in seguito alla morte dell'amato marito Joe. Insieme alle sue più care amiche, l'esuberante Margene e la morigerata Carol, Arvilla si mette in viaggio per la California a bordo della vecchia Cadillac rossa decappottabile di Joe, per consegnare le ceneri del defunto marito alla figliastra Francine.
Opera prima del regista Christopher N. Rowley, Quel che resta di mio marito (in originale Bonneville) è un film a basso costo realizzato nel 2006, che ha dovuto attendere due anni prima di uscire nelle sale ed è passato pressoché inosservato presso il grande pubblico, nonostante la presenza nel cast di tre fra le più dotate attrici del cinema americano contemporaneo: Jessica Lange, Kathy Bates e Joan Allen. Una commedia on-the-road tutta al femminile incentrata sul viaggio delle tre protagoniste a bordo di una vecchia Cadillac decappottabile Bonneville, a bordo della quale le tre donne del film attraverseranno l'America da Pocatello, un piccolo centro dell'Idaho, fino a Santa Barbara, in California.
Personaggio centrale e voce narrante della storia è Arvilla Holden (Jessica Lange), che dopo vent'anni di felicità coniugale si trova improvvisamente a dover affrontare la perdita del marito Joe e a ricomporre i frammenti della propria esistenza. L'avventuroso viaggio di Arvilla, la quale porta con sé l'urna con le ceneri del suo amato Joe, diventa così una sorta di percorso di elaborazione del lutto, che la neo-vedova intraprenderà insieme alle sue migliori amiche: Margene (Kathy Bates), donna spumeggiante e vivace in cerca di romanticismo, e Carol (Joan Allen), madre di famiglia sempre prudente e controllata. Il tema del viaggio, un imprescindibile topos cinematografico, assume nel film anche il valore di un tuffo nel nei ricordi: Arvilla riscoprirà infatti i luoghi già visitati insieme al marito, imparando gradualmente a separarsi dal proprio passato e a raccogliere il coraggio per guardare verso il futuro.
La sceneggiatura, costantemente in bilico fra humor e dramma, scivola sul filo dei sentimenti con salutare leggerezza, concedendo ampio spazio al talento delle tre brave interpreti. Fra scontri di carattere, rievocazioni malinconiche, parentesi amorose (quella di Margene con il galante camionista Tom Skerritt) e qualche siparietto comico, il film di Rowley, pur senza brillare per originalità, ci regala una gradevole commedia al femminile, fin troppo prevedibile nel suo sviluppo narrativo, ma impreziosita dall'impagabile verve del terzetto di protagoniste.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 16 aprile 2009
ciccio capozzi

“QUEL CHE RESTA DI MIO MARITO” di CHRISTOPHER N. ROWLEY; USA, 06. Arvilla da poco vedova è costretta a portare le ceneri del marito a Santa Barbara, dove la figlia di lui, che non ha mai amato la nuova compagna, vuole dargli sepoltura. Dall’Idaho fino alla California, il viaggio è lungo: non le vengono meno nè le sue amiche di sempre, né l’auto, una vecchia ma gloriosa Cadillac Bonneville.

domenica 16 gennaio 2011
ultimoboyscout

Leggera e senza impegno, questa commedia on the road al femminile ha il merito di rimanere sempre viva senza mai scadere nel noioso o nell'eccessivo mieloso. Un viaggio, a volte commovente, attraverso posti già visti e già vissuti che una vedova e le sue amiche compiranno per portare le ceneri del defunto nel luogo di sepoltura convenuto.

lunedì 23 marzo 2015
elgatoloco

Mito della nuova frontiera, certo, "western", se vogliamo,  ma non declinato in direzione John Wayne, ma anche John Ford, bensì in chiave decisamente "à la Easy Rider"al femminile, in questo "Bonneville"che contempera e sintetizza dramma e commedia(merito di Christopher Rowley, regista e anche coautore della sceneggiatura).

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Cinzia Romani
Il Giornale

Ecco una commedia on the road per terza e quarta età, dove una bella tardona, rimasta vedova (Jessica Lange), salta sulla Cadillac rossa e porta a spasso due amiche (Kathy Bates, Joan Allen) e le ceneri del defunto Joe. La cui antipatica figliastra, che ha impugnato il testamento e vuole un funerale classico, s'attaccherà al tram. Le tre attempate, puntando al Messico trasgressivo, spargeranno le ceneri [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Ancora donne. Dopo il gradevole The Women, arriva in sala l'emozionante Quel che resta di mio marito, titolo troppo garrulo per un road movie al femminile serenamente esistenzialista. Arvilla (Jessica Lange), Margen (Kathy Bates) e Carol (Joan Allen) sono tre signore un po' sempliciotte che partono dallo Utah per arrivare in California. La prima è bella e morbida, la seconda è vivace e spiritosa, la [...] Vai alla recensione »

Alessio Guzzano
City

Dopo vent'anni felici nello Utah, ciò che resta a Jessica Lange sono le ceneri dell'adorato consorte. Gli ha promesso di spargerle nei luoghi che amarono, ma la figlia di primo letto Christine Baranski (strepitosa dancing equeena in "Mamma mia!") le reclama in California per tumularle. Se non le avrà, lascerà la poco amata matrigna senza un tetto. La vedova si mette on the road con una Pontiac Bonneville [...] Vai alla recensione »

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Pensare a Thelma & Louise è inevitabile. Come in quel film anche in Quel che resta di mio marito troviamo un equipaggio tutto femminile, impegnato nell'attraversare gli States a bordo di una decapottabile. In questo caso una Bonneville rosa del 1966, auto che dà anche il titolo originale. Solo che le nostre tre eroine sono diverse da quelle indimenticabili scavezzacollo.

Valerio Caprara
Il Mattino

Scritto e diretto da Christopher N. Rowley in ricordo della nonna, «Quel che resta di mio marito» («Bonneville») non possiede il dono dell'originalità. Eppure il patinato road-movie, blandamente sospeso tra l'omaggio a «Thelma e Louise» e quello alle nuove certezze delle single americane, riesce a valorizzare tre ottime interpreti come Jessica Lange, Kathy Bates e Joan Allen, incarnate per volere del [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Di Meryl Streep, diva sua coetanea che attualmente furoreggia in Mamma mia!, Jessica Lange condivide la straordinaria qualità di attrice e la spregiudicatezza con cui non si preoccupa di denunciare l'età. Basta vederla in Quel che resta di mio marito dove impersona una ultracinquantenne piena di vitalità, umorismo e forza interiore. A bordo di una Bonneville d'epoca, assieme alle amiche Kathy Bates [...] Vai alla recensione »

Matt Zoller Seitz
The New York Times

The synopsis of “Bonneville” makes it sound like “Thelma and Louise” in first gear: A recent widow named Arvilla Holden (Jessica Lange) and her two best friends, Carol and Margene (Joan Allen and Kathy Bates), hit the road in Idaho in a 1966 Pontiac convertible to deliver an urn full of ashes to a funeral in Santa Barbara, Calif., bickering, bonding and facing hard truths along the way.

Kevin Thomas
The Los Angeles Times

Although "Bonneville" is not as sturdy a vehicle for its stars -- Jessica Lange, Kathy Bates and Joan Allen -- as the 1966 red convertible that gives this gentle but slight film its title, it is nevertheless strong enough to allow these splendid actresses to provide a pleasant ride for viewers, mature audiences especially. Directed by Christopher N.

Davide Turrini
Liberazione

Non capiamo se il titolo italiano del film diretto da Christopher N. Rowley sia comico o tragico. A fronte di un titolo originale, Bonneville , non così improponibile e che poteva rimanere com'era. Evidentemente della Pontiac del '66 color marroncino bronzo, che ha scritto Bonneville su tutte le parti della carrozzeria, e su cui le tre protagoniste partono per un viaggio fuori dal consentito, non interessa [...] Vai alla recensione »

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