Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Alice Rohrwacher, Andrea D'Ambrosio, Andrea Segre, Chiara Bellosi, Enrico Cerasuolo, Francesco Cressati, Marco Berrini, Martina Parenti, Nicola Zucchi, Sergio Fergnachino |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un documentario/viaggio attraverso l'Italia contemporanea realizzato da dieci giovani registi.
CONSIGLIATO SÌ
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Da una fiumara calabra a una notte catanese in cui i cani randagi girovagano senza meta per la città: tra questi due estremi "pieni di vuoto" si costruisce Checosamanca, opera collettiva, nata con l'intenzione di parlare del presente, preferendo l'azione al facile lamento sull'assenza dello stato e della politica.
Chiamati inizialmente alle armi 50-60 giovani registi, sono arrivate infine sullo schermo cinque storie che, riunite senza soluzione di continuità dalla montatrice Esmeralda Calabria (Il Caimano, Romanzo Criminale), formano un vero e proprio documentario sullo stato del nostro paese. Per dirla con Cesare Zavattini: "un cinema a dispense, sui bisogni primari del mondo, che hanno poco in comune con le vacanze di ferragosto in questi anni mostruosi che ci sforziamo mostruosamente a voler far sembrare non mostruosi".
Storie di avvocati di strada, a Torino, che cercano di aiutare una madre e un figlio a rimandare lo sfratto. Storie di rinomati ricercatori universitari, a Modena, costretti a giornalieri comizi fra le gente per poter ricomprare il microscopio indispensabile al loro lavoro, che l'Università ha rispedito al mittente dovendo tagliare i fondi. Storie di operai e casalinghe del Nordest che si oppongono con tutte le loro forze di cittadini all'apertura di una zincheria sospettata di poggiare su una discarica di rifiuti tossici. Battaglie vinte, forse mai del tutto, e battaglie perse, anche quando la sconfitta ha dell'incredibile. Soprattutto, una fotografia delle contraddizioni dentro le quali ci muoviamo: Donato, in Puglia, ha scavato il suo pozzo abusivo e vende acqua a chi non ce l'ha. Illegale? Ma se le case sono state costruite senza permesso, perché fare un acquedotto? O ancora: la moglie non può avere il permesso di soggiorno perché il marito non ha casa, ma lui non può abitare dalla madre di lei perché altrimenti una casa non gli assegneranno mai.
In questo riuscito esperimento, che molto deve alle modalità delle migliori inchieste televisive ma sa prendersi la libertà espressiva che è prova d'indipendenza, sembra di risentire echeggiare davvero, a quarant'anni esatti di distanza, i progetti di Zavattini: "Un cinema della fretta", per essere al livello dei bisogni urgenti, "un cinema di tanti per tanti" (Checosamanca è firmato da tutti, allo stesso modo), un cinema a bassissimo costo. Non c'è premura di arrivare a delle conclusioni; il metodo è già messaggio.