Anno | 2006 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Costanza Quatriglio |
Attori | Mohammad Jan Azad, Cosmin Luca Aron . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 novembre 2024
Lo sguardo partecipato di Costanza Quatriglio nei confronti di adolescenti fuggiti dagli scenari di guerra che sconvolgono i loro paesi.
CONSIGLIATO NÌ
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Arrivano da lontano, hanno abbandonato famiglia, affetti, lavoro, per fuggire dalla guerra e dalla povertà. Sono giunti in Italia per dimenticare il passato e provare a costruirsi un futuro che allontani le incertezze e conceda la speranza di una vita dignitosa. Portano con sé il ricordo delle loro case, dei territori devastati dalle continue lotte, della miseria che da sempre accompagna i loro destini.
Il bel documentario di Costanza Quatriglio racconta le storie di Cosmin, Inga, Mohammad Jan e Josif - tutti minorenni - arrivati in Italia con la sola forza della disperazione e costretti a sbarcare il lunario con lavori poco edificanti, integrandosi nel nostro paese con una durissima lotta quotidiana tra il desiderio di un'istruzione - che permetta loro di migliorare le proprie condizioni socioculturali - e le telefonate alla ricerca di una qualsiasi occupazione.
Abbrutiti da una vita che non concede tregua - ma ugualmente sorridenti e, forse, felici - i quattro immigrati intervistati e seguiti passo passo dallo sguardo discreto della telecamera, rappresentano l'altro volto della dignità umana. Il racconto delle origini, i luoghi di provenienza - Afghanistan, Moldavia, Romania - le facce appese e lunghe, l'accoglienza di un paese come l'Italia sempre in bilico fra razzismo e integrazione. La regista siciliana prosegue un percorso personale sul mondo dei ragazzi abbandonati, del duro passaggio dall'adolescenza all'età adulta, riprendendo la realtà con un documentario semplice e immediato che invita il pubblico a riflettere e a non permettere all'indifferenza di chiuderci gli occhi. Né davanti allo schermo, né altrove.