Sabotatori (Danger)

Film 1942 | Poliziesco 108 min.

Titolo originaleSaboteur
Anno1942
GenerePoliziesco
ProduzioneUSA
Durata108 minuti
Regia diAlfred Hitchcock
AttoriAlan Baxter, Robert Cummings, Otto Kruger, Priscilla Lane, Clem Bevans, Norman Lloyd Alma Kruger, Vaughan Glaser, Dorothy Peterson, Ian Wolfe, Murray Alper, Kathryn Adams, Pedro De Cordoba, Billy Curtis, Marie LeDeaux.
TagDa vedere 1942
MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Alfred Hitchcock. Un film Da vedere 1942 con Alan Baxter, Robert Cummings, Otto Kruger, Priscilla Lane, Clem Bevans, Norman Lloyd. Cast completo Titolo originale: Saboteur. Genere Poliziesco - USA, 1942, durata 108 minuti. - MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Un operaio resta vittima di un'esplosione in una fabbrica di aeroplani. Si pensa a un sabotaggio; il responsabile sarebbe un collega della vittima. Qu...

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Coinvolgente thriller bellico di Alfred Hitchcock.

Un operaio resta vittima di un'esplosione in una fabbrica di aeroplani. Si pensa a un sabotaggio; il responsabile sarebbe un collega della vittima. Questi, aiutato da una ragazza, trova il vero colpevole, che fugge in cima alla statua della Libertà (la scena è rimasta famosa) da dove precipita. L'operaio innocente sposa colei che l'ha aiutato.

a cura della redazione
mercoledì 2 agosto 2006

Nel 1941, quando iniziò a lavorare a Sabotatori, Hitch era ancora sotto contratto con il produttore David O. Selznick, che tuttavia, come era già accaduto con i tre film precedenti, preferì anche in questa occasione "cedere" il regista a un altro produttore. Fu così che Hitch si trovò a lavorare per la prima volta con la Universal -la casa di produzione con la quale, vent'anni più tardi, realizzerà tutti i suoi film dagli Uccelli a Complotto di famiglia. Il rapporto con i produttori non fu propriamente idilliaco; all'epoca la Universal non godeva del prestigio che acquisterà negli anni successivi e alcune decisioni imposte al regista -soprattutto nella scelta del cast -furono da lui mal digerite.
Dopo aver diretto due film che non avevano alcun rapporto con la situazione politica del momento -Il signore e la signora Smith (1941) e Il sospetto (id.) -,con Sabotatori Hitch tornò a realizzare un thriller che traeva spunto dall'attualità, così com'era stato per Il prigioniero di Amsterdam, girato un anno e mezzo prima. Decisamente antinazista e antitotalitarista, il film fu realizzato in gran parte prima che gli Stati Uniti uscissero dalla loro posizione di neutralità nei confronti di quanto stava accadendo in Europa; all'epoca dell'attacco di Pearl Harbour, nel dicembre del 1941, le riprese erano infatti già in fase avanzata.
Il soggetto originale di Sabotatori è attribuito, nei credits, allo stesso Hitchcoch, fatto insolito, dato che il regista preferiva non far comparire il suo nome fra gli autori del soggetto o della sceneggiatura, per quanto sempre vi collaborasse in maniera decisiva. Una prima elaborazione del soggetto fu compiuta insieme alla vecchia collaboratrice Joan Harrison la quale però, a un certo punto, colse l'occasione che le si presentava di diventare produttrice indipendente e dovette lasciare Hitch (i due si ritroveranno a collaborare negli anni '50 per la serie dei telefilm). La sceneggiatura fu affidata a un ventunenne di buona volontà ma di non eccelso talento, Peter Viertel, che era stato proposto a Hitchcock da Selznick. Non troppo entusiasta del risultato, il regista si consolò infine con il contributo di una famosa scrittrice, Dorothy Parker, che, a detta dello stesso Hitch, "inventò alcune soluzioni veramente spiritose", soprattutto nella definizione della scena che si svolge sul carrozzone del circo. Ad ogni buon conto Viertel affiancò Hitchcock anche sul set, apportando man mano varie modifiche alla storia. Nonostante tutto questo lavoro, Hitch continuò a sentirsi piuttosto insoddisfatto della sceneggiatura dei Sabotatori.
Come si accennava sopra, Hitch fu piuttosto scontento anche degli interpreti principali. Robert Cummings era un attore di grande professionalità, col "difetto" però di aver partecipato perlopiù a commedie e di non essere quindi molto credibile nelle parti drammatiche; inoltre non era un divo e questo diminuiva il potenziale coinvolgimento dello spettatore nelle vicende del personaggio da lui interpretato. Priscilla Lane fu imposta dalla produzione; parlando di lei, Hitch la liquida seccamente: "Non era una donna per un film di Hitchcock". Anche per il ruolo del capo dei sabotatori il regista dovette fare a meno dell'attore a cui aveva inizialmente pensato. Hitchcock apprezzò invece gli interpreti minori, in particolare Norman Lloyd, con cui il regista avrebbe collaborato altre volte negli anni a venire e che avrebbe avuto un ruolo chiave nelle serie televisive degli anni '50 e '60. Sebbene i produttori non fossero certo di manica larga, per le riprese Hitch ottenne alcune concessioni: parecchi soldi furono spesi per la ricostruzione in studio della statua della Libertà e per i set del deserto e della lussuosa abitazione della signora Van Sutton; costoso fu anche il trasferimento della troupe a New York. In questa occasione Hitch sperimentò con successo alcune riprese con il teleobbiettivo, anche a un chilometro e mezzo di distanza, in modo da riuscire a cogliere reali scene di strada, senza dover bloccare il traffico e utilizzare delle comparse. Ben accolto alla prima, il film. ottenne un discreto successo di pubblico, probabilmente anche perché beneficiò del fatto di essere uno dei primi film antinazisti distribuiti negli Stati Uniti dopo l'entrata in guerra.
Non particolarmente apprezzato dalla critica né, come si è visto, dallo stesso Hitchcock, Sabotatori risente in effetti di qualche difetto strutturale. Il problema, forse, non sta tanto nella sovrabbondanza di materiale e di episodi: come ha mostrato Il club dei trentanove nel 1935 e come mostrerà Intrigo internazionale nel 1959 -due film con cui Sabotatori ha molto in comune Hitch è perfettamente in grado di girare splendidi film complicati e ricchi di colpi di scena. Ma per far questo ha bisogno di immagini precise su cui lavorare, di singoli episodi nettamente definiti (naturalmente è necessario che il tutto sia poi concatenato in maniera sufficientemente logica e avvincente). Sono queste le caratteristiche che vengono un po' meno in Sabotatori: il film è a tratti appannato e titubante e il racconto si perde talvolta in rivoli minori di non grande interesse anche perché non sostenuti da una narrazione "concisa", essenziale (vedi la scena della visita di Barry alla madre dell'amico morto, all'interno della quale si inserisce il "sotto-episodio" della vicina chiacchierona che presta la bottiglia dj brandy). Inoltre vi sono scene eccessivamente verbose e dialoghi un po' troppo retorici per appartenere a un film di Hitch (vedi la sequenza nel palazzo della Van Sutton). Ma, come sempre, quando Hitch riesce a visualizzare in poche immagini un'idea, una situazione, un'emozione, anche l'episodio più incredibile acquista forza e vitalità: si pensi all'inseguimento di Fry nel cinematografo dove gli spari "finti" del melodramma a cui assiste il pubblico si sovrappongono a quelli "veri" del sabotatore, che corre all'impazzata lungo lo schermo, minuscola ombra fra ombre, eppure tanto inquietante che ci si aspetterebbe di vederlo sbucare accanto alla nostra poltrona.
Si pensi poi alla sequenza più celebre del film, quella (con chiari risvolti simbolici) della statua della Libertà: "[...] c'è un grave errore in tutta la scena: non è il cattivo che avrebbe dovuto rimanere sospeso nel vuoto, ma il protagonista; in questo modo la partecipazione del pubblico sarebbe stata dieci volte maggiore", ha detto Hitchcock. Ma, come gli ha fatto notare Truffaut, si sbagliava: anche se quell'uomo la cui vita è "letteralmente sospesa ad un filo" è un malfattore, "la scena è talmente forte che il pubblico stesso ha paura di cadere nel vuoto". Sorretta da una messa in scena eccezionale, l'identificazione scatta, nel finale, persino con l'odioso sabotatore.
Anche in Sabotatori appare il tema preferito da Hitchcock: l'innocente braccato dalla polizia insegue a sua volta il vero colpevole. Ma l'ottusità delle forze dell'ordine è compensata dall'aiuto fornito generosamente e disinteressatamente a Barry da alcune delle persone che incontra casualmente sul suo cammino: il camionista, il cieco e i bizzarri personaggi dél circo. Solo i marginali e i semplici, solo chi "sente col cuore" e sa "guardare" al di là di un paio di manette (come, appunto, il cieco) può far in modo che si torni ad aver fiducia nella gente, come osserva Barry alla fine della sua avventura. Un Hitchcock più ottimista del solito, parrebbe, anche se personaggi solidali e amichevoli erano comparsi già in film precedenti (si veda per esempio la moglie del fattore nel Club dei trentanove).


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 12 aprile 2010
Luca Scialo

In una fabbrica di armi belliche avviene un incidente nel cui incendio perde la vita un operaio. Dalle indagini si scopre che nell'estintore utilizzato da quest'ultimo vi era della benzina che avrebbe pertanto dilatato le fiamme; Barry Kane è il collega che ha passato all'operaio morto l'estintore sabotato, e per tanto viene accusato dalla polizia di aver organizzato l'atto [...] Vai alla recensione »

sabato 18 maggio 2019
elgatoloco

"Danger"(1942)di Sir Alfred Hitchcock, da un suo soggetto originale, è un film straordinario, come tutto quanto sir Alfred abbia realizzato. Bianco e nero eccelso,al servizio della causa bellica, che era causa della libertà contro l'oppressione nazifascista, in particolare con l'infiltrazione di spie filo-naziste negli States nei gangli del potere, in specie economico, [...] Vai alla recensione »

Frasi
Essendo cieco vedo cose che in genere sfuggono ai vedenti, che agli altri occorrono anni per scoprire, come, ad esempio, l'innocenza.
Phillip Martin (Vaughan Glaser)
dal film Sabotatori (Danger)
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