
Titolo originale | Geu jayeoni nege mworago hani |
Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Hong Sang-soo |
Attori | Kwon Hae-Hyo, Sung-guk Ha, Yunhee Cho, Mi-so Park . |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Minerva Pictures Group |
MYmonetro | 4,00 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 febbraio 2025
Per una giornata, un giovane poeta viene accolto dai genitori della sua ragazza.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Il poeta Donghwa accompagna in auto la fidanzata Junhee da Seoul fino a Yeoju, dove risiede la sua famiglia. Partito con l'idea di darle soltanto un passaggio, il ragazzo viene prima incuriosito dalla grande abitazione e poi convinto a entrare nel vialetto, dove la coppia incontra il padre di lei. Un invito per un caffè si trasforma poi in una cena e in una giornata intera trascorsa con i genitori e la sorella minore di Junhee.
La ritualità tradizionale attraverso cui un giovane si reca a incontrare per la prima volta i genitori della fidanzata viene smontata sistematicamente da un cocktail di casualità e imbarazzo nell'ennesima opera della costellazione cinematografica di Hong Sang-soo.
È una delle meglio riuscite negli ultimi anni, che pure lo hanno visto protagonista di un periodo florido ricco di sperimentazione. Rispetto alle uscite precedenti, What Does That Nature Say To You beneficia di una maggior compattezza e di un'unità di luogo e di tempo che concentra l'azione in una casa in collina, un'impresa tutta "da scalare" per il malcapitato Donghwa. L'elemento di sottile commedia è spesso sublime nei lavori di Hong, e nell'allegoria di un giovane risucchiato verso l'alto in un coinvolgimento sempre più profondo - con una famiglia che non aveva mai incontrato in tre anni di relazione - c'è una trattazione geniale delle aspettative familiari, del peso della tradizione e dell'inavvertita brutalità di cui possono tingersi i nuovi incontri. Come sempre il cast è pieno di volti familiari e ricorrenti nel "cinema perpetuo" del regista, con il protagonista Ha Seong-guk che fa scintille in particolare nel testa a testa con il pater familias Kwon Hae-hyo. Schivo e deferente, il ragazzo ci tiene però parecchio a rimarcare la propria indipendenza, e chissà fin dove si spingerà la sua tolleranza per l'esame inaspettato a cui si trova sottoposto.
Tra i suoi film precedenti con Hong c'è In Water, da cui What Does That Nature Say To You riprende in parte l'uso della sfocatura come motivo stilistico; i limiti della visione sono un tema classico del regista, e rispecchiano la miopia del protagonista oltre a evocare un senso generale di lo-fi che permea tutta la fotografia del film, spesso sfasata nell'esposizione proprio di quella natura citata nel titolo, e centrale in molte delle ultime opere dell'autore. La storia è divisa in capitoli che non disturbano l'azione ma la scandiscono inesorabile, mentre Donghwa si inerpica per la montagna nella sua via crucis generazionale. In cima ovviamente c'è la tomba della cara nonna, di fronte alla quale il ragazzo si inginocchia profusamente; i livelli di mezzo sono invece segnati dalla variegata compresenza di galline, sigarette, makgeolli a fiumi e una vecchia auto del 1996 da tutti criticata, alla quale Donghwa non sogna altro che di tornare.
Nelle sue ultime opere, in una filmografia che rappresenta un continuo flusso, di vita e di cinema, Hong Sangsoo sta teorizzando un cinema che sia sempre più svincolato da ogni canone, da ogni grammatica o linguaggio precostituiti, in nome di una purezza artistica, anche ibridandosi con altre forme d'arte. Questo è molto chiaro, già dal titolo, in The Novelist's Film, dove la scrittrice protagonista [...] Vai alla recensione »
Non si può assolutamente dire che il celebre regista sudcoreano Hong Sang-soo non sia di casa a Berlino. Già, perché, di fatto, il cineasta di Seul proprio qui ha presentato gli ultimi suoi lavori, ricevendo spesso anche premi piuttosto prestigiosi. Grandi aspettative ha sollevato, di conseguenza, la presenza in concorso alla 75a edizione della Berlinale di What Does That Nature Say To You, la sua [...] Vai alla recensione »
I film di Hong Sangsoo sembrano sempre più frammenti di un suo pensiero interiore, scorci di riflessioni o suggestioni che prendono forma in narrazioni occasionali, eventi inattesi di personaggi simbolici che vagano nel suo universo. Sarà anche una conseguenza del progressivo sfarinarsi dell'immagine fotografica dei suoi film nella bassa definizione del suo sguardo soggettivo, che ci costringe ad aderire [...] Vai alla recensione »
Ecco, ora possiamo finalmente dire che anche quest'anno la Berlinale ha raggiunto un proprio compimento: è arrivato Hong Sangsoo! Già, perché, di fatto, il celebre regista sudcoreano è praticamente di casa nella capitale teutonica (dove, tra l'altro, è stato anche sovente premiato). Poteva mai mancare, dunque, a questa 75° edizione del Festival di Berlino? Assolutamente no.
C'è un momento, verso il finale di Geu jayeoni nege mworago hani (What Does that Nature Say to You), in cui marito e moglie, dopo una cena rivelatasi sorprendente, galleggiano tra la lucidità e l'ebrezza, lui strimpellando la chitarra e lei sboccando con la sigaretta elettronica. Si dicono delle cose, che non si anticipano ovviamente, ma più di tutto lei sputa una sentenza con la leggerezza di chi [...] Vai alla recensione »
"Bisogna godere dell'attimo, senza pretendere la conoscenza". Quello che dice Donghwa alla sua ragazza, Junhee, assomiglia molto a quanto sosteneva il vecchio poeta di In Our Day. Un invito a un contatto più intimo e immediato con le cose e a una piena accettazione della vita. Oltre le pretese di comprensione. Del resto, anche il protagonista di What Does that Natura Say to You è un poeta.