Titolo originale | Les enfants du paradis |
Anno | 1945 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Marcel Carné |
Attori | Arletty, Pierre Brasseur, Jean-Louis Barrault, Marcel Herrand, Pierre Renoir María Casares, Gaston Modot, Fabien Loris, Marcel Pérès, Palau, Etienne Decroux, Jane Marken, Marcelle Monthil, Louis Florencie, Habib Benglia, Rognoni, Louis Salou, Paul Frankeur. |
Uscita | lunedì 25 novembre 2013 |
Tag | Da vedere 1945 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,86 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 ottobre 2023
Siamo nella Parigi del 1840, il mimo Baptiste Debureau (Barrault), romantico e malinconico, incanta le folle del teatro dei Funambules, commuovendo i ragazzi del loggione. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Amanti perduti ha incassato 29,9 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Parigi, metà del Diciannovesimo Secolo. Lungo il Boulevard du Temple si ergono alcuni teatri. Al Funamboles si esibisce il mimo Jean-Baptiste Debureau, mentre l'attore tragico Frederick Lemaître calca le scene del Grand Théâtre. Entrambi amano l'attrice Garance che è però concupita anche dal bandito Lacenaire e dal conte di Montray. Sette anni dopo Garance reincontrerà Jean-Baptiste. Le loro condizioni sociali sono cambiate ma l'amore è rimasto intatto.
Amanti perduti (termine che letteralmente significa "gli spettatori del loggione" ) è un film che resta a pieno diritto nella storia del cinema per una molteplicità di motivi. Marcel Carné e Jacques Prévert giungono a quest'opera dopo aver collaborato su sette titoli e costituendo quindi una coppia decisamente affiatata. L'idea nasce da un colloquio con Jean-Louis Barrault il quale racconta degli episodi della vita di un mimo famoso: Jean-Baptiste Debureau. I due autori, sotto stretta sorveglianza del regime collaborazionista di Vichy, vedono in un possibile soggetto che tratti del teatro un modo per sfuggire a una censura che impediva qualsiasi riferimento alla realtà sociale contemporanea.
Il film viene girato tra il luglio 1943 e l'agosto 1944 e completato nel gennaio 1945. Nella lettura di Carné e Prévert gli episodi della vita del grande mimo si inseriscono in un grande affresco (l'edizione originale durava 204') sul teatro popolare dell'Ottocento che aveva nel boulevard du Temple (ribattezzato all'epoca 'boulevard du crime' per le storie intrise di elementi di malavita che vi si rappresentavano) il suo cuore pulsante. È l'occasione per muoversi su un duplice piano di lettura con un mondo visto shakesperianamente come un grande palcoscenico in cui c'è il pubblico che recita la vita e gli attori che la rappresentano. Nonostante le numerose difficoltà incontrate nel corso della lavorazione e il rischio costante costituito da spie naziste infiltrate nella troupe, il film riesce ad evocare quel cinema legato alla letteratura che aveva ottenuto il successo negli Anni Venti in Francia, anche se qui l'origine è di carattere diverso.
L'accento posto sul personaggio di Debureau, con la sua entrata in scena da Pierrot lunaire, evidenzia bene il connubio tra cinema e poeticità trasformandolo in un grido di libertà dalla costrizione di un presente fatto di morte e di sopraffazione.
AMANTI PERDUTI disponibile in DVD o BluRay |
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Les enfants du paradis è un film d’Amore che nasce nella Seconda Guerra Mondiale, un capolavoro di Marcel Carné e del cinema, che emoziona perché scorre con il ritmo della vita. E’ una storia della Parigi dell’Ottocento, dei suoi teatri e artisti e di una donna, Garance (Arletty), e un mimo, Baptiste (Jean-Louis Barrault), che si amano senza poter vivere pienamente il loro amore.
les enfants du paradis:i ragazzi del paradiso, i ragazzi che con l atto del recitare riescono a far commuovere e ridere coinvolgendo una platea povera di soldi ma non di sentimenti e d intuito per l arte! la vicenda si svolge in una parigi in cui il fermento artistico e letterale è al massimo in un piccolo arrondissement di nome menilmontant si svolgono le piccole storie di baptiste un mimo bravissimo [...] Vai alla recensione »
E' un capolavoro assoluto, un dei big five senza dubbio ma fate attenzione che dura più di tre ore mentre qui vi danno la versione di 95 minuti che per la precisione è solo il secondo tempo del film integrale. Mi raccomando cercatelo intero sul web, mettetegli i sottotitoli che in italiano non esiste (ossia come ho detto trovate solo il secondo tempo) e non perdetevelo.
quando ho visto per la prima volta questo film,ero poco piu' di un ragazzino.rimasi folgorato dalla sua poetica bellezza.quando,mezzo secolo dopo,riuscii a trovare il suddetto film in vhs,avevo paura di rivederlo.avevo paura di trovarlo datato e rovinare vedendolo,quel dolce ricordo che mi aveva lasciato.ci ho messo un anno e mezzo per decidermi a rivederlo e con mia grande gioia ho scoperto che un [...] Vai alla recensione »
LES ENFANTS DU PARADIS di Marcel Carné si potrebbe definire(in termini di importanza)un opera che è per il cinema francese l'equivalente di quello che è QUARTO POTERE di Orson Welles per il cinema americano...uno spartiacque e un "compendio di stile" irraggiungibili,stilisticamente,ancora oggi. TRAMA:La storia è ambientata a Parigi nel 1840 e racconta le vicissitudini d'amore del romantico mimo Baptiste(Je [...] Vai alla recensione »
un film da restare senza fiato. meraviglioso e intramontabile
Prosegue la serie di grandi classici restaurati riproposti nella sale. Ho già scritto di Vogliamo vivere! e de Il gattopardo, rilevando l'opportunità di questi strepitosi promemoria in un'epoca in cui il cinema, tutto, generalmente, è lontanissimo da quella qualità. Il titolo nobile questa volta è Les enfants du paradis, di Marcel Carné. L'opera fa parte di quel momento del cinema francese che io considero il più alto di tutti i Paesi e di tutte le epoche.
Quoi? Hein? Quoi? erano ritornelli nella conversazione di Carné, quando era l'oscuro e indaffarato «assistente» di Feyder. Quel giovane piccolo e grassoccio, pre cocemente stempiato, al fianco di tale maestro doveva essersi fatta una praticaccia invidiabile. Era perciò ogni tanto invitato, da questo o da quel produttore, a «buttarsi»; si decidesse a dirigere una bella commedia con parecchie donnine, [...] Vai alla recensione »