
Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Vincenzo Salemme |
Attori | Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, Maurizio Casagrande, Vincenzo Borrino Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Andrea Di Maria, Gennaro Guazzo, Antonio Guerriero, Marcello Romolo. |
Uscita | giovedì 7 ottobre 2021 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,80 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 5 ottobre 2021
Ottavio Camaldoli subisce un trapianto di cuore senza sapere che l'organo proviene da un delinquente, morto ucciso, il quale ha espresso il desiderio di essere vendicato da colui che riceverà in dono il suo cuore. In Italia al Box Office Con tutto il cuore ha incassato 626 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Ottavio Camaldoli è una brava persona, ed è convinto che "si può essere napoletano ed essere serio e normale". Insegna latino e greco in un liceo classico e vive in relativa tranquillità con il figlio Gennaro, dopo che la moglie è morta e che la donna con cui aveva ritrovato la serenità se ne è andata. Ma il destino è in agguato: il boss del quartiere, Antonio Carannante detto il barbiere perché "prima ammazza, poi fa barba e capelli" ai suoi nemici, viene ucciso, e sua madre Carmela decide che il cuore del figlio verrà trapiantato nel petto dell'uomo che lo vendicherà. Peccato che, a causa di un equivoco, il candidato al trapianto sia proprio il mite Ottavio, ben poco incline a trasformarsi in un killer.
Vincenzo Salemme dirige e firma la sceneggiatura (con Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli e Antonio Guerriero) della commedia teatrale da lui scritta e portata in scena, interpretando anche il ruolo del protagonista sia in teatro che al cinema.
L'idea di fondo è eccellente, perché pone una domanda fondamentale non solo per Napoli per tutta l'Italia: "Come si può creare la coscienza di un popolo quando non esiste la coscienza individuale di quello che siamo?". E Salemme declina ulteriormente il tema sottolineando la differenza fra quello che siamo e quello che facciamo: in questa storia ad esempio c'è un personaggio (Giovanni, ottimamente interpretato da Guerriero) che fa l'infermiere ma non lo è perché non ha mai studiato per guadagnarsi quel titolo; ma c'è anche chi, come Ottavio, vuole che ciò che fa e ciò che è coincidano, in uno sforzo di coerenza etica e sociale.
Il punto forte del film è senz'altro la recitazione di un cast tutto proveniente dal teatro che domina i tempi della commedia, il punto debole è la difficoltà nel trasformare il ritmo di commedia teatrale in cinematografico: perché laddove il ricamo nei dialoghi resta perfetto (al netto di qualche sottolineatura di troppo), manca la spinta comica che, in un film, è data dall'agilità di un montaggio più sincopato che a incastro.
Nella storia ci sono anche alcuni elementi incongrui, in particolare la sottotrama che riguarda il personaggio di Clelia, troppo poco sviluppata per avere un senso narrativo all'interno del meccanismo di commedia, e quella che riguarda una improbabile "badante indiana", aspirante erede dell'"ambasciatore del Catonga in Totò truffa '62.
Resta il merito di Salemme di avere creato una storia che, al netto delle implausibilità e degli eccessi comici, tocca argomenti davvero importanti, come il rispetto delle regole sociali e la necessità di emanciparsi dalla pratica della raccomandazione. Con tutto il cuore affronta di petto la stereotipizzazione di Napoli e dei suoi abitanti, nonché l'abitudine tutta italiana di etichettare come un fesso una persona perbene. Ce n'è anche per le scuole private "srl" che considerano gli studenti come clienti cui il corpo docente deve dare sempre ragione. Nota di merito particolare per la scena in cui Ottavio spiega ai suoi studenti il valore profondo del greco antico insegnato al liceo.