Viaggio in forma d' inchiesta tra gli ultimi dannati di Haiti
di Paolo D'Agostini La Repubblica
È una piccola produzione che arriva su qualche schermo dopo la presentazione a Locarno nel 2007. Il regista si è fondato su elementi di inchiesta e diretta osservazione, e si è scontrato con ostacoli e rischi reali. Il dramma, misconosciuto, è quello dei miserabili haitiani ingaggiati come tagliatori di canna da zucchero al di là del confine con la repubblica Dominicana (l' isola di Haiti - portatrice di record continentali negativi per condizioni di vita, mancanza di libertà, mortalità infantile - è divisa in due stati) e qui, praticamente segregati sotto la sorveglianza di guardie armate, trattati alla stregua di schiavi. Doppio filo conduttore. Le tribolazioni della coppia protagonista che dopo aver visto morire un figlio neonato ed essersi visto negare il diritto a seppellirlo, tenta per disperazione la carta del ritorno in patria. E quelle di un medico bianco che tenta di far rispettare nelle baraccopoli di questi dannati della terra almeno i più elementari diritti.
da La Repubblica, 24 ottobre 2008
di Paolo D'Agostini, 24 ottobre 2008