Grandi attori per raccontare una follia molto privata
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Grande qualità degli attori: da Natasha Richardson all'anima nera Ian McKellen. Bella sfida tradurre in film il romanzo di Patrick McGrath Asylum che da noi (Adelphi) s'intitola Follia. Nell'Inghilterra anni 50, a un passo dalla rivoluzione dei costumi che contagerà tutta Europa, un ambizioso psichiatra arriva con la moglie Stella e il piccolo Charlie a insediarsi come vicedirettore di un manicomio criminale diretto dal mefistofelico Cleave. La riparazione di una serra è affidata per buona condotta a Edgar, un artista che ha ammazzato la moglie per gelosia.
Del libro non si perde l'impatto scandaloso della passione che esplode tra la signora insoddisfatta e il recluso. Pericolo evidente, che ci tiene col fiato sospeso nel crescendo della loro imprudenza: lui è uno psicotico che può uccidere ancora, e sappiamo quanto il perdersi senza ritegno di lei, dimentica di doveri e convenzioni, possa costare caro. Evaso Edgar lei lo raggiunge nel suo rifugio. Danneggiato nella carriera e trasferito, dopo la scoperta degli amanti il marito riprende con sé Stella. Dopo la tragica riprova dell'indifferenza di lei a ciò che esula dal suo esclusivo sentimento, Stella fa ritorno all'istituto ma in veste di paziente.
Metamorfosi della Richardson da borghese sofisticata a bohémienne illuminata dall'amore ad automa spezzato dal dolore. Non una storia di malattia ma di amore estremo.
Da La Repubblica, 22 giugno 2007
di Paolo D'Agostini, 22 giugno 2007