Pietro Bianchi
Il romanzo della serva era un pezzo che il cinema italiano ce l'aveva in pectore; sin dai tempi, se ben ci apponiamo, della gestione Cecchi alla seconda Cines. Son serve del tutto letterarie, che hanno un pedigree molto in gamba, sebbene del tutto forestiero. Si citano i nomi della protagonista del Cuor semplice di Flaubert, della "serva dal gran cuore" di cui parla Baudelaire, per sorvolare su quella dei fratelli Goncourt. La controprova l'abbiamo nel fatto che la serva del film di Poggioli, illustri scrittori l'han presa in prestito dalla prosa di una brava signora che delizia in genere i lettori delle appendici (residuo ottocentesco! ) dei quotidiani genovesi. [...]
di Pietro Bianchi, articolo completo (3025 caratteri spazi inclusi) su 24 Aprile 1942