C'est la vie - Prendila come viene |
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Un film di Eric Toledano, Olivier Nakache.
Con Jean-Pierre Bacri, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, Vincent Macaigne.
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Titolo originale Le sens de la fête.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Francia 2017.
- Videa
uscita giovedì 1 febbraio 2018.
MYMONETRO
C'est la vie - Prendila come viene
valutazione media:
3,16
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Festa di matrimonio non dalla parte degli invitatidi MicheleCameroFeedback: 5559 | altri commenti e recensioni di MicheleCamero |
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domenica 4 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Commedia francese incentrata sulla narrazione dell’intera giornata del matrimonio di uno sposo pretestuoso con una insegnante molto mite e molto dolce in un antico Castello settecentesco nei dintorni di Parigi. La particolarità sta nel fatto che questa giornata viene vissuta dalla parte di coloro che devono occuparsi della festa approntando i luoghi, preparando il pranzo, assicurando il servizio, curando i classici corollari di una festa nuziale, vale a dire la musica, la fotografia, i fuochi, le sorprese e perché no, gli effetti speciali. Solo che questa squadra guidata da Max che si occupa di curare l’organizzazione matrimoniale secondo le rigide direttive dello sposo, in verità di squadra ha poco, piena, per come ci viene rappresentata, di approssimazione, improvvisazione, impreparazione, dilettantismo, sciatteria, conflittualità infantili, cialtroneria e scarsa esperienza. Consolante da questo punto di vista per noi italiani che solitamente veniamo costantemente candidati al primo posto dell’approssimazione, dell’improvvisazione … della cialtroneria. Naturalmente dal contrasto tra questa specie di Armata Brancaleone e delle aspettative del cavilloso sposo che ha immaginato quella giornata non come la festa di nozze, ma come la sua personale occasione per la propria affermazione borghese, quasi una sorta di performance teatrale dinanzi al pubblico costituito dagli invitati, nascono quelle situazioni di ilarità e comicità che dovrebbero comporre il piatto forte della pellicola anche se la sua durata ed il suo svolgersi conosce pause e cadute di ritmo durante le quali si sfiora (ed a volte si tocca) la noia. I registi sono gli stessi di “Quasi Amici” dove però c’era un’idea, un’etica alimentata dai temi dell’Handicap, dell’integrazione, del riscatto sociale, dell’amicizia, con il corollario di una sana follia esistenziale che ne facevano una piacevole ventata di fresca novità al punto da aver dato vita ad un prodotto finale che piacque e venne apprezzato.
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