Un boss in salotto

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Un film di Luca Miniero. Con Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero, Angela Finocchiaro, Alessandro Besentini.
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Commedia, durata 90 min. - Italia 2014. - Warner Bros Italia uscita mercoledì 1 gennaio 2014. MYMONETRO Un boss in salotto * * - - - valutazione media: 2,17 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Benvenuti in Italia Valutazione 2 stelle su cinque

di Daniele Frantellizzi


Feedback: 1824 | altri commenti e recensioni di Daniele Frantellizzi
lunedì 6 gennaio 2014

Dopo aver ottenuto un buon successo con il doppio Benvenuto (prima al sud, poi al nord) Luca Miniero decide di unire le due realtà in un’unica pellicola, e torna a giocare con gli stereotipi caratterizzanti le (presunte) differenze nord/sud tipicamente italiche in questa commedia dal sapore agrodolce. Il sipario si alza su una giovane e modernissima “smoking free family”, come ama definirla la sua capofamiglia Cristina, donna dal fisico perentorio, dalla cadenza decisamente settentrionale e dalla sfrenata ricerca del successo economico e sociale. Cristina, interpretata da una brillante Paola Cortellesi, ha la prioritaria ambizione di raggiungere uno status sociale elevato, e lo fa imponendo a marito e figli un ritmo serrato, dalla costante sveglia mattutina (“anche la domenica non si hanno scuse per rimanere a poltrire...”) alla rigida dieta alimentare da seguire, scandita da pietanze a base di pinzimonio. Estremamente salutista, sempre elegante, in prima fila in chiesa, esigente, incorruttibile nei suoi personali dogmi... Cristina nasconde però un gran segreto: il suo vero nome è Carmela (troppo meridionale per essere conservato), ed è originaria di Napoli. Il suo passato torna improvvisamente a farsi vivo nei panni di uno scalcinato fratello (Rocco Papaleo), presunto camorrista in attesa di processo, che viene destinato ai domiciliari presso la nordica abitazione della sorella. Da qui, ha inizio una serie di gag più o meno divertenti, basate sul contrasto tra la maniacale precisione nordica e lo sgangherato - ma decisamente accorato - modus vivendi meridionale, incarnato dal nuovo ospite di casa che in pochissimo tempo riesce a catalizzare su di sé tutte le attenzioni. La parte divertente è rappresentata dal capovolgimento dei ruoli: i precisi settentrionali, venuti a sapere della presenza di “Don Ciro” (come lo chiamano), iniziano ad elargire favori, omaggi, promozioni e servigi vari alla sbigottita famiglia, svelando quindi un lato truffaldino a dispetto della facciata di ipocrita perbenismo. Di contro, il lato negativo del film è rappresentato in primis da alcune squallide scenette che ricordano una comicità di dieci anni fa, come quella del gatto nel congelatore), e poi dall’esagerazione mostrata in fase di sceneggiatura: il prode zio Ciro giunge in pochissimo tempo a mitigare tutte le pressioni familiari a suon di abbondanti piatti di pastasciutta, balli sfrenati e pastiere napoletane. Infine, quando si viene a sapere che don Ciro non è affatto un camorrista ma “solo” un delinquentello da due soldi, tutta l’élite sociale della cittadina scarica improvvisamente la famiglia Coso (si, Coso è il cognome dei personaggi) ritirando tutta l’amicizia elargita in precedenza, tornando improvvisamente ad indossare gli ipocriti abiti dell’inappuntabile nordista: va bene giocare con gli stereotipi, ma così è un po’ troppo elementare. Da sottolineare le solide prove dei due attori principali: Paola Cortellesi, a suo agio con le più svariate cadenze linguistiche, e Rocco Papaleo riescono a dare corpo e spessore ai loro personaggi: quest’ultimo appare decisamente più a suo agio nei panni dell’attore  piuttosto che nel doppio ruolo di attore e regista. Di contro, la regia appare abbastanza scialacquata: la maggior preoccupazione nella scelta delle inquadrature pare essere quella di evidenziare al meglio alcuni probabili sponsor (le varie automobili in primis). Nota di merito finale per Angela Finocchiaro: nonostante il suo personaggio abbia un minutaggio ridotto, con il suo notevole spessore riesce ad innalzare il livello generale della pellicola.

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