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Leggo ora che si ipotizza di fare della saga di Twilight una serie tv. Avrebbero dovuto pensarci sin dall'inizio: una narrazione così "lenta", ricca di particolari, che ribadisce, declina e rinnova costantemente e golosamente - per la gioia delle emozionate lettrici -, all'infinito, in mille variazioni di tono e di colore, i medesimi concetti di amore, insicurezza, fedeltà, gelosia, passione trattenuta, fiato sospeso etc., incorniciata in un contesto tanto lontano dal verosimile, tra vampiri angelici e licantropi, in un crescendo di eventi soprannaturali che diventano sin troppi da sopportare con l'apoteosi dell'entrata in scena della bambina-vampira miracolosa Renesmee è davvero ingestibile in uno o più film di un paio d'ore. Diventa, a vederla tutta insieme, troppa carne al fuoco, un po' troppo indigesta, senza contare l'imbarazzo che si prova in una sala, al buio, con altre centinaia di persone che condividono con te la visione di certe scene sullo schermo enorme del cinema. Meglio, molto meglio lasciar decantare le cose goccia a goccia, nella tranquilla intimità della propria casa, davanti al televisore, con i ritmi più lenti, la ricchezza dei dettagli, la cura dei minimi particolari tipici delle puntate dei telefilm, dove servono per fidelizzare il pubblico affezionato e dove l'inverosimile diventa a poco a poco familiare. Twilight come Roswell: non sarebbe stato meglio?
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