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I pericoli dell'amore

La conferenza stampa dell'evento di New Moon a Roma.
di Marianna Cappi

Nuovo capitolo, stesso romanticismo
Charlie Bewley - Acquario. Interpreta Demetri nel film di Chris Weitz The Twilight Saga: New Moon.

venerdì 23 ottobre 2009 - Incontri

Nuovo capitolo, stesso romanticismo La saga inaugurata da Twilight torna il 18 novembre a gettare la sua luce crepuscolare sulle platee italiane con New Moon, il film tratto dal secondo romanzo di Stephenie Meyer, affidato questa volta alle mani di Chris Weitz. Stando all’anteprima di venti minuti, il regista sembra non riscrivere le coordinate di base adottate da Catherine Hardwicke, se non per quelle che sono le richieste della trama, che inserisce nella saga la mitologia legata alla confraternita dei lupi mannari e sposta in parte l’azione a Volterra, presso la famiglia dei Volturi, creature vecchie centinaia di anni e responsabili dell’esecuzione e del rispetto della legge nella comunità dei vampiri. A capo dei Volturi, Michael Sheen, nei panni di Aro, promette fin da questa breve anticipazione romana un’interpretazione di qualità, ma il fulcro del secondo appuntamento è senza dubbio il triangolo Bella-Edward-Jacob, che garantisce lacrime, sangue ed effetti speciali.
Rispondono alle domande della stampa e all’assalto delle fans, la sceneggiatrice Melissa Rosenberg e gli attori Cameron Bright, Jamie Campbell Bower e Charlie Bewley, che nel film interpretano tre membri della famiglia dei Volturi. Come ti sei preparato per il ruolo di Caius? Jamie Campbell Bower: Nulla avrebbe potuto preparami meglio del suo abito. Nel momento in cui ho indossato il costume e le lenti a contatto sono entrato nel suo mondo.

I Volturi, che compaiono per la prima volta in New Moon giocheranno un ruolo importante col prosieguo della saga. Avete già un contratto per Breaking Dawn?

Melissa Rosenberg: Ci sono delle conversazioni in atto ma non saprei dire se ci sono già dei contratti, nulla è ancora certo e definitivo.

Che indicazioni vi ha dato Chris Weitz? Come vi ha selezionato?

Cameron Bright: Chris si fida moltissimo degli attori, ti dà la libertà di esprimerti come vuoi, ma è sempre disponibile per rispondere ad eventuali domande sul personaggio. Per questo, comunque, era sempre presente sul set anche Stephenie Meyer. Per quel che mi riguarda, non ho fatto nessun provino, il ruolo mi è stato offerto. Qual è stato l’aspetto del libro più difficile da adattare? Dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti rispetto al romanzo? Melissa Rosenberg: è la voce interiore di Bella che guida la narrazione nei libri, pertanto la cosa più difficile è stata rendere visivamente i suoi pensieri, tradurli in immagini. Per quel che riguarda l’adattamento in generale, quel che mi premeva era che non andasse perso il viaggio emozionale che compie il lettore durante la lettura del romanzo, poi, ovviamente molte scene sono state condensate –per esempio quella dell’attacco cardiaco di un personaggio, che nel libro dura molto mentre nel film diventa breve- mentre altre sono state ampliate.

Qual è, a vostro parere, il segreto del successo della saga?

Jamie Campbell Bower: Credo si tratti di un insieme di fattori, tra i quali il fatto che tratta la crisi d’identità dei giovani di oggi e l’ossessione per la morte tipica dell’età. Stephenie Meyer ha scritto una specie di Bibbia per i ragazzi; a ciò si aggiunge il fatto che la visione –dati gli attori- dal punto di vista estetico è molto appagante.

Cameron Bright: I libri trattano i vampiri in modo unico e nuovo, a mio avviso. Chi mai prima aveva ipotizzato l’esistenza di vampiri vegani?

Charlie Bewley: Anche per chi c’è dentro l’esperienza è unica. Trovarsi a Montepulciano è già come fare un viaggio indietro nel tempo, ma vedere quel paesino riempito da 5000 ragazze, al punto che non ci si riusciva a muovere, e trasformato nel set di un blockbuster…è qualcosa di pazzo e meraviglioso. Come si è svolta la collaborazione con la Meyer per la stesura della sceneggiatura? Melissa Rosenberg: Ho scritto i primi tre film della serie e posso dire che il rapporto di collaborazione con lei è andato felicemente crescendo. Al primo film ero molto protettiva nei confronti del mio lavoro, non volevo che il suo ruolo m’influenzasse troppo, poi ho capito che non avevo nessun bisogno di difendermi e che potevo utilizzarla come una risorsa. A quel punto abbiamo veramente collaborato ed è andata benissimo.

Stando alla saga di Twilight e alla serie Dexter, lei sembra avere una passione per il gore. È cosi?

Melissa Rosenberg: Mi piace esplorare le parti oscure di noi e questo comporta la presenza del sangue. Per Dexter come per certi personaggi di questi film si tratta di una relazione di attrazione e repulsione verso il sangue, che è prima di tutto una metafora.

Questi film sembrano venir prediletti da un pubblico femminile. Che ne pensano gli uomini?

Cameron Bright: è vero ma con l’incremento delle scene d’azione si sta cercando di ampliare il target. Dal mio punto di vista -ho 16 anni-, l’ingresso di lupi e Volturi è un guadagno in questo senso.

Jamie Campbell Bower: è stato per primo mio fratello ad introdurmi ai libri della saga, prima che uscisse il film che le dà inizio. Credo che i lettori fossero più equilibrati tra maschi e femmine, è stato il cinema a spostare le cose. Come vi siete documentati per la vostra parte? Charlie Bewley: Prima del provino ho letto qualcosa sul personaggio ma è stato solo più tardi che ho personalizzato il ruolo.

Jamie Campbell Bower: Anch’io ho fatto il provino e devo dire che le informazioni disponibili erano molte, non si poteva andare del tutto impreparati.

Cameron Bright: Io volevo fare il provino ma, come ho detto, sono stato chiamato direttamente dalla produzione. Prima che ricevessi la chiamata, però, i miei amici mi dicevano spesso che sarei stato un ottimo Alec, che gli assomigliavo moltissimo e allora mi sono fatto raccontare il personaggio da loro. Quando mi hanno offerto la parte, infine, mi hanno proposto proprio Alec.

Hai lavorato, tra gli altri, per Tim Burton, Guy Ritchie e il settimo Harry Potter. Come scegli i ruoli?

Jamie Campbell Bower: Una bella storia si riconosce e tanto basta, non importa a quel punto quanto è grande il mio ruolo, mi basta partecipare. Io amo essere coinvolto nei film, sia che voglia dire aggirarsi per i grandi alberghi sia che voglia dire lavorare tante ore al freddo perché ci sono pochi soldi e bisogna finire in fretta. Non faccio cinema per andare a Hollywood, lo faccio per fare i film.

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