A Real Pain |
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Un film di Jesse Eisenberg.
Con Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey.
continua»
Drammatico,
durata 90 min.
- USA 2024.
- Walt Disney
uscita giovedì 27 febbraio 2025.
MYMONETRO
A Real Pain ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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FRATELLI coltelli
di MauridalFeedback: 3417 | altri commenti e recensioni di Mauridal |
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giovedì 20 marzo 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando un regista è anche protagonista del proprio film, viene naturale pensare che ci sia qualcosa di autobiografico nel racconto. Questa è la storia di due giovani cugini, figli di due fratelli, cresciuti quasi come fratelli a loro volta, nonostante la distanza. Siamo in America, e i due – David e Benji – sono diventati nel tempo molto diversi: David è più tranquillo, ha un lavoro stabile, vive a New York, è sposato e ha un figlio; Benji, invece, è più estroverso, eccentrico, precario, e vive da solo in un’altra città. Entrambi sono di origine ebraica, e hanno trascorso parte dell’infanzia con la nonna, ebrea polacca, prima del suo trasferimento negli Stati Uniti. David propone a Benji di unirsi a lui per partecipare a un tour organizzato da un’associazione americana, che accompagna cittadini ebrei a visitare in Polonia i luoghi della memoria e dell’Olocausto. Benji accetta, anche per ritrovare la casa della nonna a cui era molto legato. Il film racconta questo viaggio in Polonia dei due cugini ormai adulti, ma ancora legati da un rapporto da ragazzini. Li vediamo scherzare, litigare, condividere l’esperienza con il gruppo di americani – ebrei e non – che partecipano al tour, visitando i luoghi della loro storia familiare e collettiva.
Jesse Eisenberg non solo dirige il film, ma interpreta anche David, mentre Kieran Culkin è un perfetto Benji, capace di restituire tutte le sfumature di umore e comportamento del personaggio, sia nei confronti di David che degli altri membri del gruppo. Eisenberg, che ha origini ebreo-polacche, racconta una storia che, pur ispirandosi a dinamiche universali, contiene qualcosa di personale. Il viaggio dei due cugini diventa così l’occasione per mostrare anche luoghi simbolici di Varsavia, come la piazza del Monumento agli Eroi del Ghetto e il Monumento all’insurrezione di Varsavia. Qui Benji si distingue per la sua esuberanza, coinvolgendo il gruppo in una rievocazione scherzosa delle pose delle statue, tra selfie e risate che coinvolgono anche David. Ma Benji non rinuncia nemmeno al lato critico e irriverente: polemizza con la guida del tour per l’incongruenza di viaggiare in prima classe nei luoghi simbolo della deportazione. Il gruppo visiterà poi Lublino e il campo di Majdanek, dove il regista si sofferma sulle emozioni profonde dei due cugini di fronte alla realtà dei luoghi dell’Olocausto, tra forni crematori e camere a gas. In questa parte del film, David mette da parte i suoi dissapori con Benji, ma durante una cena Benji, esasperato dal senso del tour, provoca uno scontro con David, che si ritira da solo in albergo. Più tardi, però, Benji lo raggiunge sul tetto dell’hotel per fumare insieme una canna, e qui riaffiorano le loro differenze apparenti: David sembra più mite e razionale, mentre Benji appare sconsiderato ed egocentrico. Eppure, nel confronto, emerge anche un legame profondo, una visione comune della vita e della memoria. Il regista si identifica in parte con entrambi i personaggi, che risultano entrambi comprensibili e umani. David confessa di aver allontanato Benji in passato, temendo per lui, che rischiava il suicidio tra alcol e droghe. Il viaggio si conclude con la visita alla casa della nonna, dove i due lasciano un sassolino sull’uscio, seguendo la tradizione ebraica per ricordare il passato. Di ritorno a New York, in aeroporto, David invita Benji a casa sua per riappacificarsi. Tuttavia, dopo essersi salutati, il film termina con David che si allontana in taxi, mentre Benji rimane seduto in aeroporto, riaffermando la sua estraneità a una vita “regolare". Eisenberg interpreta David in modo equilibrato e misurato, mentre Kieran Culkin offre una performance straordinaria e poliedrica nei panni di Benji, regalando forza e complessità a un personaggio che resta nel cuore dello spettatore.( Mauridal)
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