Le assaggiatrici |
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Un film di Silvio Soldini.
Con Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti.
continua»
Drammatico,
durata 123 min.
- Italia, Belgio, Svizzera 2025.
- Vision Distribution
uscita giovedì 27 marzo 2025.
MYMONETRO
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assaggi di vita e morte
di MauridalFeedback: 3417 | altri commenti e recensioni di Mauridal |
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domenica 13 aprile 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sceneggiatura è tratta da un romanzo che, a sua volta, si ispira alla testimonianza reale di una donna sopravvissuta, che in vecchiaia ha raccontato la sua esperienza come assaggiatrice di cibo destinato a Hitler. Ambientato negli anni della guerra, tra il ’43 e il ’44. leprotagoniste: sette giovani tedesche reclutate da un tenente colonnello nazista, Ziegler, per un compito pericoloso assaggiare i pasti destinati al Führer, per verificarne l’eventuale avvelenamento. Il film, scritto da Soldini insieme a Cristina Comencini , ha un’impronta decisamente femminile. La narrazione è interamente centrata sulle donne protagoniste, che interagiscono tra loro con dinamiche di solidarietà, ma anche di tensione, condividendo la paura di rischiare la vita due volte al giorno. L’azione si svolge quasi interamente in una cucina di caserma, con un tavolo sempre apparecchiato per pranzo e cena. Le donne vengono prelevate quotidianamente da casa, mangiano, e se non presentano sintomi, vengono riaccompagnate da un manipolo di soldati agli ordini di Ziegler. All’inizio, le scene appaiono ripetitive, ma la scansione temporale con scritte che indicano i mesi e gli anni ci trasmette la sensazione di un tempo interminabile. È la stessa sensazione vissuta da queste donne, prigioniere di un compito assurdo che una di loro, molti anni dopo, ha voluto raccontare. Il film approfondisce le singole storie delle protagoniste, tutte considerate lavoratrici dello Stato e persino ben pagate. Rose, inizialmente prelevata con la forza dalla casa dei suoceri (il marito è dato per disperso al fronte), non si considera una prigioniera, ma una collaboratrice del regime, in attesa del ritorno del marito. Tra le assaggiatrici ci sono donne come lei, non contrarie al nazismo, e altre che vivono la situazione come una costrizione, rifiutando il cibo e rischiando per questo la vita. Sotto la minaccia della morte, e attraverso l’influenza di Ziegler e del cuoco (che prepara piatti spesso prelibati), vengono convinte a continuare per convenienza e per speranza di salvezza. Il racconto si arricchisce quando, in assenza del Führer da Berlino, le donne possono uscire e incontrarsi. Da questa libertà temporanea nasce un senso di sorellanza. Rose è la figura più ambigua: in attesa delle lettere del marito dalla Russia, inizialmente resiste alle attenzioni di Ziegler, ma poi cede, diventando sua amante. L’uomo, apparentemente freddo ufficiale SS, si innamora di lei. Il film accenna così al tema del rapporto vittima/carnefice (come ne Il portiere di notte di Liliana Cavani). La narrazione si apre su più livelli: da un lato le donne continuano, sotto minaccia, il loro compito; dall’altro si sviluppano le storie individuali. Quando, nel 1944, la guerra volge al termine e il rifugio di Hitler viene chiuso, il gruppo di assaggiatrici si scioglie. Rose vuole tornare a Berlino e chiede aiuto a Ziegler, che la fa passare per una volontaria destinata a curare i soldati sui treni in ritirata. Il finale avrebbe potuto lasciare spazio all’ambiguità, ma un gesto decisivo definisce il senso ultimo della storia. Rose chiede di portare con sé la sua amica Elfriede, che le ha confidato di essere di origini ebraiche. Ziegler, presente in stazione per salutarla, si accorge della presenza di Elfriede e, nel tentativo delle due donne di scappare dal treno, torna a essere il carnefice: spara ed uccide Elfriede, ma salva Rose, caricandola sul treno in partenza. Un finale d’azione e di forte impatto. Soldini non cerca una morale, ma lascia allo spettatore l’amarezza di una riflessione profonda. Nell’ultima scena, vediamo Rose sul treno, salva ma con le mani sporche del sangue dell’amica: un’immagine che sembra volerci parlare della perdita di umanità in un mondo devastato da guerre e genocidi, dove i popoli soccombono sotto il potere cieco di pochi. (Mauridal)
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giovedì 27 marzo 2025 Distribuzione Il film è oggi distribuito in 2 sale cinematografiche: |