E' un film western/avventura, uscito nel 1968 di produzione francese con la regia di Henry Verneuil noto cineasta francese che ha diretto diversi film spaziando in vari generi dal poliziesco alla commedia. (Il cadavere del mio nemico, Il clan dei siciliani, Il presidente), oltrechè produttore e sceneggiatore..
E' ambientato nel 1746 in California, allora provincia del vicereame spagnolo del Messico, Leon Alastray (Anthony Quinn) è un furfante, donnaiolo e disertore, è ricercato dalla polizia , si rifugia in una chiesa dove un frate caritatevole padre Josè (Sam Joffe) sebbene Leon sia ateo e anticlericale lo fa fuggire di nascosto dalla chiesa, per punizione il vescovo lo trasferisce in un lontanissimo villaggio oltre il deserto: San Sebastian dove non è rimasto il prete, Leon sentendosi in colpa pur malvolentieri accompagna il prete nel pericoloso e faticoso viaggio. Quando arrivano al villaggio lo trovano completamente deserto e il frate viene ucciso da un bandito di passaggio, Leon suona la campana e accorrono gli abitanti che si erano rifugiati nelle colline, perché terrorizzati da una banda di vaqueros banditi meticci comandati da Teclo e dai feroci indiani Yaqui. Leon viene scambiato per un prete e lui decide di restare anche attratto da una donna Kinita (Anjonette Comer), seppellisce padre Josè e rimane malgrado le minacce di Teclo (Charles Bronson) che odia i cristiani e fa credere che gli indiani siano tenuti a bada da lui, per questo tortura e cerca di cacciare Leon che però resiste e costruisce una diga, creando un canale di irrigazione e facendo fiorire i campi. Teclo però distrugge tutte le coltivazioni e caccia Leon che si allontana con Kinita, i 2 lungo la strada vedono Teclo di nascosto che parla con il capo degli Yaqui complottando per distruggere il villaggio per sempre. Leon allora ritorna in città scopre che la sua ex amante ha sposato il governatore e questi per intercessione della donna acconsente a inviare al villaggi 300 fucili e un cannone, scortati dai soldati Leon e Kinita vanno al villaggio, i soldati vanno via lasciando le armi e i due convincono i paesani a difendersi. Grazie a uno del villaggio che ha abilità muratorie costruiscono un muro di difesa, i vaqueros con gli indiani attacano ma sono respinti, Leon mina un monte che esplodendo frana e seppellisce gli indiani che si erano acquartierati sotto, Teclo è ucciso. Leon dopo la richiesta degli abitanti che dica una Messa li convince che non è un prete, vengono al villaggio i soldati che scortano il nuovo prete, un ufficiale vorrebbe arrestare Leon che ha riacquistato la fede ma protetto dagli abitanti, fugge con Kinita.
Il film è una buona storia d'avventura, con una trama originale, una vicenda avvincente, diretta con agilità da Verneuil che tecnicamente e grazie anche a buoni effetti speciali (all'epoca non digitali) anche come momenti tecnicamente ben realizzati e suggestivi come l'attacco alle mura e il crollo della montagna che seppellisce gli invasori. Meritevole la caratterizzazione dei personaggi che non è banale, a cominciare da Leon reso bene da Anthony Quinn: uno sbruffone, spavaldo e disonesto, che sebbene ateo e anticlericale, riesce in modo convincente, aiutando gli abitanti del villaggio contadini oppressi e disperati; a riscoprire la carità verso il prossimo e la fede in Dio; Sam Joffe è un credile bravo prete senza pietismi e sdolcinature, era un bravo caraatterista che apparve in molti film (Gungadin, Orizzonte perduto, Ben Hur, Giunga d'asfalto con cui ebbe una nomination all'Oscar), quanto a Charles Bronson ormai affermato attore interpreta un meticcio (era specializzato in parti d'indiano: L'ultimo Apache), è un uomo cattivo che odia non solo la religione ma anche chi è felice con poco, finendo per odiare sé stesso. Un accenno a Anjanette Comer attrice USA brava e promettente degli anni '60 (Il caro estinto, A Sud ovest di Sonora, Coniglio non scappare) poi diradò le interpretazioni negli anni '70. In conclusione un film d'avventura piacevole, con suggestiva ambientazione esterna nel Messico e piacevole colonna sonora del grande Maestro Ennio Morricone.
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