Capri-Revolution |
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Un film di Mario Martone.
Con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 122 min.
- Italia, Francia 2018.
- 01 Distribution
uscita giovedì 20 dicembre 2018.
MYMONETRO
Capri-Revolution
valutazione media:
3,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C’era in tempo di guerra un gruppo di fricchettonidi carlosantoniFeedback: 5973 | altri commenti e recensioni di carlosantoni |
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venerdì 4 gennaio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non è un film di cui mi sia facile argomentare, perché è complesso, ambizioso, formalmente ineccepibile… e però distonante: lo si apprezza intellettualmente, ma scalda poco il cuore, e questo per un film non è certo un pregio. Parto dai punti negativi: prima di tutto il titolo, così incomprensibile: che bisogno c’era di unire il nome dell’isola di Capri al termine inglese Revolution, per definire una storia che qui si svolge agl’inizi del Novecento? Ma veniamo alla sostanza. Il film è prolisso, direi che se fosse durato una mezz’ora di meno ci avrebbe guadagnato in armonia descrittiva. In particolare perché si dilunga incomprensibilmente sulle scene di ballo e di esercizi estetici della comunità proto-hippy di cui il film tratta: bastava veramente molto meno e ne avremmo avuto in ogni caso abbastanza: sono scene estenuanti, nella loro inutile bellezza formale, che allude continuamente a Matisse e alla pittura simbolista francese e tedesca di fine Ottocento. Ancora: la figura del “maestro” della comunità, il bellone così iconicamente vicino al Gesù di tante rappresentazioni, con barba e capelli da profeta e la palandrana da Venerabile Ciabatta del Deserto… ma anche simile a Shel dei Rokes degli anni ’60. Veramente troppo macchietta. Poi per la scommessa quanto meno ardita di girare il film quasi tutto “in lingua straniera”: quando napoletano strettissimo (vera lingua straniera per il 99% degl’italiani) con tanto di doverosi e faticosi sottotitoli, quando in inglese o in tedesco fluente, sempre coi sottotitoli: che senso ha, se non quello di uno snobismo intellettualoide francamente insopportabile? A’ Martone! Prenditi le tue responsabilità, e fai a meno dei sottotitoli, e ognuno poi si arrangia come può, oppure fai doppiare e noi ti ringraziamo. Punti di forza: i dialoghi, specialmente quelli tra i due protagonisti/antagonisti maschili, il maestro e il dottore, veri dialoghi platonici che entrambi i personaggi intendono diretti alla ricerca della verità, avvertita in maniera opposta.
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