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"Journey to the Christmas Star"(2012, Nils Gaup, Norvegia, difficile riprodurre il titolo norvegese originale), è veramente l'essenzializzazione della fiaba natalizia: la principessa ancora bambina viene affidata a una famiglia di ladri. Dovrà ritrovare la stella del Natale, ritrovando la bellezza e il Bene(che invero di per sé non aveva mai perduto), incontrando lo stesso Santa Claus, Papa Natale. Una storia dove anche i colori sono quelli classici del Bene(i colori solari)versus quelli del Male(quelli notturni, cioè), in una contrapposizione che è delle religioni del Medio-Vicino Oriente, dall'ebraismo al cristianesimo all'Islam, passando però per la gnosi(cfr.le tracce della gnosi nel Prologo al Vangelo di Giovanni, "tenebrae non praevalebunt"), nel manicheismo e nel mazdeismo, nonché nello zoroastrismo. Una vicenda tipica delle fiabe, in specie ambientate in momenti tòpici(con l'avvento del cristianesimo il Natale, ossia la nascita del Salvator Mundi), dove l'eroe(eroina, qui)deva affrontare varie prove e ovviamente superarle e prove diverse sono quelle dei"Cattivi"(il cugino improbo del re e la strega cui si appoggia, con cui si confida, la ragazzina usurpatrice), che ovviamente falliscono, nonostante tutto l'impegno malvagio profuso nelle stesse. Da considerare , questa componente, che nel film di Gaup, già regista norvegese profilato e premiato per altre opere, che qui ci dà certamente un piccolo(neppure troppo, invero)capolavoro. Interpreti adeguati/e in ogni momento e credo che questo per un film sia un bel complimento. El Gato
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