È raro che il cinema riesca a rappresentare il disagio mentale con questa partecipazione interiore. Presentato al Tertio Millennio Film Fest e prossimamente al cinema.
di Paola Casella
Raz è un giovane uomo tormentato da incubi e visioni. Per trovare l'origine del suo malessere torna nella nativa Sicilia dove ritrova la madre Teresa, segregata in casa da un disagio mentale. Da tempo Raz non riesce più a guardarsi allo specchio, e cerca di capire come sia entrato in quel buio che lo circonda. E forse un'indicazione gli arriverà da una ragazza africana la cui familiarità con i riti pagani dello Juju ha qualcosa in comune con l'esperienza traumatica infantile che ha segnato la vita del ragazzo.
Lo Scuru, ispirato al romanzo omonimo di Orazio Labbate, è l'opera prima di Giuseppe William Lombardo, nato e cresciuto in Sicilia e intenzionato a raccontare la sua terra come un'alternanza di luci abbaglianti e ombre profonde in cui si può precipitare come in pozzi senza fondo.
Il film vuole ad ogni costo esporre alla vista, all'udito e ai sensi di chi guarda, immergendo lo spettatore in un dolore che non riesce a dirsi e che condiziona ogni cosa, dall'interno verso l'esterno.