Il bacio della cavalletta

Film 2025 | Drammatico, 128 min.

Titolo originaleDer Kuss des Grashüpfers
Anno2025
GenereDrammatico,
ProduzioneGermania, Lussemburgo, Italia
Durata128 minuti
Regia diElmar Imanov
AttoriLenn Kudrjawizki, Michael Hanemann, Sophie Mousel, Adolf El Assal, Al Ginter Doina Komissarov, Vakho Chachanidze, Philipp Franck, Michael Stange, Rasim Jafarov.
Uscitagiovedì 1 maggio 2025
DistribuzioneTrent Film
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Elmar Imanov. Un film con Lenn Kudrjawizki, Michael Hanemann, Sophie Mousel, Adolf El Assal, Al Ginter. Cast completo Titolo originale: Der Kuss des Grashüpfers. Genere Drammatico, - Germania, Lussemburgo, Italia, 2025, durata 128 minuti. Uscita cinema giovedì 1 maggio 2025 distribuito da Trent Film. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Condividi

Aggiungi Il bacio della cavalletta tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 24 aprile 2025

Una riflessione intima e surreale sulla perdita, scandagliando il rapporto padre - figlio attraverso una narrazione che unisce leggerezza e malinconia.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
L'odissea esistenziale di un uomo raccontata con toni da realismo magico.
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 24 aprile 2025
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 24 aprile 2025

Bernard, scrittore di mezza età in crisi creativa, ha un complicato rapporto con il padre e una relazione sentimentale alla deriva con Agata. Chiuso tanto al mondo esterno quanto a quello dei suoi sentimenti, Bernard trova conforto solamente nella pecora che tiene in casa e che abbraccia quando dorme. Un'aggressione subita dal padre e la conseguente scoperta che l'uomo soffre di un cancro in fase terminale sconvolgono ulteriormente la vita di Bernard, facendolo precipitare in una realtà sempre più condizionata da incontri ed eventi surreali.

L'opera seconda del regista azero Elmar Imanov, presentata nel corso del Festival di Berlino, racconta con toni da realismo magico l'odissea esistenziale di un uomo incapace di liberarsi dei fantasma della sua educazione.

Già nel precedente lavoro di Imanov, End of Season, vincitore del premio FIPRESCI al Festival di Rotterdam nel 2019 e da noi rimasto inedito, il dramma silenzioso di una famiglia apriva a un'analisi sociologica e metaforica della vita contemporanea nell'ex repubblica sovietica dell'Azerbaigian e nella sua capitale Baku, sottolineando la condizione alienata e straniata dei personaggi. Nel passaggio dalla terra d'origine alla Germania, paese dove lo stesso Imanov è emigrato ancora da bambino all'inizio degli anni '90 (e dove poi si è laureato in una scuola di cinema), il dramma trascolora nella riflessione metafisica e psicanalitica, mentre il realismo della messinscena si apre senza indugi al magico e al surreale.

I luoghi nei quali si svolge la vicenda del protagonista Bernard (interpretato con fredda determinazione dall'attore russo Lenn Kudrjawizki), il suo appartamento, la metropolitana, i locali in cui si rifugia, sono una chiara raffigurazione di una condizione esistenziale bloccata, traumatizzata: sono asettici, essenziali, privi di vita. Come l'anima di Bernard, che non inventa più, non ricambia l'amore che riceve ed è immerso in una perenne malinconia. L'artificiosità delle scenografie e i toni monocordi della fotografia tolgono respiro alla rappresentazione e creano voluti effetti di contrasto quando all'interno delle inquadrature, in maniera del tutto inattesa ma stranamente naturale, compaiono elementi assurdi: la pecora come animale domestico, ovviamente, ma anche le tante apparizioni della cavalletta del titolo, a volte quasi con derive cronenberghiane. Dove finisce dunque la realtà fenomenologica e dove comincia l'immaginazione del protagonista, o meglio le proiezioni del suo inconscio?

Il bacio della cavalletta porta progressivamente lo spettatore in una dimensione enigmatica, a tratti quasi comica nella sua impassibilità depressa, tra un vicino di casa che sfida la gravità e il tempo, poliziotti indifferenti, figure di contorno iperattive e in generale un paesaggio umano devitalizzato. Il riferimento a Cronenberg non è del tutto gratuito, perché il mestiere di scrittore di Bernard avvicina le sue allucinazioni alle creature de Il pasto nudo, in un ideale collegamento con Queer di Guadagnino per quanto con toni e temi opposti. Se là, infatti, il fulcro del film è il desiderio del protagonista, qui è la sua incapacità di reagire all'incontro con la morte, il vuoto, il silenzio.

La forza della messinscena di Imanov sta proprio nel contrasto culturale tra le sue origini azere (con il naturale richiamo a evidenti simbolismi poetici) e la sua assimilazione nel mondo tedesco, in cui la visione alienata delle relazioni sociali scolora nell'ironia e nella quieta disperazione (qualcosa di simile a quanto visto qualche anno fa in I'm Your Man di Maria Schrader). Il limite è forse l'arbitrarietà di un simile approccio, la paradossale facilità nel creare un cinema che prende in contropiede lo spettatore ma non sa mettere in discussione il proprio sistema di rappresentazione, assimilando il sogno e la realtà, la lettura psicanalitica di base (tutto in fondo nasce dal fantasma desiderato e temuto della morte del padre di Bernard, o da una delusione sentimentale) e passaggi più disturbanti, a cominciare dal continuo ritorno di Bernard nelle viscere della metropolitana, quasi in una raffigurazione materiale del bloccaggio simbolico.

In altre parole, nonostante l'evidente ambizione Imanov non è né BuñuelLynch, ma con il suo film strano e straniante ha saputo creare un immaginario credibile e catturare lo spettatore al suo interno: a patto di stare al gioco ed entrare in sintonia con lo stato catatonico del suo protagonista.

Sei d'accordo con Roberto Manassero?
Powered by  
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 29 aprile 2025
Massimo Causo
Film TV

La gente non riesce più ad affrontare la tristezza, gli dice il suo editore, ma non è certo questo il problema di Bernard (Lenn Kudrjawizki): il suo mondo galleggia su una sospensione emotiva che oscilla tra l'amore disfunzionale per la sua donna, Agata (Sophie Mousel), e la dipendenza (an)affettiva dal padre, Carlos (Michael Hanemann). Ancorata a Fiete, la pecora che tiene in casa, la realtà di Bernard [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
mercoledì 9 aprile 2025
 

Regia di Elmar Imanov. Un film con Sophie Mousel, Lenn Kudrjawizki, Adolf El Assal. Da giovedì 1° maggio al cinema. Guarda il trailer »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Accedi | Registrati