Quando una lunga faida tra vicini si trasforma in omicidio, un padre deve decidere del destino del figlio. Prossimamente al cinema.
di Pedro Armocida
In un villaggio nella campagna greca, Takis, un allevatore con un macello, prepara l'apertura della nuova macelleria pensata per il futuro del figlio, Pavlos. Il giovane, un po' indolente, il giorno prima uccide il vicino che reclama parte della terra della sua famiglia. L'unico testimone è Christos, un giovane albanese, che lavora per Takis fin dall'infanzia. Takis deve decidere chi si assumerà la responsabilità.
Un thriller rurale in cui la tragedia greca muta i destini dei protagonisti incorniciati da una macchina da presa perennemente instabile come le loro azioni.
In una narrazione già di suo abbastanza convulsa e accompagnata da una recitazione spesso survoltata, si inserisce la scelta stilistica dell'uso effettivo e permanente della nervosa macchina a mano - il direttore della fotografia è Giorgos Valsamis - che vuole rendere plasticamente lo stato molto agitato dei protagonisti del film finendo però ad essere una mdp anch'essa in overacting con un effetto abbastanza disturbante per lo spettatore.