belliteam
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sabato 15 luglio 2023
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the voice, che stavolta non incanta
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Whitney, biopic sulla carriera dell'artista afro americana W. Houston sceneggiato da chi aveva precedentemente messo le mani su Bohemian Rapsody, e quindi la leggenda di Freddy Mercury e dei Queen.
stavolta il prodotto che ne esce non e' allo stesso livello, anche se il regista Kasi Lemmons (fan dell'artista) mette in scena in ordine cronologico tutte le tante hit di Whitney, ad un certo punto della prima parte del film ci sembra di essere in una greathest hits, piuttosto che una pellicola.
ed infatti la parte piu' interessante e' la seconda, dopo il matrimonio con Bobby Brown, dove si entra piu' intensamente nelle problematiche della cantante che poi la porteranno ad una prematura morte.
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Whitney, biopic sulla carriera dell'artista afro americana W. Houston sceneggiato da chi aveva precedentemente messo le mani su Bohemian Rapsody, e quindi la leggenda di Freddy Mercury e dei Queen.
stavolta il prodotto che ne esce non e' allo stesso livello, anche se il regista Kasi Lemmons (fan dell'artista) mette in scena in ordine cronologico tutte le tante hit di Whitney, ad un certo punto della prima parte del film ci sembra di essere in una greathest hits, piuttosto che una pellicola.
ed infatti la parte piu' interessante e' la seconda, dopo il matrimonio con Bobby Brown, dove si entra piu' intensamente nelle problematiche della cantante che poi la porteranno ad una prematura morte.
Da rimarcare la presenza di un pacato Stanley Tucci nella parte del Manager di W.H. Clive Davis, che ha avuto una importante influenza nella vita dell'artista statunitense.
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felicity
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lunedì 17 aprile 2023
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molto schematico e poco esaustivo
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Whitney: una voce diventata leggenda segue la cantante dagli inizi come giovane e predestinata.
Il racconto riesce nell’arduo e paradossale compito di essere lineare e allo stesso tempo frammentato. Gli episodi della vita di Whitney Houston, ognuno introdotto da una didascalia che ne indica l’anno dello svolgimento, si susseguono senza soluzione di continuità. Questo comporta una rottura nella progressione dei personaggi e una costruzione fatta di scene, tasselli il cui splendore dipende interamente dagli attori e che non formano mai un’unica immagine.
Sorprendente, in negativo, anche scelta di non utilizzare mai materiale d’archivio, ricreando tutte le apparizioni televisive ed esibizioni pubbliche, mostrando una mancanza di elasticità al limite dell’idiotismo.
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Whitney: una voce diventata leggenda segue la cantante dagli inizi come giovane e predestinata.
Il racconto riesce nell’arduo e paradossale compito di essere lineare e allo stesso tempo frammentato. Gli episodi della vita di Whitney Houston, ognuno introdotto da una didascalia che ne indica l’anno dello svolgimento, si susseguono senza soluzione di continuità. Questo comporta una rottura nella progressione dei personaggi e una costruzione fatta di scene, tasselli il cui splendore dipende interamente dagli attori e che non formano mai un’unica immagine.
Sorprendente, in negativo, anche scelta di non utilizzare mai materiale d’archivio, ricreando tutte le apparizioni televisive ed esibizioni pubbliche, mostrando una mancanza di elasticità al limite dell’idiotismo. Quando poi la messa in scena ci porta sul palco accanto a Whitney Houston, senza però il gusto di essere coinvolti, senza permetterci di ballare con lei, sorge perfino un forte dubbio sulla necessità stessa di queste due ore e mezza. Perché alla fine Whitney: una voce diventata leggenda dà l’impressione di non aver nulla da dire oltre la superficie dell’immagine, a parte una richiesta di tornare a sentire la sua musica.
Il film non esita a mostrare il lato oscuro della cantante: la tossicodipendenza, la complessa relazione con il marito Bobby Brown e il travagliato rapporto con il padre John. Il problema è che tutto risulta molto schematico e poco esaustivo senza tutte le spiegazione che un biopic dovrebbe dare.
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diegot
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sabato 4 marzo 2023
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bella musica ma a tratti noioso
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Film appena guardabile, perchè ovviamente ci sono le canzoni della Houston, ma sembra un documentario piuttosto che un biopic. Si è solo raccontato una storia per così come è, non si è fatta introspettiva, non si è approfondito nulla.
Molto diverso da Bohemian Rapsody, che è il mio metro di misura.
L'attrice appena passabile, non somiglia molto alla protagonista vera.
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venerdì 30 dicembre 2022
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spettacolo puro
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