gabriella
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domenica 5 marzo 2023
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la caduta degli dei
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Nonostante la quasi unanimità della critica ad acclamare il film di Todd Field come capolavoro, dico subito che mi dissocio fermamente da queste affermazioni, a me il film non è piaciuto, l'ho trovato irritante, eccessivamente verboso e di un'aridità assoluta. Indubbiamente Cate Blanchett si conferma attrice eccellente, ormai abbiamo capito che può sostenere qualsiasi ruolo, nulla da eccepire, ma quello che non funziona è un’ esagerata insistenza a dimostrare di essere lavoro di pregio adatto a palati fini.
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Nonostante la quasi unanimità della critica ad acclamare il film di Todd Field come capolavoro, dico subito che mi dissocio fermamente da queste affermazioni, a me il film non è piaciuto, l'ho trovato irritante, eccessivamente verboso e di un'aridità assoluta. Indubbiamente Cate Blanchett si conferma attrice eccellente, ormai abbiamo capito che può sostenere qualsiasi ruolo, nulla da eccepire, ma quello che non funziona è un’ esagerata insistenza a dimostrare di essere lavoro di pregio adatto a palati fini. Lydia Tar è una donna dalla carriera folgorante, direttrice d'orchestra e compositrice, è colta, raffinata, esigente, seducente, ma anche terribilmente dispotica e arrogante, manipola le persone senza curarsi delle conseguenze che le presenteranno però il conto con l'inevitabile declino sul piano professionale. Difficile empatizzare con questa donna che tiene il tempo fino ad abusarne ( l'intervista iniziale), che s’inoltra in una serie di tecnicismi indigeribili anche a un conoscitore di musica classica, lo spettatore non ha scampo, tutto avviene secondo le sue regole, non c’è nessun approdo o un angolo dove poter osservare da un’altra angolazione, Non si può nemmeno odiarla perchè è una donna avvitata su sè stessa, senza slanci né cedimenti, non c’è nessuna partecipazione mentre assistiamo alla sua caduta, il regista stesso si compiace di brutalizzare la sua protagonista fino a spingerla all’estremo , solo che dopo due ore e quaranta lo spettatore si è stancato di seguirla e accoglie con un sospiro di sollievo il the end.
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peer gynt
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domenica 4 settembre 2022
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prove d'orchestra con mattatore
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Lydia Tar č una musicista affermata, direttrice d'orchestra fra le piů rinomate, donna-manager in un mondo dominato dagli uomini. Viene presentata, nell'intervista che dŕ l'avvio al film, come una delle poche EGOT, ossia vincitrice dei premi Emmy, Grammy, Oscar e Tony, i quattro traguardi piů importanti dello spettacolo in USA (per inciso va detto che la colonna sonora del film č stata affidata alla violoncellista e compositrice islandese Hildur Guđnadóttir, che ha realmente vinto finora un Emmy, un Grammy e un Oscar!). Colta, energica, sicura delle sue convinzioni, gestisce il potere con maschia determinazione e forse anche con una certa voluttŕ e non si ferma davanti a niente: sembra insomma una divinitŕ invincibile.
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Lydia Tar č una musicista affermata, direttrice d'orchestra fra le piů rinomate, donna-manager in un mondo dominato dagli uomini. Viene presentata, nell'intervista che dŕ l'avvio al film, come una delle poche EGOT, ossia vincitrice dei premi Emmy, Grammy, Oscar e Tony, i quattro traguardi piů importanti dello spettacolo in USA (per inciso va detto che la colonna sonora del film č stata affidata alla violoncellista e compositrice islandese Hildur Guđnadóttir, che ha realmente vinto finora un Emmy, un Grammy e un Oscar!). Colta, energica, sicura delle sue convinzioni, gestisce il potere con maschia determinazione e forse anche con una certa voluttŕ e non si ferma davanti a niente: sembra insomma una divinitŕ invincibile. Ma č anche una donna fragile, preda delle sue passioni (ha una moglie,violinista dell'orchestra che dirige, ma ha avuto delle storie con altre musiciste ed č fortemente attratta dalla giovane, bella e talentuosa violoncellista Olga), ed č dotata di un udito sensibilissimo che le fa percepire rumori notturni anche lievi che, a casa, la svegliano come se fossero amplificati. Mentre fa jogging nel parco sente addirittura le grida d'aiuto di una donna, ma non vede nessuno (citazione antonioniana?). Percezioni reali o parti della sua mente? Insomma, Lydia Tar č un personaggio affascinante e contraddittorio, non solo per gli spettatori ma anche per l'autore del film, che sembra amare ed odiare al contempo il suo personaggio. Cate Blanchett, che lo interpreta con grande partecipazione e perfetto physique du rôle, ci rende talmente credibile un simile personaggio, da indurci a cercarla su Wikipedia. Todd Field crea un racconto fluido e accattivante, sicuramente ambizioso, che non convince completamente (sul finale ci resta qualche perplessitŕ) ma che merita assolutamente un'attenta visione.
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claudio gallo
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venerdě 9 giugno 2023
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giu'' il sipario
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Acclamato dalla critica quasi all' unanimità il film risulta coraggioso perchè segue quella nuova tendenza a dissacrare alcuni ambienti e contesti di successo(STEVE JOBS). L'umanità e la non bontà delle azioni della protagonista si muovono, -tra approvazioni elemosinate, sogni di borsisti, aspiranti maestri d'orchestra- sulla trama dell'ipocrisia che accompagna quasi sempre l'eccellenza. Ricco lo spunto interpersonale. non e' una storia calda, commovente a lieto fine, non vi è celebrazione. Solo la protagonista si celebra e risulta sgradevole (meno che nella scena in cui dà lezione di coerenza e cultura al giovane studente),quasi fino in fondo quando rimane vittima di se stessa, del contesto lavorativo e di una stagista ferita.
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Acclamato dalla critica quasi all' unanimità il film risulta coraggioso perchè segue quella nuova tendenza a dissacrare alcuni ambienti e contesti di successo(STEVE JOBS). L'umanità e la non bontà delle azioni della protagonista si muovono, -tra approvazioni elemosinate, sogni di borsisti, aspiranti maestri d'orchestra- sulla trama dell'ipocrisia che accompagna quasi sempre l'eccellenza. Ricco lo spunto interpersonale. non e' una storia calda, commovente a lieto fine, non vi è celebrazione. Solo la protagonista si celebra e risulta sgradevole (meno che nella scena in cui dà lezione di coerenza e cultura al giovane studente),quasi fino in fondo quando rimane vittima di se stessa, del contesto lavorativo e di una stagista ferita. L'occhio del regista indugia sulla prospettiva di TAR al punto da renderla urticante. Il punto di vista dello spettatore e', non a caso, a pochi passi da Tar. Finiamo anche noi nel turbine di eventi trovandoci a disagio e confrontandoci con una visione adulta e schietta dell' atteggiamento egoriferito di queste personalità (E MAGARI ANCHE NOSTRO,motivo della non empatia) forte reale sociologico.
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johnny1988
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lunedě 13 febbraio 2023
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potente blanchett
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Lydia Tàr è la direttrice fissa della Filarmonica di Berlino ed è da anni consacrata come una diva della musica classica. Blasonata con i più alti riconoscimenti nella sua categoria, si prepara alla registrazione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. "Leccata" dai suoi stessi colleghi e dotata di una personalità catalizzatrice - in grado con la sua verve di trasformare le sue interviste pubbliche spesso e volentieri in un salamelecco cattedratico -, è una donna straordinariamente emancipata, che si autodefinisce lesbica "filogama".
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Lydia Tàr è la direttrice fissa della Filarmonica di Berlino ed è da anni consacrata come una diva della musica classica. Blasonata con i più alti riconoscimenti nella sua categoria, si prepara alla registrazione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. "Leccata" dai suoi stessi colleghi e dotata di una personalità catalizzatrice - in grado con la sua verve di trasformare le sue interviste pubbliche spesso e volentieri in un salamelecco cattedratico -, è una donna straordinariamente emancipata, che si autodefinisce lesbica "filogama". Ma la sua carriera di successi nasconde una condotta privata ambigua, lastricata di sotterfugi, furbizie e sottili favoritismi, e una relazione extraconiugale con una molto più giovane musicista dell'Orchestra finita in tragedia, minerà il suo nome e la sua stessa professione.
Todd Field, dopo anni di assenza dalla scena, sforna una storia in parte frutto di un lavoro vagamente ispirato alla sua personale esperienza videomusicale, in parte debitore dei più tragici Woody Allen e John Cassavetes, solido nella composizione scenica e fotografica, in cui illumina Cate Blanchett mettendo in risalto la sua nota fisionomia spigolosa e algida, che gradualmente da "diva" si trasfigura in un mostro umiliato dalla sua stessa megalomania, con cui è impossibile non immedesimarsi.
Sorprendetentemente le due ore e mezza di film non si fanno sentire per nulla, complici una drammatugia tenuta saldissimamente da un regista che pare avere progettato il film con la stessa mania per la perfezione della sua anti-eroina e dalla stessa Blanchett, che, inutile a dirlo, si riconferma come la più duttile e plasmabile delle attrici oggi viventi.
Un film che non va spiegato, ma vissuto sulla propria pelle. Perché? Il dialogo fra la protagonista e lo spettatore è esclusivo e va tenuto riservato.
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gianni quilici
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venerdě 17 febbraio 2023
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cate blanchett formidale interpreta un personaggi
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Merita. Per chi ama la musica non solo come esecuzione, ma soprattutto come riflessione e discussione intorno alla sua esecuzione, perché niente è banale e soprattutto definisce caratteri e problematiche.
Per la figura della protagonista (una famosa, osannata direttrice d’orchestra), per come viene analizzata e articolata nella sua essenza: autoritaria e autorevole, seducente e manipolatoria, coltissima e spietata, forte e disperata.
Per Cate Blanchett formidabile interprete, che dà anima e verità ad un personaggio con tante sfumature tra loro anche estreme.
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Merita. Per chi ama la musica non solo come esecuzione, ma soprattutto come riflessione e discussione intorno alla sua esecuzione, perché niente è banale e soprattutto definisce caratteri e problematiche.
Per la figura della protagonista (una famosa, osannata direttrice d’orchestra), per come viene analizzata e articolata nella sua essenza: autoritaria e autorevole, seducente e manipolatoria, coltissima e spietata, forte e disperata.
Per Cate Blanchett formidabile interprete, che dà anima e verità ad un personaggio con tante sfumature tra loro anche estreme.
Per il rigore registico, la nettezza del montaggio che non ricerca lo spettacolo, pure anche facendolo, le conversazioni e le interviste con un taglio documentaristico si mescolano a incursioni verso un'estetica quasi sperimentale, l’uso felice della musica, la direzione degli attori.
Infine non lascia il dolce in bocca, neppure l’amaro, ma una serie di impressioni e di domande con un finale apertissimo
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[+] cate blanchett straordinaria
(di antonio montefalcone)
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