felicity
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sabato 22 luglio 2023
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fame di successo e fascinazione per il potere
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Tár scava nelle ambizioni e soprattutto nella determinazione della direttrice Lydia Tár, arrivata al comando della più importante orchestra tedesca e pronta a tutto per consolidare il proprio successo.
Persino la sua liaison con la prima violinista sembra dettata non solo dall’amore ma anche dall’interesse (visto che la donna siede nel consiglio d’amministrazione dell’orchestra) così come con la sua assistente non c’è solo un rapporto di lavoro.
Un castello di carte che crolla quando Lydia pensa di poter fare a meno di entrambe: prima sui social e poi di fronte alla Legge, i comportamenti della Tár vengono smascherati rovinandone reputazione e carriera.
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Tár scava nelle ambizioni e soprattutto nella determinazione della direttrice Lydia Tár, arrivata al comando della più importante orchestra tedesca e pronta a tutto per consolidare il proprio successo.
Persino la sua liaison con la prima violinista sembra dettata non solo dall’amore ma anche dall’interesse (visto che la donna siede nel consiglio d’amministrazione dell’orchestra) così come con la sua assistente non c’è solo un rapporto di lavoro.
Un castello di carte che crolla quando Lydia pensa di poter fare a meno di entrambe: prima sui social e poi di fronte alla Legge, i comportamenti della Tár vengono smascherati rovinandone reputazione e carriera.
Se nella prima parte si resta letteralmente affascinati da una donna che sembra non aver né un dubbio né una esitazione, nella seconda parte gli intrecci tra verità e falsità ribaltano la prospettiva e si incaricano di mostrare tutto quello che si nasconde dietro la fame di successo e la fascinazione per il potere.
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claudio gallo
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venerdě 9 giugno 2023
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giu'' il sipario
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Acclamato dalla critica quasi all' unanimità il film risulta coraggioso perchè segue quella nuova tendenza a dissacrare alcuni ambienti e contesti di successo(STEVE JOBS). L'umanità e la non bontà delle azioni della protagonista si muovono, -tra approvazioni elemosinate, sogni di borsisti, aspiranti maestri d'orchestra- sulla trama dell'ipocrisia che accompagna quasi sempre l'eccellenza. Ricco lo spunto interpersonale. non e' una storia calda, commovente a lieto fine, non vi è celebrazione. Solo la protagonista si celebra e risulta sgradevole (meno che nella scena in cui dà lezione di coerenza e cultura al giovane studente),quasi fino in fondo quando rimane vittima di se stessa, del contesto lavorativo e di una stagista ferita.
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Acclamato dalla critica quasi all' unanimità il film risulta coraggioso perchè segue quella nuova tendenza a dissacrare alcuni ambienti e contesti di successo(STEVE JOBS). L'umanità e la non bontà delle azioni della protagonista si muovono, -tra approvazioni elemosinate, sogni di borsisti, aspiranti maestri d'orchestra- sulla trama dell'ipocrisia che accompagna quasi sempre l'eccellenza. Ricco lo spunto interpersonale. non e' una storia calda, commovente a lieto fine, non vi è celebrazione. Solo la protagonista si celebra e risulta sgradevole (meno che nella scena in cui dà lezione di coerenza e cultura al giovane studente),quasi fino in fondo quando rimane vittima di se stessa, del contesto lavorativo e di una stagista ferita. L'occhio del regista indugia sulla prospettiva di TAR al punto da renderla urticante. Il punto di vista dello spettatore e', non a caso, a pochi passi da Tar. Finiamo anche noi nel turbine di eventi trovandoci a disagio e confrontandoci con una visione adulta e schietta dell' atteggiamento egoriferito di queste personalità (E MAGARI ANCHE NOSTRO,motivo della non empatia) forte reale sociologico.
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paolorol
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mercoledě 15 marzo 2023
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la maledizione di un dono
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E' banale sottolineare la grandezza di Cate Blanchett, artista assoluta come l'orecchio del personaggio che interpreta. Semmai una conferma del suo talento, già espresso in modo compiuto attraverso tutti i film che ha interpretato. Così grande da finire a pieno merito in quell'Olimpo abitato da menti superiori, consapevoli della loro unicità ed esposti ai severi giudizi moralistici di una massa che non riesce a separare la grandezza del genio artista dalla pochezza o dalle umane imperfezioni della persona. Non è un film per le masse per cui il messaggio resta confinato ad un pubblico intellettualmente raffinato ed evoluto che è in grado di comprenderlo perchè fa già parte del suo patrimonio conoscitivo.
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E' banale sottolineare la grandezza di Cate Blanchett, artista assoluta come l'orecchio del personaggio che interpreta. Semmai una conferma del suo talento, già espresso in modo compiuto attraverso tutti i film che ha interpretato. Così grande da finire a pieno merito in quell'Olimpo abitato da menti superiori, consapevoli della loro unicità ed esposti ai severi giudizi moralistici di una massa che non riesce a separare la grandezza del genio artista dalla pochezza o dalle umane imperfezioni della persona. Non è un film per le masse per cui il messaggio resta confinato ad un pubblico intellettualmente raffinato ed evoluto che è in grado di comprenderlo perchè fa già parte del suo patrimonio conoscitivo.
La scena forse più emblematica del film, nonché la chiave di lettura dell'opera, vede la protagonista aggredire verbalmente uno studente stupidamente prigioniero di pregiudizi culturali di stampo moralistico inscenando un'arringa finalizzata a difendere sé stessa più che gli artisti che nomina. Lo studente coatto afferma di rifiutare la musica del genio Bach perchè è stata scritta dall'uomo Bach, reo di misoginia. L'ossessione per il politically correct produce mostruosità perchè è inevitabilmente connessa alla ristrettezza di vedute di stampo isterico di chi utilizza un'ottica "a cannocchiale" e non è in grado di vedere la realtà se non attraverso stereotipi culturali castranti. Bach aveva 20 figli, sfruttava la moglie, ovvero l'intero genere femminile, degradandola a livello di un'incubatrice e di uno strumento di piacere. Per cui deve essere censurato, con modalità care ai talebani.
E che dire allora di Wagner o di Woody Allen ? O di Kevin Spacey? Tutti all'Indice, meglio al rogo.. Lo studente riesce a salvare soltanto Edgar Varese ma la Tar demolisce in pochi secondi anche lui citando alcune sue esternazioni a proposito del Jazz, da lui svilito a rozza e cacofonica musicaccia per "negri".
Allo studente non resta che suonare il silenzio ? Forse sì, prende su le sue masserizie e se ne va, insultandola brutalmente, senza neppure balbettare una qualsiasi argomentazione dialettica. Un perdente.
Il percorso del film è coerente ed esamina la problematicità delle contraddizioni e delle separazioni in modo mirabile. Il tema è attualissimo anche se parla di caccia alle streghe.
E' sempre stagione di caccia e nel carniere ci finiscono in tanti, colpevoli ed innocenti. Da Weinstein ai Nirvana, la lista dei "cattivi" sembra interminabile. La cover dell'album Nevermind dei Nirvana rappresenta un quasi neonato che nuota sott'acqua inseguendo una banconota da un dollaro. E' nudo ed esibisce il suo piccolo apparato genitale. Quel bambino ora è cresciuto ed ha chiesto un risarcimento economico per quella "molestia" che, a suo ridicolo dire, avrebbe provocato gravissime conseguenze negative sulla sua vita...
Un plauso a Todd Field per avere avuto il coraggio di andare controcorrente sia sul piano dei contenuti che su quello dell'espressione filmica. .
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angio
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martedě 14 marzo 2023
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noioso
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Film sopravvalutato dalla critica: troppo lento, verboso e arido. Attrice sublime ma personaggio odioso e fim noioso.
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gabriella
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domenica 5 marzo 2023
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la caduta degli dei
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Nonostante la quasi unanimità della critica ad acclamare il film di Todd Field come capolavoro, dico subito che mi dissocio fermamente da queste affermazioni, a me il film non è piaciuto, l'ho trovato irritante, eccessivamente verboso e di un'aridità assoluta. Indubbiamente Cate Blanchett si conferma attrice eccellente, ormai abbiamo capito che può sostenere qualsiasi ruolo, nulla da eccepire, ma quello che non funziona è un’ esagerata insistenza a dimostrare di essere lavoro di pregio adatto a palati fini.
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Nonostante la quasi unanimità della critica ad acclamare il film di Todd Field come capolavoro, dico subito che mi dissocio fermamente da queste affermazioni, a me il film non è piaciuto, l'ho trovato irritante, eccessivamente verboso e di un'aridità assoluta. Indubbiamente Cate Blanchett si conferma attrice eccellente, ormai abbiamo capito che può sostenere qualsiasi ruolo, nulla da eccepire, ma quello che non funziona è un’ esagerata insistenza a dimostrare di essere lavoro di pregio adatto a palati fini. Lydia Tar è una donna dalla carriera folgorante, direttrice d'orchestra e compositrice, è colta, raffinata, esigente, seducente, ma anche terribilmente dispotica e arrogante, manipola le persone senza curarsi delle conseguenze che le presenteranno però il conto con l'inevitabile declino sul piano professionale. Difficile empatizzare con questa donna che tiene il tempo fino ad abusarne ( l'intervista iniziale), che s’inoltra in una serie di tecnicismi indigeribili anche a un conoscitore di musica classica, lo spettatore non ha scampo, tutto avviene secondo le sue regole, non c’è nessun approdo o un angolo dove poter osservare da un’altra angolazione, Non si può nemmeno odiarla perchè è una donna avvitata su sè stessa, senza slanci né cedimenti, non c’è nessuna partecipazione mentre assistiamo alla sua caduta, il regista stesso si compiace di brutalizzare la sua protagonista fino a spingerla all’estremo , solo che dopo due ore e quaranta lo spettatore si è stancato di seguirla e accoglie con un sospiro di sollievo il the end.
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[+] giu'' il sipario
(di claudio gallo)
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[+] assolutamente d accordo
(di gianfranco)
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afgalopp
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lunedě 27 febbraio 2023
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gioca con la mente dello spettatore
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Appena ho visto i titoli di testa lunghissimi ho pensato: vabbè, anche "Via col vento" era fatto così. Ecco: mai suggestione si rivelò più vera.
Lydia Tar, come Rossella O'Hara, è un personaggio totalmente negativo, ma non lo si capisce subito. All'inizio si viene suggestionati dalla sua grande cultura, intelligenza e prontezza di ragionamento, soprattutto se, da musicisti, si riesce a seguire i lunghi dialoghi della prima mezz'ora. Quando si inizia a scoprire qualcosa della sua vita privata, ci si inizia ad insospettire del rapporto con l'assistente Francesca, e dei messaggi misteriosi di cui parlano. Di fatto non succede mai niente di eclatante, se non l'infittirsi del rapporto con il personaggio di Olga, da cui Lydia è attratta, che si rivela essere un personaggio rampante e opportunista con il quale Lydia si rispecchia, probabilmente ricordandosi di sé stessa quando anni prima, appena arrivata a Berlino, ha incontrato Sharon.
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Appena ho visto i titoli di testa lunghissimi ho pensato: vabbè, anche "Via col vento" era fatto così. Ecco: mai suggestione si rivelò più vera.
Lydia Tar, come Rossella O'Hara, è un personaggio totalmente negativo, ma non lo si capisce subito. All'inizio si viene suggestionati dalla sua grande cultura, intelligenza e prontezza di ragionamento, soprattutto se, da musicisti, si riesce a seguire i lunghi dialoghi della prima mezz'ora. Quando si inizia a scoprire qualcosa della sua vita privata, ci si inizia ad insospettire del rapporto con l'assistente Francesca, e dei messaggi misteriosi di cui parlano. Di fatto non succede mai niente di eclatante, se non l'infittirsi del rapporto con il personaggio di Olga, da cui Lydia è attratta, che si rivela essere un personaggio rampante e opportunista con il quale Lydia si rispecchia, probabilmente ricordandosi di sé stessa quando anni prima, appena arrivata a Berlino, ha incontrato Sharon. Dati questi presupposti, allo spettatore rimane il dubbio sull'effettività della relazione sessuale con la sua ex-borsista Krista: ad un primo giudizio sembra evidente, ma non è così scontato. Il film te lo fa sospettare, ma non te lo conferma, e la cosa più bella è che, come dice Sharon, non è questo il punto fondamentale. Al suo posto, ciò che gioca il ruolo centrale del film è l'estrema incoerenza di Lydia, che vuole apparire mossa dal sentimento (quando parla dell'Adagietto di Mahler 5), quando invece è una fredda calcolatrice opportunista; vuole apparire integerrima, quando invece viene colta sul fatto a fare un favoritismo per una (apparentemente) ingenua ma sexy violoncellista durante il concorso. Krista appare indubbiamente un personaggio depresso e problematico, ma la violenza psicologica di Lydia ha influito indubbiamente sul suo suicidio, ed è per questo che Lydia sente la sua presenza ovunque, arrivando a restare sveglia per il ronzio del frigorifero, il quale, trascritto immediatamente grazie all'orecchio assoluto, finisce in un brano "For Petra", la figlia adottiva, per la quale lei prova autentico amore gratuito (compensazione? probabile).
Con una fotografia molto aperta (molto grandangolo) e luci naturali, e con sceneggiatura e montaggio perfettamente al servizio della narrazione, il film rimane davvero godibile nonostante la lunghezza: la curiosità, o per meglio dire il gossip, di cui siamo affamati ci fa rimanere incollati al film. Unico appunto: nelle scene in inglese i sottotitoli sarebbero serviti, anche se è un film che indubbiamente sa parlare ai giovani.
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gianni quilici
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venerdě 17 febbraio 2023
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cate blanchett formidale interpreta un personaggi
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Merita. Per chi ama la musica non solo come esecuzione, ma soprattutto come riflessione e discussione intorno alla sua esecuzione, perché niente è banale e soprattutto definisce caratteri e problematiche.
Per la figura della protagonista (una famosa, osannata direttrice d’orchestra), per come viene analizzata e articolata nella sua essenza: autoritaria e autorevole, seducente e manipolatoria, coltissima e spietata, forte e disperata.
Per Cate Blanchett formidabile interprete, che dà anima e verità ad un personaggio con tante sfumature tra loro anche estreme.
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Merita. Per chi ama la musica non solo come esecuzione, ma soprattutto come riflessione e discussione intorno alla sua esecuzione, perché niente è banale e soprattutto definisce caratteri e problematiche.
Per la figura della protagonista (una famosa, osannata direttrice d’orchestra), per come viene analizzata e articolata nella sua essenza: autoritaria e autorevole, seducente e manipolatoria, coltissima e spietata, forte e disperata.
Per Cate Blanchett formidabile interprete, che dà anima e verità ad un personaggio con tante sfumature tra loro anche estreme.
Per il rigore registico, la nettezza del montaggio che non ricerca lo spettacolo, pure anche facendolo, le conversazioni e le interviste con un taglio documentaristico si mescolano a incursioni verso un'estetica quasi sperimentale, l’uso felice della musica, la direzione degli attori.
Infine non lascia il dolce in bocca, neppure l’amaro, ma una serie di impressioni e di domande con un finale apertissimo
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[+] cate blanchett straordinaria
(di antonio montefalcone)
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robertino
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giovedě 16 febbraio 2023
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film da seguire appena sveglio
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Purtroppo dopo 30 minuti di iniziali monologhi complessi con citazioni di alta musica classica, non ho resistito ed abbandonato la sala. Credo possa essere seguito se in piena energia e motivato nel farlo come scritto nel titolo del commento. Film impegnato, ma veramente troppo per i miei gusti
[+] una noia mortale
(di giannaccio)
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athos
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martedě 14 febbraio 2023
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la mattatrice
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La parabola di Lidia Tar, stella della scena musicale tedesca. Mattatrice e assoluta padrona della sua vita, manipola tutti quelli che le vengono a tiro. Con qualche scheletro nell'armadio cavalca l'onda ma anche per lei viene sera. Film lungo e lento, è imperniato completamente sulla figura interpretata bene da una Cate Blanchett priva di rossetto e manicure. Il risultato è discreto, decente in questa settimana di uscite cinematografiche poco interessanti,
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catapulta
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martedě 14 febbraio 2023
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buono per chi si lascia coinvolgere.
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Troppi commenti negativi per un film potente. Certo se ci si sofferma su dettagli, alcuni appaiono poco comprensibili, Ma il film va visto nell'insieme, come un quadro di arte contemporanea in cui non tutto è comprensibile allo spettatore, ma che suscita una emozione, che può essere anche negativa, che comunque coinvolge. Non c'è un attimo senza scene che producono emozioni e reazioni. Per questo è potente. Un intreccio di situazioni e sentmenti forti, di potenzialità sciupate e di superbia che si ritorce contro. Forse 2 ore e mezza possono risultare lunghe, ma non da tali da giustificare le stroncature.
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