
I misteri, la genesi e la storia della canzone della Resistenza, che riappare ovunque si combatta contro l’ingiustizia. L'11,12 e 13 aprile al cinema.
Con oltre un miliardo di visualizzazioni online, Bella Ciao è la canzone italiana più ascoltata nel mondo negli ultimi anni. Come canzone di lotta e resistenza è stata recuperata nell'ultimo quarto di secolo da decine di realtà di protesta, dalla primavera araba alle proteste #occupy Usa e #occupy Mumbai, dalla lotta alla globalizzazione alla lotta ai cambiamenti climatici, dai funerali dei vignettisti di Charles Hebdo alle rivolte in Sudan e ai movimenti di piazza in Libano, in Cile, in Turchia. Ma è anche diventata un fenomeno tipico della globalizzazione: canzone simbolo della serie La casa di carta, jingle per vendere un prodotto in Messico, musica per promuovere Netflix in Arabia Saudita.
Giulia Giapponesi propone un percorso che si trasforma in una presa di coscienza con una fondamentale connotazione femminile. Troppo spesso (si potrebbe dire quasi sempre) l'articolo 'i' precede il vocabolo 'partigiani' quasi che le donne non abbiano preso parte alla Resistenza in Italia. La regista non si attarda in polemiche passatiste. Fa una cosa molto più utile: fa parlare donne che all'epoca c'erano ma, soprattutto, ci permette di conoscere giovani donne nostre contemporanee che per e con quella canzone hanno lottato o lottano.
Che sia stata un canto kletzmer o delle mondine, che abbia avuto una versione al femminile oppure quella che tutti conoscono, "Bella ciao" è un classico che non smette di parlare alle teste e ai cuori adattandosi al sentire delle culture più differenti. Questo documentario - di cui vediamo il trailer ufficiale in esclusiva su MYmovies - fa la sua parte e lo ricorda con grande cura e passione.
Il film Bella Ciao - Per la libertà, diretto da Giulia Giapponesi, è distribuito da I Wonder Pictures e sarà al cinema l'11-12 e 13 aprile.