
Un'ucronica rivisitazione in chiave rock’n’roll della tradizione giapponese Noh. Da giovedì 12 ottobre al cinema.
di Emanuele Sacchi
Dopo la sanguinosa resa dei conti tra i clan Genji e Heike, i membri superstiti di quest'ultimo vivono ai margini della società. Le loro storie sono tramandate solo dai monaci Biwa e dalle rappresentazioni Noh. 200 anni dopo, nel XIV secolo, il giovane Tomona rimane accecato. Diventerà un bonzo suonatore di biwa dal talento straordinario e farà la conoscenza di una creatura demoniaca, Inu-oh. Insieme i due liberano gli spiriti inquieti Heike e sconvolgono la tradizione musicale del Giappone medievale.
Visionario e audace, tanto nei contenuti che nel comparto visivo, Yuasa adotta di volta in volta le soggettive di Tomona - non vedente e circondato da ombre - e di Inu-oh, demone che sogna di rapire i bambini e compiere malefatte. In sostanza Inu-oh è un musical, in cui domina la voce del cantante e leader dei Queen Bee Avu-chan, prestata al personaggio principale, con vocalizzi e falsetti mirabili, che si sposano alla perfezione con le fantasiose scenografie di Yuasa.
Un viaggio forse arduo da seguire per lo spettatore occasionale, ma capace di smuovere da qualunque comfort zone e di stupire ad ogni passo.