La preparazione di uno spettacolo teatrale porta due donne a confrontarsi con desideri e ricordi. Espandi ▽
Angela a Paola, due giovani attrici, nel prepararsi a uno spettacolo si confrontano con l'Odissea, fino a che i ruoli e la vita cominciano a intersecarsi. Intanto i Super8 di viaggi della regista attraverso il Mediterraneo evocano miti e memorie. Così il film naviga tra il desiderio individuale e l'inconscio collettivo. Recensione ❯
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Un documentario sul potere invisibile della natura, la sua bellezza (anche nel minuscolo), la sua intelligenza. Perché solo partendo dal piccolo si può costruire un mondo più sostenibile. Espandi ▽
La natura è una fonte inesauribile di conoscenza. Dopo 3 miliardi di anni di evoluzione, ha creato meccanismi incredibili su scala microscopica. Sono questi meccanismi che consentono alle piante e agli animali che ci circondano di proteggersi, svilupparsi e far fronte agli attacchi di fuoco, aria, suolo e acqua.
Questo "Microcosmo" sfida la nostra immaginazione con la sua bellezza e intelligenza. Oggi, alcuni scienziati sono finalmente riusciti a svelarne i misteri grazie alla fotonica. Proprio con loro partiamo, grazie al documentario di Pascal Moret e Julien Guiol, alla ricerca delle microstrutture che rendono così geniali le piante e gli animali che ci circondano per scoprire le soluzioni originali che la natura ha privilegiato per il suo sviluppo e la sua sopravvivenza.
Questa conoscenza è preziosa per tutti noi e lo sarà ancora di più per affrontare le sfide climatiche e ambientali che ci minacciano. Le soluzioni adottate dalla natura per rispondere ai suoi problemi non sono infatti così lontane da quelle che ci vengono attualmente poste. È tempo di lasciarsi ispirare dal mircocosmo per costruire un mondo più sostenibile ed ecologico. Recensione ❯
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I retroscena del tour mondiale "Beautiful Trauma" della cantante P!nk. Espandi ▽
Uno sguardo dietro le quinte di P!nk mentre fa un bilancio sulla famiglia e la vita on the road. Il documentario la segue fino alla sua prima esibizione allo stadio di Wembley nel tour mondiale "Beautiful Trauma" del 2019. Recensione ❯
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Un ritratto del grande giornalista e intellettuale che con le sue parole ha immortalato la storia dell'Italia. Espandi ▽
Eugenio Scalfari, novantasei anni, l'intellettuale, il giornalista, il fondatore del quotidiano "La Repubblica": questo documentario lo svela nella sua dimensione privata, attraverso gli occhi delle sue figlie, Enrica e Donata, e il loro dialogo con il padre, in un confronto che ripercorre ricordi, dinamiche familiari, fatti di cronaca, politica e Storia, raccontando l'intreccio tra pubblico e privato, il tempo della vecchiaia, l'amicizia con Papa Francesco. Recensione ❯
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La storia di un prodigio dello skateboarding che devefare i conti un terribile incidente. Espandi ▽
A 16 anni Ali Boulala, prodigio svedese dello skateboarding, è in cima al mondo. Ma la vita senza limiti e la sfida costante nei confronti della morte esige un suo tragico prezzo quando un terribile incidente ne stravolge per sempre l'esistenza. Recensione ❯
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Un documentario sull'abbattimento delle vele di Scampia. Espandi ▽
Progettate dall'Architetto Di Salvo nel 1962 e realizzate grazie alla legge 167, le Vele di Scampia diventano famosissime in tutto il mondo per essere un simbolo di Camorra. Un'immagine piatta e superficiale, quest'ultima, che non tiene conto, però, di un contesto così complesso e variegato, spostando allo stesso tempo l'attenzione dal vero problema di chi in quelle Vele ci ha vissuto e ancora le abita.
Il progetto 'Addio Dolce Casa Mia', è stato concepito dagli autori come un libro che apre il suo prologo sul giorno dell'abbattimento della Vela verde e dispiega la sua storia attraverso dei capitoli dedicati ai protagonisti, abitanti e, allo stesso tempo, osservatori di quello spazio che oltrepassa il piano fisico per arrivare dritto a quello emotivo.
Il capitolo primo è dedicato a Ciro, Danilo e ai tanti ragazzini che vivono le Vele tra giochi e vita familiare, su uno sfondo di odori, sensazioni e sentimenti contrastanti.
Il secondo è la storia della prima notte di Nadia nella Vela Rossa. Nadia ha diciassette anni e il papà disoccupato si trova costretto a dover occupare una casa nel quartiere popolare. In una notte di luglio, calda e afosa, la giovane ragazza, tremolante, abbraccia Ilaria, sua sorella, nel disperato tentativo di addormentarsi.
Il terzo è la narrazione della vita politica e attiva di Francesco, membro del Comitato Vele di Scampia. Francesco ha lottato tutta la vita per l'abbattimento delle Vele, al fine di ottenere delle abitazioni migliori, più accoglienti, più decorose. Ama profondamente sua moglie Carmela, ed è proprio grazie a questo amore che è riuscito a salvarsi dai richiami della malavita e dalle insidie della strada. Recensione ❯
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Il regista riflette sulle strategie militari necessarie all'occupazione di un territorio straniero. Espandi ▽
Cinquantaquattro anni. Tanti sono quelli trascorsi da quando l’esercito israeliano ha occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Sono “i primi”, perché dal 1967, e ancora oggi, è estremamente difficile leggere il contesto e capire se la presa, reale e psicologica, si allenterà o meno. In una trattazione articolata, punteggiata dalle testimonianze dei protagonisti dell’occupazione, l’ultimo documentario di Avi Mograbi individua tre fasi storiche distinte e si presenta immediatamente come ricapitolazione di un conflitto tra i più complessi. Avi Mograbi, filmmaker selezionato dai principali festival internazionali, da oltre due decenni riflette con taglio peculiare e forte partecipazione personale sulle contraddizioni laceranti della questione israelo-palestinese. Con quest’opera cerca di dare un ordine logico razionale, in forma di manuale tecnico-strategico, a un contesto specifico, ma che potrebbe anche estendersi ad altri. Creazione concettuale e indagine storica imponente, che richiede un livello di attenzione e interesse pari alle sue ambizioni. Recensione ❯
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Le vicessitudini del ritratto di Irène Cahen d'Anvers, a lungo ostracizzato, detestato, nascosto, rubato. Espandi ▽
Capolavoro di Auguste Renoir, prima disprezzato e poi a lungo tenuto nascosto, "La bambina con il nastro blu" è oggi di proprietà della Collezione Emil Bührle. Il docufilm offre un viaggio attraverso la storia di questo affascinante dipinto e il suo complesso destino, intimamente legato alla modella che vi fu rappresentata, Irène Cahen d'Anvers, e alle ore buie del regime nazista. Recensione ❯
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Un ritratto di uno degli scrittori più importanti degli ultimi decenni. Espandi ▽
«Quello che cerco nel mio lavoro di scrittura sono i momenti in cui riesco a trattare nel contempo di vita e di morte.» David Grossman, l'autore di fama internazionale che con i suoi romanzi ha toccato il cuore di tanti, come non l'avete mai visto prima. Attraverso materiali inediti, il film rivela il lato più segreto e intimo dello scrittore e svela la delicata e complessa relazione che lega le sue vicende personali e i suoi romanzi più grandi della vita. Recensione ❯
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La vita di una mamma che prova a ricostruirsi una propria normalità tra le rovine della guerra appena terminata. Espandi ▽
Kurdistan iracheno. Cosa succede alle zone di guerra dopo che i riflettori si spengono? Cosa succede ai bambini che in guerra ci sono nati? Il conflitto contro l'Isis ha lasciato sul campo 1,6 milioni di persone in stato di necessità. Oltre il 50% di loro è al di sotto dei 18 anni. Il diario di una madre ci accompagna nel lungo viaggio alla ricerca di una vita finalmente normale, fatta di cose semplici. Elementi disordinati di una sindrome da stress post-traumatico si perdono, allontanandosi dalle tragedie vissute in guerra. È un'euforia frenetica, quasi esplosiva e del tutto inaspettata. Un resoconto di resilienza dello spirito umano e della sua, incancellabile, speranza. Recensione ❯
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Il mondo della fast fashion raccontato attraverso testimonianze dirette, Espandi ▽
Un viaggio inedito nel mondo della fast fashion in cui il percorso di riflessione personale di un gruppo di studenti di moda incrocia quello politico, che affronta gli impatti dell'industria della fast fashion sui diritti umani e sull'ambiente attraverso testimonianze dirette e interviste esclusive ad esperte/i e attiviste/i. Recensione ❯
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Franco Maresco ricorda Pasolini con un documentario. Espandi ▽
Maresco/Pasolini è una raccolta dove il regista ricorda e racconta Pasolini tramite interviste a Pino Pelosi e Dafoe, corti inediti girati con Ciprì, una lettura di Laura Betti e infine un inedito con Letizia Battaglia che racconta del suo unico incontro con Pasolini avvenuto a Milano nel 1971. Recensione ❯
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La relazione poetica, tra l'antico
rituale del Zenerù e la vita dell'eremita
Flaminio, ci interroga sul confine
tra domestico e selvatico,
tra conosciuto e ignoto. Espandi ▽
Sul finire dell'inverno, Flaminio, pastore resistente, si prepara materialmente
e spiritualmente all'arrivo della primavera, con quotidiana ritualità e con gli
strumenti da lui stesso costruiti: smuove e semina il terreno, tosa le pecore e
confeziona un vestito di lana per la nuova stagione. Le comunità delle valli
scacciano l'inverno con campanacci e falò attraverso il rituale de La Scasada dol
Zenerù, che si inserisce nel racconto della vita del pastore come un elemento
onirico che attinge ad una memoria ancestrale. La sensibilità di Flaminio,
fortemente connessa alla Natura, gli permette di percepire quando è il momento
di chiamare la collettività ad agire, dando inizio al rituale. Recensione ❯
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La vita quotidiana e la solitudine di un paese siciliano alla fine dell'estate. Espandi ▽
Un paesaggio siciliano di fine estate: l'oscurità, gli animali, il vento, il fuoco, il mare, i suoni, la solitudine di un giovane pastore, la notizia della nascita di una figlia. Da lontano, la macchina da presa filma il silenzio del tempo e il rumore della vita, cogliendo la sospensione di una terra ferita. Recensione ❯
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Le mille vite dell'artista Takeshi Kitano in un mosaico dal montaggio invisibile e dal taglio anti didattico. Documentario, Francia2021. Durata 72 Minuti.
Chi è Takeshi Kitano? L'icona del nuovo cinema giapponese? Un anarchico comico televisivo? Il cantore di profondi silenzi? Un artista dai molteplici talenti? Espandi ▽
Approfittando della personale di Kitano pittore tenutasi alla Fondation Cartier di Parigi (2010) e tenendo come traccia l’attaccamento dell’artista alla spontaneità della propria dimensione infantile, Yves Montmayeur confeziona una descrizione ricca e documentata di una personalità creativa multipla e iperattiva, fornendo molte informazioni basilari sulla sua infanzia e formazione professionale, a volte integrate da eleganti disegni, lì dove l’apparato iconografico manca. A tenere i fili rossi del profilo è Michel Temman, giornalista francese (autore della monografia “Kitano par Kitano”, Grasset), insieme a pochi, selezionati collaboratori e colleghi di Beat Takeshi. Il taglio è anti didattico, il montaggio invisibile, le scene estratte dai film (da Sonatine a Outrage) pertinenti alla costruzione di un complesso profilo psicologico.
Il film tiene insieme l’uomo dalle mille vite, l’autodidatta iconoclasta ma anche il vero samurai, il buffone antisistema che si prende in giro e il professionista che fa le cose sul serio. Il fool shakespeariano e il vendicatore degli emarginati. Un bambino del 1947 che irride l’autorità ma sa far trasparire la felicità pudica dell’essere apprezzato per la sua sintesi grafica che è l’essenza della tradizione giapponese. Accade quando parla una leggenda come Akira Kurosawa: “Mi sono piaciuti tutti i tuoi film, Beat. E sai perché? Perché non danno spiegazioni superflue”. Recensione ❯
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