frankmoovie
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domenica 2 agosto 2020
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gli anni più belli: a tempi migliori ...
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Questo film di Gabriele Muccino raggiunge livelli alti sia per la storia, sia per la scelta degli attori, sia per la colonna sonora e per la fotografia ... E' un film che si fa vedere in crescendo man mano che il tempo trascorre e sono oltre due ore, cosa rara per una pellicola italiana ... La trama si legge altrove, qui si vuole evidenziare come gli stati d'animo di una generazione nata in un periodo piatto del nostro Paese, con i primi problemi del dopo boom degli Anni '60 e verso cambiamenti dei decenni successivi con alti e bassi, con una politica i continua evoluzione e instabilità sociale. Giovani che, partendo dal basso, cercano di farsi strada in modi diversi, in un mondo che diventa sempre più affaristico, egoista e complicato.
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Questo film di Gabriele Muccino raggiunge livelli alti sia per la storia, sia per la scelta degli attori, sia per la colonna sonora e per la fotografia ... E' un film che si fa vedere in crescendo man mano che il tempo trascorre e sono oltre due ore, cosa rara per una pellicola italiana ... La trama si legge altrove, qui si vuole evidenziare come gli stati d'animo di una generazione nata in un periodo piatto del nostro Paese, con i primi problemi del dopo boom degli Anni '60 e verso cambiamenti dei decenni successivi con alti e bassi, con una politica i continua evoluzione e instabilità sociale. Giovani che, partendo dal basso, cercano di farsi strada in modi diversi, in un mondo che diventa sempre più affaristico, egoista e complicato. Ma tutto ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e all'amore e ai momenti esaltanti di emozioni e speranze alternati a eroori e delusioni. Cose che possono capitare e capitano a tutti. Il racconto procede negli anni con i turbamenti, le promesse e i mancati obiettivi con alcuni punti fermi dall'inizio alla fine. Bravissimi gli attori, quelli adulti, ma anche i ragazzi e tanti altri: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Francesco Centorame. Andrea Pittorino, Matteo De Buono, Alma Noce, Nicoletta Romanoff, Emma Marrone ... Caratteri diversi, interpretazioni molto vissute. Molte canzoni dei vari periodi, fanno da sottofondo oppure da base importante di qualche momento e la colonna sonora di Nicola Piovani accarezza tutte le scene ... Ci si commuove anche. Ci si rivede pure. Si sorride. Si condanna e si assolve. A noi il film è piaciuto moltissimo e resta il dispiacere che sia uscito in un periodo della storia mondiale, quello del Coronavirus, che ha tenuto e tiene ancora chiusi, le sale perchè questa volta Muccino e tutti i componenti del cast e gli altri autori, meritavano un pubblico maggiore e sicuramente premi a cascata. Chissà se sarà possibile recuperare tra qualche tempo un successo per onorarne il merito.
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giomo891
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lunedì 19 settembre 2022
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4 amici per 40 anni. giomo891
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Chi non lo ha visto al cinema, prima del lockdown, può vederlo, in streaming: Gli anni più belli, il film diretto da Gabriele Muccino, è la storia di un gruppo di quattro amici, formato da Giulio (Pierfrancesco hFavino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria). La loro amicizia dura da ben 40 anni, esattamente dal 1980 ad oggi, attraversando l'adolescenza fino all'età adulta. I tre uomini sono cresciuti insieme sin da giovanissimi, per poi incontrare, durante gli anni del liceo, Gemma - unica donna del gruppo - di cui Paolo s'innamora immediatamente.
La piccola comitiva ha affrontato cose belle, come speranze e successi, e momenti brutti, dovuti a delusioni e fallimenti.
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Chi non lo ha visto al cinema, prima del lockdown, può vederlo, in streaming: Gli anni più belli, il film diretto da Gabriele Muccino, è la storia di un gruppo di quattro amici, formato da Giulio (Pierfrancesco hFavino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria). La loro amicizia dura da ben 40 anni, esattamente dal 1980 ad oggi, attraversando l'adolescenza fino all'età adulta. I tre uomini sono cresciuti insieme sin da giovanissimi, per poi incontrare, durante gli anni del liceo, Gemma - unica donna del gruppo - di cui Paolo s'innamora immediatamente.
La piccola comitiva ha affrontato cose belle, come speranze e successi, e momenti brutti, dovuti a delusioni e fallimenti. Ma al racconto di amicizia e di amore si intreccia inevitabilmente quella che è stata la storia d'Italia e di conseguenza degli Italiani, in questi ultimi decenni. Le vicende di Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, ambientate in epoche diverse, diventano un modo per ricordare da dove veniamo, per dire chi siamo oggi e per intuire chi saranno i nostri figli; quello che rivela è che apparteniamo tutti a "un cerchio della vita", nel quale le dinamiche non fanno altro che ripetersi, generazione dopo generazione.
Riuniti dopo anni, nel corso dei quali hanno preso strade diverse, i quattro si ritrovano ancora una volta insieme per ricordare i momenti di gioia e quelli che hanno messo duramente alla prova la loro amicizia, come la delusione di Paolo o i rimpianti di Giulio.
Dopo A casa tutti bene, dramma familiare di ambientazione isolana che apparteneva in pieno al genere del melodramma, Gabriele Muccino, finalmente, cerca, in parte riuscendoci, di realizzare un progetto a cui pensava da un po’ e che ha la sua più importante fonte di ispirazione nel capolavoro di Ettore Scola C'eravamo tanto amati, espressamente citato in una scena al ristorante, con i tre protagonisti che si ritrovano dopo diverso tempo e ricordano i giorni andati, giorni che tuttavia non sono comparabili a quelli dell'Italia del film con Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman e Nino Manfredi e Satta Flores, (anni molto più duri- dal 1940 al 1980) ma forse più comprensibili e profondi, di quelli dall' 80 ad oggi. D'altra parte, il film di Scola, nel suo complesso, è di ben più alto livello, sia per la regia che per il cast insuperabile
di Gli Anni Più Belli del pur bravo Muccino. La pellicola nasce forse, a sentire da sue dichiarazioni, dalla riflessione del regista, ormai cinquantaduenne, sulle sue aspirazioni giovanili, sui sogni che, come per la maggioranza di noi, si sono avverati, solo in parte, e sulle speranze che invece non si sono concretizzate. Per questo Muccino, per la prima volta, non si è concentrato sul presente, ma ha narrato, come ho detto, una storia che parte dagli anni 80 e arriva ai giorni nostri, seguendo l'adolescenza e l'età adulta di quattro amici inseparabili: Gemma, Giulio, Paolo e Riccardo. Le loro vicende hanno sullo sfondo la storia del nostro paese e dei suoi mutamenti spesso in peggio, con il passaggio, da una parte dalla contestazione giovanile del 68 e dall'altra, dalla media borghesia e da un falso arricchimento, se non a livello superficiale, nel decennio dei piccoli e spesso disonesti professionisti e dirigenti pubblici e di azienda, fino alla dura e contemporanea epoca della crisi economica. I toni del racconto sono agrodolci, perché i bilanci che si ritrovano a fare i personaggi non sempre sono positivi e il rimpianto prende spesso il posto della gioia. Dei quattro interpreti principali, due sono attori feticcio di Gabriele Muccino. Claudio Santamaria ha lavorato con il regista per Ecco fatto, L'ultimo bacio e Baciami ancora, mentre Pierfrancesco Favino ha recitato ne L'ultimo bacio, Baciami ancora e A casa tutti bene. Nel cast del film ci sono anche la cantante Emma Marrone, Francesco Acquaroli (il Samurai di Suburra - La Serie) e Nicoletta Romanoff, già diretta da Muccino in Ricordati di me. I ragazzi che interpretano i protagonisti da giovani sono invece Francesco Centorame, Andrea Pittorino, Matteo Del Buono e Alma Noce. Come già aveva fatto per A casa tutti bene, Muccino ha affidato la colonna sonora del suo film a Nicola Piovani. Il titolo della sua ultima fatica, però, è lo stesso di un brano inedito di Claudio Baglioni che racconta di quanto le emozioni e i ricordi del passato possano ancora avere un impatto sul presente. La canzone è una delle dodici tracce del nuovo album del cantante, in uscita nel 2020. Il regista non credeva alle proprie orecchie quando Baglioni l'ha messa al servizio del film. Muccino era andato a trovarlo per chiedergli di utilizzare due suoi pezzi celebri, che infatti troveremo ne Gli Anni Più Belli, e invece ne ha ottenuti tre. Poi ha commentato: "Con la sua meravigliosa canzone inedita Claudio Baglioni è il rappresentante più evocativo degli ultimi quarant’anni raccontati nel film e della storia d'Italia che scorre alle spalle dei protagonisti come un fiume, inesorabilmente". Gli Anni Più Belli racconta anche Roma e suoi mutamenti nel tempo. La capitale ha ospitato quasi tutti i film italiani di Gabriele Muccino: Ecco fatto, Come te nessuno mai, L'ultimo bacio, Ricordati di me, Baciami ancora. La sceneggiatura del film è stata scritta dallo stesso Gabriele Muccino insieme a Paolo Costella, già suo collaboratore per A casa tutti bene e regista della commedia con Massimo Boldi Matrimonio al Sud.
E' una summa dell'intera filmografia di Gabriele Muccino Gli Anni più Belli, e insieme la prima incursione in una tematica che gli sta molto a cuore in questa fase della sua carriera: il passaggio del tempo. Raccontando trent'anni di vita di quattro personaggi, il regista parla di errori di gioventù, di sogni che non si sono mai avverati e anche di speranze naufragate, senza però negare ai suoi protagonisti una seconda e una terza possibilità. E' ritmato, fluido e travolgente il film, e appassionato. Migliore nella parte in cui i ragazzi lasciano il posto a Favino, Rossi Stuart, Ramazzotti e Santamaria, è anche una riflessione sulla storia d'Italia, che forse resta troppo in sordina. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Raccontando 40 anni d'amicizia, il film ripercorre la storia d'Italia, ma anche quella mondiale e diventa quindi uno spaccato della vita del popolo italiano e non solo.
Il titolo del film riprende il brano inedito di Claudio Baglioni.
Il film dopo il lockdown è tornato al cinema il 15 luglio 2020.
Comunque anche se, come detto, non raggiunge le vette del capolavoro di Scola, merita la visione, in quanto induce a riflessioni profonde.
Col film c'entra poco, ma il titolo mi fa venire in mente una frase del capolavoro del nostri Cinema, che Dino Risi mette in bocca al personaggio impersonato da Gasman "... da retta a Bruno, gli anni più belli sono quelli che uno c'ha..."
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felicity
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mercoledì 30 dicembre 2020
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capriccio d’autore
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Forse Gli anni più belli rappresenta davvero un bilancio della propria vita per chi ha circa 50 anni o li ha superati da poco. Scorrono senza pietà i flash della propria vita: il Muro di Berlino, le monetine tirate contro Craxi, il crollo delle Torri Gemelle.
Le luci della notte di Gli anni più belli non sono quelle del ricordo. Sono artificiali, perché così la nostra memoria viene resa più bella e le cose nella nostra testa ci appaiono più migliori, oggi, di come in realtà sono andate. Perché poi con gli amici che da adolescenti pensavamo eterni, ci siamo allontanati senza più rivederli. Oppure li abbiamo incrociati solo casualmente: un abbraccio finto, un timido saluto, oppure abbiamo fatto finta di non riconoscerli e abbiamo tirato dritto.
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Forse Gli anni più belli rappresenta davvero un bilancio della propria vita per chi ha circa 50 anni o li ha superati da poco. Scorrono senza pietà i flash della propria vita: il Muro di Berlino, le monetine tirate contro Craxi, il crollo delle Torri Gemelle.
Le luci della notte di Gli anni più belli non sono quelle del ricordo. Sono artificiali, perché così la nostra memoria viene resa più bella e le cose nella nostra testa ci appaiono più migliori, oggi, di come in realtà sono andate. Perché poi con gli amici che da adolescenti pensavamo eterni, ci siamo allontanati senza più rivederli. Oppure li abbiamo incrociati solo casualmente: un abbraccio finto, un timido saluto, oppure abbiamo fatto finta di non riconoscerli e abbiamo tirato dritto.
In uno tra Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria o Micaela Ramazzotti ci potrebbe essere parte della nostra vita. I quattro protagonisti vivono intensamente tutte le emozioni dei loro personaggi. Anzi, con il metodo Muccino, ci annegano dentro. Ma stavolta sono più veri della finzione.
Ogni tanto torna in campo il lato del regista più respingente, ma stavolta per fortuna il sangue, il sudore di ogni legame si mangiano tutti gli eccessi, coprono le forzature.
Muccino usa il film di Scola come una forma simbolica, una storia predefinita e nota a tutti: tre amici, tre percorsi incrociati e paralleli, tre, quattro decenni. In Gli anni più belli, però, il tempo non è sostanza, non è sconfitta individuale e generazionale: è semplice ellissi narrativa, al massimo un’immagine alla tv.
Paolo, Giulio, Riccardo e Gemma, i protagonisti di Gli anni più belli, romani di estrazione sociale e personalità diverse, non hanno un’appartenenza politica, un’idea o men che meno un’ideologia a cui appartenere: hanno dei sogni generici a cui aggrapparsi, delle aspirazioni lavorative, dei ricordi e dei patti su cui fare affidamento.
È probabilmente un segno dei nostri tempi (non proprio i più belli, viene da dire) deresponsabilizzati e deresponsabilizzanti: ma proprio la mancanza alle spalle dei personaggi di una collettività, di una comunità di idee e di modelli di vita, ne segna l'inevitabile superficialità.
Come di eroi di un’epopea in minore.
La stessa costruzione narrativa del film, che racconta l’adolescenza condivisa dei quattro protagonisti e poi i singoli percorsi distinti, scegliendo a turno di focalizzarsi su un personaggio, usa il puntuale ritrovarsi degli amici – nel frattempo cambiati e invecchiati – come unico metro di misura del tempo. Le ellissi narrative e gli stacchi di montaggio non rendono conto di mutamenti epocali, non colgono lo spirito dei tempi: i personaggi, crescono ed evolvono, ma solamente in funzione del racconto delle loro vite, senza mai diventare figure universali.
Il mondo di riferimento di Gli anni più belli non è l’Italia dagli anni ’80 in poi, ma direttamente il film di Scola: è questa la sua Storia.
Rossi Stuart che rifà il personaggio di Satta Flores, Favino quello di Gassman, Santamaria quello di Manfredi e Micaela Ramazzoti quello della Sandrelli sono figure sovrapposte, dei calchi più che delle filiazioni.
Muccino lavora alla sua maniera, a tratti azzecca anche qualche bella scena, ma così facendo il film non è altro che un esercizio di facile retorica cinematografica, un capriccio d’autore mascherato da bilancio generazionale.
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belliteam
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sabato 10 ottobre 2020
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muccino al suo capolavoro
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Con un supercast di attori italiani (Favino, Kim Rossi Stuart, Santamaria, Ramazzotti) e la cantante Emma, vera sorpresa del film, Gabriele Muccino (7 anime) mette in scena una commedia che narra le vicende (e soprattutto gli intrecci amorosi) di un gruppo di amici dall'adolescenza fino alla piena maturita', con sullo sfondo i principali eventi storici mondiali e nostrani (caduta del muro di Berlino, tangentopoli, fino all' 11 settembre). Il grande merito di Muccino e' la grande sensibilita' che ha nel riuscire ad emozionare e nel contempo dare ritmo e scorrevolezza alla pellicola impreziosita dalle musiche di Nicola Piovani e Baglioni (con 3 pezzi).
Un film (girato quasi completamente a Roma) da non perdere, per riscoprire il vero Cinema Italiano fatto di storie
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Con un supercast di attori italiani (Favino, Kim Rossi Stuart, Santamaria, Ramazzotti) e la cantante Emma, vera sorpresa del film, Gabriele Muccino (7 anime) mette in scena una commedia che narra le vicende (e soprattutto gli intrecci amorosi) di un gruppo di amici dall'adolescenza fino alla piena maturita', con sullo sfondo i principali eventi storici mondiali e nostrani (caduta del muro di Berlino, tangentopoli, fino all' 11 settembre). Il grande merito di Muccino e' la grande sensibilita' che ha nel riuscire ad emozionare e nel contempo dare ritmo e scorrevolezza alla pellicola impreziosita dalle musiche di Nicola Piovani e Baglioni (con 3 pezzi).
Un film (girato quasi completamente a Roma) da non perdere, per riscoprire il vero Cinema Italiano fatto di storie, ambientazioni insuperabili (che bella la scena alla fontana di Trevi) e quella magia del nostro cinema che ci riporta alle atmosfere dei mitici anni 60
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