flaw54
|
domenica 16 febbraio 2020
|
un film nel solco della tradizione
|
|
|
|
Finalmente un film che rievoca la vecchia commedia all'italiana! Sentimenti, storia, amori, litigi, tradimenti, amicizia tutto mescolato in un insieme talvolta rapido e superficiale ( l'esperienza politica di Santamaria per esempio), ma coinvolgente e accattivante, capace di far riemergere ricordi e personaggi dal passato di ognuno di noi. Recitazione strepitosa di tutti protagonisti, tanto che è difficile fare una graduatoria di merito, con qualche lieve critica per Emma sempre troppo eccitata e sopra le righe (Ma nel complesso accettabile visto che era alla sua prima esperienza). Leggo critiche non molto positive e rimango allibito : non resta allora che addormentarsi al cinema di fronte alla visione di Parasite e di altri film cervelloticamente premiati che non lasciano nessuna sensazione, ma che vengono celebrati per la loro " profondità" dai soloni della critica.
|
|
[+] lascia un commento a flaw54 »
[ - ] lascia un commento a flaw54 »
|
|
d'accordo? |
|
nico74ur
|
domenica 16 febbraio 2020
|
mah
|
|
|
|
Io non riesco a dire molto altro che un grande Mah.. La storia ha enorme potenziale, il cast non ne parliamo, come anche le tante eccellenti maestranze e tutto il resto, ma a me certe scene facevano proprio ridere quando invece non dovevano farlo; io non lo capisco proprio questo regista. Sembra tutto così caricaturale e inutilmente eccessivo, tutto così parioli o che mi viene da dire solo un grande "mah".
|
|
[+] lascia un commento a nico74ur »
[ - ] lascia un commento a nico74ur »
|
|
d'accordo? |
|
nino pellino
|
sabato 15 febbraio 2020
|
film quasi del tutto deludente
|
|
|
|
Questo film non mi ha trasmesso quasi nulla a livello di emozioni e soprattutto a livello di consistenza di spessore della trama. La storia di quattro amici con l'importante sfondo storico che ci sintetizza i più importanti avvenimenti degli ultimi 40 anni, sembra decisamente avere il fiato corto. Il cast di attori è indubbiamente di alto livello, ma da un regista del calibro di Gabriele Muccino mi sarei aspettato molto di più che quello di narrarci la storia di quattro protagonisti caratterizzata da tutta una serie di contraddizioni e di tradimenti, per poi ritrovarsi alla fine, dopo tanti anni, a festeggiare tutti insieme il Capodanno come se mai nulla di storto fosse successo tra loro nel corso del loro passato.
[+]
Questo film non mi ha trasmesso quasi nulla a livello di emozioni e soprattutto a livello di consistenza di spessore della trama. La storia di quattro amici con l'importante sfondo storico che ci sintetizza i più importanti avvenimenti degli ultimi 40 anni, sembra decisamente avere il fiato corto. Il cast di attori è indubbiamente di alto livello, ma da un regista del calibro di Gabriele Muccino mi sarei aspettato molto di più che quello di narrarci la storia di quattro protagonisti caratterizzata da tutta una serie di contraddizioni e di tradimenti, per poi ritrovarsi alla fine, dopo tanti anni, a festeggiare tutti insieme il Capodanno come se mai nulla di storto fosse successo tra loro nel corso del loro passato. Ho trovato notevolmente odioso e insulso, ad esempio, il personaggio interpretato da Micaela Ramazzotti, ossia Gemma: una donna che per tutto il film ride e recita come una cretina e che, senza alcuna personalità, passa da un amore all'altro rivelandosi pertanto una persona evanescente e insignificante. Si dimostrano almeno più coerenti i personaggi di Riccardo e Paolo: il primo che sarà risucchiato da un destino avverso sia nel campo affettivo che in quello lavorativo, ma che tutto sommato dimostra di avere sempre la forza di sentirsi positivo e di credere costantemente nell'amicizia; il secondo, romantico e introverso e che alla fine riuscirà a realizzare la sua aspirazione di diventare un docente di ruolo e non più precario. Odioso ho trovato pure il personaggio di Giulio, interpretato da Favino: un opportunista che ad un certo punto incontra il favore del destino che gli riserva ricchezza e prosperità economica, sposando una donna importante il cui amore però si rivelerà alquanto vuoto affettivamente, dopo che ha tradito in precedenza il suo amico Paolo mettendosi con Gemma, la sua donna. Ebbene il personaggio proprio meno adatto a partecipare alla festa finale sembrerebbe essere proprio Giulio: uomo arrivista che col tempo ha rinnegato i valori genuini dell'amicizia e delle cose semplici della vita quotidiana. Un film comunque che al massimo mi sentirei di apostrofare come discreto, ma assolutamente non un capolavoro o meritevole di qualche premio particolare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pellino »
[ - ] lascia un commento a nino pellino »
|
|
d'accordo? |
|
barone di firenze
|
sabato 15 febbraio 2020
|
discreto
|
|
|
|
Muccino, mi ha fregato ancora una volta, infatti buoni attori non fanno un buon film, un applauso a Favino, Stuart e Santamaria un po' meno alla Ramazzotti che non riesce ad uscire dal personaggio che le dette Virzì credo nel suo primo film e che gli sceneggiatori e i registi continuano a dargli, non possiamo giudicare questa attrice se non esce dal suo stereotipo.
Il film è melenso scontato, l’ultimo quadro dopo la fine è la prova provata di quanto asserisco, Muccino sfrutta le emozioni degli abbracci fra padre e figlio e degli amici che si ritrovano, che a una persona sensibile (purtroppo io lo sono) fanno venire il groppo in gola, ma nulla di più, non possono essere due lacrimucce ha promu
[+]
Muccino, mi ha fregato ancora una volta, infatti buoni attori non fanno un buon film, un applauso a Favino, Stuart e Santamaria un po' meno alla Ramazzotti che non riesce ad uscire dal personaggio che le dette Virzì credo nel suo primo film e che gli sceneggiatori e i registi continuano a dargli, non possiamo giudicare questa attrice se non esce dal suo stereotipo.
Il film è melenso scontato, l’ultimo quadro dopo la fine è la prova provata di quanto asserisco, Muccino sfrutta le emozioni degli abbracci fra padre e figlio e degli amici che si ritrovano, che a una persona sensibile (purtroppo io lo sono) fanno venire il groppo in gola, ma nulla di più, non possono essere due lacrimucce ha promuovere questo film!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a barone di firenze »
[ - ] lascia un commento a barone di firenze »
|
|
d'accordo? |
|
titti
|
sabato 15 febbraio 2020
|
una emozionante giostra di sentimenti e vita
|
|
|
|
Abbiamo visto il film ieri sera e appena finito ci siamo guardati con il mio compagno ed esclamato all'unisono "Bello!". Veramente bello, coinvolgente, commovente, vero. Attori strepitosi (ma quella era una sicurezza non delusa). La sceneggiatura ha un buon ritmo perché l'attenzione rimane sempre desta. Alcune scene sono di grande poesia a mio parere, soprattutto quelle che riguardano Gemma e Paolo (che bello il personaggio di Kim Rossi Stuart!) che mi hanno strappato le lacrime più di una volta. Tra i tanti momenti, ricordo la scena al Teatro dell'Opera, la corsa per le scale e nel tempo di Gemma...
E poi il volto di Favino, come un libro che ti racconta silenzioso, lo struggimento di padre di Riccardo il "Sopravvissù", e il suo entusiasmo che lotta contro i tanti fallimenti, la voce roca e spezzata di Micaela Ramazzotti.
[+]
Abbiamo visto il film ieri sera e appena finito ci siamo guardati con il mio compagno ed esclamato all'unisono "Bello!". Veramente bello, coinvolgente, commovente, vero. Attori strepitosi (ma quella era una sicurezza non delusa). La sceneggiatura ha un buon ritmo perché l'attenzione rimane sempre desta. Alcune scene sono di grande poesia a mio parere, soprattutto quelle che riguardano Gemma e Paolo (che bello il personaggio di Kim Rossi Stuart!) che mi hanno strappato le lacrime più di una volta. Tra i tanti momenti, ricordo la scena al Teatro dell'Opera, la corsa per le scale e nel tempo di Gemma...
E poi il volto di Favino, come un libro che ti racconta silenzioso, lo struggimento di padre di Riccardo il "Sopravvissù", e il suo entusiasmo che lotta contro i tanti fallimenti, la voce roca e spezzata di Micaela Ramazzotti.
Ho trovato credibile anche la non-attrice Emma!
E a proposito di personaggi femminili, posso fare solo un appunto a Muccino per aver frettolosamente dipinto i soliti stereotipi sulle donne: o "stronze" come l'ex-moglie o "mignotte" senza ragione. La scrittura al maschile spesso dà minore approfondimento psicologico ai personaggi femminili.
Per il resto, consiglierò fortemente ai nostri amici di andare a vedere questo film, e dirò loro di vederlo insieme ai figli adolescenti, perché non credo sia una storia dove possiamo ritrovarci solo noi cinquantenni ma una lezione sulla circolarità della vita, tra entusiasmi, sogni traditi, grandi errori, lenti perdoni, gli eterni sentimenti di amicizia e amore, le ripetizioni di ogni generazione (cit.: e se lo dice Plinio!).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a titti »
[ - ] lascia un commento a titti »
|
|
d'accordo? |
|
fabriziog
|
sabato 15 febbraio 2020
|
emozionante, pulito e da vedere
|
|
|
|
La narrazione, la sceneggiatura e le tecniche per punteggiare il trascorrere del tempo (gli scontri politici, la Caduta del Muro, Mani Pulite, l’avvento di Berlusconi, le Torri Gemelle, scandiscono lo spazio temporale di svolgimento dell’azione scenica) rientrano in un canovaccio oramai ampiamente sperimentato nei film su amici che, perdendosi e ritrovandosi, vivono intensamente la propria e la vita dell’altro, in una perenne intersezione di storie che divengono un unico quadro corale finale.
“Gli anni più belli” di un grande Gabriele Muccino è tutto questo, ma rinvigorito da un pathos ben avvertito dal pubblico che ne rimane avvinto e soggiogato.
[+]
La narrazione, la sceneggiatura e le tecniche per punteggiare il trascorrere del tempo (gli scontri politici, la Caduta del Muro, Mani Pulite, l’avvento di Berlusconi, le Torri Gemelle, scandiscono lo spazio temporale di svolgimento dell’azione scenica) rientrano in un canovaccio oramai ampiamente sperimentato nei film su amici che, perdendosi e ritrovandosi, vivono intensamente la propria e la vita dell’altro, in una perenne intersezione di storie che divengono un unico quadro corale finale.
“Gli anni più belli” di un grande Gabriele Muccino è tutto questo, ma rinvigorito da un pathos ben avvertito dal pubblico che ne rimane avvinto e soggiogato. Dal 1982 ai giorni nostri brani da Baglioni ai Simple Minds accompagnano un quartetto sinfonico attoriale straordinario (Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria), in un lungo, emozionante, commovente e convincente racconto che parla di una amicizia immersa nella bellezza di Roma e nella quotidiana drammaticità che la vita riserva ad ognuno di noi, una drammaticità mai soverchiante, perché alla fine la foto del capodanno vedrà sempre quegli stessi quattro ragazzi di quella lontana notte di San Silvestro di quarant’ anni prima, tre ragazzi e una ragazza diversi e eguali come allora.
Fabrizio Giulimondi
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabriziog »
[ - ] lascia un commento a fabriziog »
|
|
d'accordo? |
|
mardou_
|
venerdì 14 febbraio 2020
|
c'eravamo tanto amati
|
|
|
|
Qualche estate fa, su un’isoletta greca dove pensavo che soltanto in pochissimi avessimo deciso di trascorrere le vacanze, incontrai Gabriele Muccino. Ogni mattina in spiaggia e spesso la sera nella taverna che entrambi avevamo battezzato come casa, lo salutavo come fosse stato un vecchio amico. Nulla di più solo un cenno di affetto ad un regista che considero come un giovane zio, o un fratello maggiore e a cui sarò sempre riconoscente per avermi spiegato i tormenti dell’amore e dell’amicizia dell’adolescenza, nel momento esatto in cui li stavo vivendo.
I suoi primi quattro film hanno segnato non soltanto me, ma anche il cinema italiano a cavallo del terzo millennio.
[+]
Qualche estate fa, su un’isoletta greca dove pensavo che soltanto in pochissimi avessimo deciso di trascorrere le vacanze, incontrai Gabriele Muccino. Ogni mattina in spiaggia e spesso la sera nella taverna che entrambi avevamo battezzato come casa, lo salutavo come fosse stato un vecchio amico. Nulla di più solo un cenno di affetto ad un regista che considero come un giovane zio, o un fratello maggiore e a cui sarò sempre riconoscente per avermi spiegato i tormenti dell’amore e dell’amicizia dell’adolescenza, nel momento esatto in cui li stavo vivendo.
I suoi primi quattro film hanno segnato non soltanto me, ma anche il cinema italiano a cavallo del terzo millennio.
“ Ecco Fatto” “ Come Te Nessuno Mai” “ L’Ultimo Bacio” e “ Ricordati Di Me” hanno raccontato in modo originale ed incisivo quel tempo confuso e di valori in decadenza che hanno attraversato due generazioni di mezzo: la sua, dei figli del dopo Guerra, arrampicatori sociali della Prima Repubblica, e la mia, immediatamente successiva, dei Millennials che si sono dovuti reinventare sulle macerie di un paese economicamente in rovina.
Con questo nuovo lavoro, che arriva dopo la lunga esperienza hollywoodiana e due titoli opachi che sono fluiti tiepidamente nel ritorno in patria, Muccino si ispira in modo evidente al C’Eravamo Tanto Amati di Ettore Scola per tirare le somme di chi oggi conta più di cinquanta primavere.
Quattro amici, un amore conteso, la narrazione che li segue dall’adolescenza negli anni ’80 fino alla maturità odierna e che si condensa tutta in una delle scene più belle della pellicola, la corsa affannata di Micaela Ramazzotti sulle scale sempre in salita della vita.
Peccato che tutto sia troppo: troppo esasperato nella recitazione,troppo romano, troppo artefatto nel trucco e nei filtri per ringiovanire i protagonisti, troppo sviolinato ed approssimato nell’unire, stile collage, reperti storici e storia romanzata. Il risultato assomiglia pericolosamente ad una miniserie televisiva di Rai1.
Le interpretazioni potrebbero fare da contraltare ad un’operazione fallita, ma si fermano ad un tre a tre palla al centro: da un lato i bravi Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Nicoletta Romanoff, dall’altro il minimo sforzo impiegato da Micaela Ramazzotti e Claudio Santamaria nell’applicarsi usando la stessa posa dei precedent ruoli che li hanno portati al successo ed il pessimo esordio cinematografico di Emma Marrone.
Il finale ci risolleva dalle perplessità, in una sorta di pacificazione generale con il passato e con le scelte sbagliate e ci ricorda saggiamente di brindare, comunque, a ciò che ci fa stare bene. Come dei sopravvissuti.
Elisabetta Baou Madingou
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mardou_ »
[ - ] lascia un commento a mardou_ »
|
|
d'accordo? |
|
inesperto
|
venerdì 14 febbraio 2020
|
le cicatrici ed il sorriso
|
|
|
|
Quattro splendidi sedicenni caricati a molla e con la gioia di vivere addosso. Quattro percorsi che divergono col tempo. Quattro vite distrutte. Quattro diverse e profonde sofferenze. Infine, decadi dopo, la sublimazione finale, a raccogliere e ricomporre i frammenti di queste esistenze, che mai si sono veramente separate... non nel profondo almeno. Il film narra una storia significativa ed i personaggi principali hanno una bella complessità che viene ben illustrata dagli interpreti, tutti ottimi attori, con particolar menzione per Rossi Stuart e Favino.
|
|
[+] lascia un commento a inesperto »
[ - ] lascia un commento a inesperto »
|
|
d'accordo? |
|
omnja
|
giovedì 13 febbraio 2020
|
fanno dei giri immensi e poi ritornano
|
|
|
|
Concordo con la recensione di Paola Casella la scena più bella è quella dove Gemma nelle sue incarnazioni,sale di corsa le scale per ritrovarsi con Paolo il suo grande Amore.
|
|
[+] lascia un commento a omnja »
[ - ] lascia un commento a omnja »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 1 febbraio 2020
|
gabriele muccino e gli anni più belli.
|
|
|
|
A parte la lettura di Gemma che non rincorre il denaro ma i vuoti affettivi di una adolescenza traumatica e priva delle coordinate dell'amore (portandola ad una lunga deriva affettiva), trovo la tua recensione ben fatta, appassionata, ragionata, analitica e analizzata da un punto di vista filmico e non frettoloso o schematico o addirittura pigro come capita sempre più spesso di leggere. Notevole che ti sia accorta (solo tu) del (grande omaggio) ad "Una volta difficile". Complimenti Paola. Gabriele Muccino
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|