Una revisione 'teen' della leggenda di Re Artù, tra ironia, omaggi e aggiornamenti alla tradizione inglese. Recensione di Roberto Manassero, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
Alex, studente inglese di 12 anni, scopre per caso la mitica spada Excalibur e riesce come il giovane Re Artù a estrarla dalla roccia. Per il timido ragazzino è l'inizio di un viaggio che lo porterà a difendere l'Inghilterra dall'invasione delle forze del male.
Dal regista del cult Attack the Block, Il ragazzo che diventerà re è una revisione della leggenda di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda, tra ironia, omaggi e aggiornamenti alla tradizione inglese. In tempi di revival anni 80, Joe Cornish conferma il suo gusto per l'accumulo e il riutilizzo di elementi della cultura pop.
Da Londra a Stonehenge alla Cornovaglia, il film percorre l'Inghilterra in ogni direzione e ogni epoca, con echi di Spielberg, Raimi e Gilliam, e omaggi alla vecchia fantascienza di serie Z.
In occasione dell'uscita al cinema di Il ragazzo che diventerà re, in sala dal 18 aprile, Gaia Petronio interpreta la recensione di Roberto Manassero.