Piccole donne alla riscossa
di Cristina Battocletti Il Sole-24 Ore
Perché, con tante storie da raccontare, la svagata genialità di Greta Gerwig ha scelto ancora l' epopea delle sorelle March, cui si erano già interessati il cinema muto (Harley Knoles, nel 1918) e poi George Cukor nel 1933 con Katharine Hepburn nel ruolo di Jo, Mervyn LeRoy nel 1949 mettendo nei panni di Amy Elizabeth Taylor e nel 1994 la regista Gillian Armstrong squadernando Winona Ryder, Gabriel Byrne, Susan Sarandon, Kirsten Dunst?
È chiaro: Gerwig è la Joe di Piccole donne fatta e finita. Basta mettere la Sacramento odierna, dove la regista, sceneggiatrice, produttrice, attrice è nata, al posto della cittadina della Nuova Inghilterra del 1800, in cui è ambientato il romanzo di Louisa May Alcott, e il gioco è fatto. [...]
di Cristina Battocletti, articolo completo (5449 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore 12 gennaio 2020