Le sorelle March di nuovo protagoniste nel film di Greta Gerwig. Una rilettura appassionata e sorprendente che fa brillare una storia ultracentenaria
di Marina Sanna La Rivista del Cinematografo
La vita è troppo breve per rimanere arrabbiati a lungo, soprattutto con la propria sorella, dice Jo (Saoirse Ronan) ad Amy (Florence Pugh) la mattina dopo aver scoperto che Amy ha bruciato il suo manoscritto incompleto.
Queste parole, farfugliate tra le lacrime, sono il segreto, il cuore pulsante di Piccole donne di Louisa May Alcott e del film di Greta Gerwig. La sorellanza. Un termine che non esisteva a quei tempi, metà Ottocento, e ha fatto la sua comparsa alla fine del Novecento, che la Alcott però aveva intuito, individuato come muro portante della sua vita e dei suoi romanzi. [...]
di Marina Sanna, articolo completo (4708 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 19 dicembre 2019