L'uomo del labirinto |
|||||||||||||
Un film di Donato Carrisi.
Con Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Vinicio Marchioni.
continua»
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 2019.
- Medusa
uscita mercoledì 30 ottobre 2019.
MYMONETRO
L'uomo del labirinto
valutazione media:
2,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Servillo detective fragile nei sotterranei della paura
di Emiliano Morreale La Repubblica
Due anni dopo La ragazza nella nebbia, Donato Carrisi, scrittore di thriller di successo, ci riprova con un altro adattamento di un proprio romanzo. Che ha limiti enormi e sconcertanti, ma anche molti numeri per poter funzionare: su tutti, un'atmosfera fatta di elementi riconoscibili agli spettatori. La trama, nascosta da false piste, flashback e storie incrociate, è in realtà abbastanza lineare: una ragazzina rapita riappare 15 anni dopo, non ricorda nulla e uno psichiatra (Hoffman) la aiuta a fare ordine nella mente. Sulle tracce del misterioso rapitore, frattanto, si è messo un investigatore (Servillo), malato terminale e sconfitto dalla vita. Scopriremo che molte cose non sono come sembrano, anche con qualche slealtà narrativa. Ma a Carrisi interessa soprattutto l'effetto, anzi a volte l'effettaccio: come in certi thriller italiani degli anni 70, ma senza la loro follia ingenua e visionaria. Per giungere ai suoi scopi, chiama in campo un repertorio impressionante di stereotipi, spinge con le musiche, infila ralenti a casaccio. La visualizzazione di luoghi e personaggi è banalissima: case di prostitute con pareti rosse lucide, archivi perennemente in penombra detti "il limbo", poliziotti ingrugniti e ostili per principio (anche tra loro), megere del bosco, sangue che gocciola dai soffitti. D'altro canto, il suo progetto sembra farsi più ambizioso. Il tono è serioso, con un sottotesto religioso- filosofico-morale abbastanza incongruo e infarcito di battute memorabili: "La caccia non è là fuori, ma dentro la tua mente", "Sto inseguendo un maledetto coniglio in fondo all' inferno", "Il buio lo ha infettato", "Se dovessi tornare indietro non sceglierei il momento più felice, ma il più normale", "Sono sicuro che l'orrore sia un ottimo nascondiglio per i mostri". I personaggi, dai nomi bizzarri (Robin Basso, Bruno Genko, Samantha Andretti), parlano tutti con una dizione impeccabile, anche quando sono praticamente dei barboni. Gli interpreti, d'altronde, non possono molto. Hoffman doppiato sembra uscito dallo spot della Regione Marche e si aiuta tenendo una pallina in mano tutto il tempo. Servillo replica il suo numero collaudato: occhi strizzati, bocca socchiusa, sorriso con palpebre strette, voce strascicata, ipermotilità delle rughe della fronte. Il suo personaggio cammina affaticato sotto il peso della malattia, del passato, e forse anche dei luoghi comuni che porta sulle spalle.
|
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | jaylee 2° | pakomachine 3° | lizzy 4° | samanta 5° | felicity 6° | uppercut 7° | elgatoloco 8° | nino pellino 9° | ruben |
Nastri d'Argento (2) David di Donatello (1) Articoli & News |
Link esterni
|