L'uomo del labirinto

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Un film di Donato Carrisi. Con Toni Servillo, Dustin Hoffman, Valentina Bellè, Vinicio Marchioni.
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Thriller, Ratings: Kids+13, durata 130 min. - Italia 2019. - Medusa uscita mercoledì 30 ottobre 2019. MYMONETRO L'uomo del labirinto * * - - - valutazione media: 2,19 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
uppercut venerdì 5 agosto 2022
sì, davvero inquietante Valutazione 1 stelle su cinque
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Se il film voleva apparire inquietante, direi che per quanto mi riguarda il risultato è pienamente raggiunto. Davvero inquietante vedere Dustin Hoffman e Toni Servillo arrabattarsi in un contesto (fatico a chiamarlo film) dove il livello è da saggio di scuola primaria di secondo grado (per esser generosi). Inquietante è il fatto che non solo in Italia si investa per una nullità del genere ma che si arrivi pure a riconoscerle una candidatura ai David di Donatello. Inquietante è trovarsi per la prima volta ad abbandonare la visione di un "film" per il disagio di sentirsi in qualche modo complici di una mediocrità così offensiva ad ogni livello: narrativo, recitativo e pure tecnico (scavalcamenti di campo, luci e trucco alla caccia dell'effettazzo più gratuito, montaggio da subito arrangiato senza gusto e rigore. [+]

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adp lunedì 15 novembre 2021
imbarazzante Valutazione 0 stelle su cinque
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Sono totalmente d'accordo: uno dei peggiori film visti recentemente.
Un "frullato misto" sconclusionato e irritante, dove la recitazione di quasi tutti gli attori (in particolare Valentina Bellé) è pessima.
Viene da chiedersi se Hoffman e Servillo siano stati ingaggiati per fungere da "specchietto per le allodole" e attrarre spettatori. 
In una parola: inguardabile.
 


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tritatutto sabato 17 aprile 2021
per me un film senza senso... Valutazione 1 stelle su cinque
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 Premesso che forse avrebbe avuto più senso come serie che come film e premesso che se devo valutarlo come tale non posso andare a leggere i tre libri che sono stati scritti prima di questo... Detto ciò, non posso non condividere le critiche ad esso fatte.
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tritatutto venerdì 16 aprile 2021
un film senza senso...
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Premesso che forse avrebbe avuto più senso come serie che come film e premesso che se devo valutarlo come tale non posso andare a leggere i tre libri che sono stati scritti prima di questo... Detto ciò, non posso non condividere le critiche ad esso fatte.
In 42 anni e più di 5.000 film visti non ho mai assistito ad un tale caos.
Ribadisco che non sto valutando il libro, lo scrittore o il regista, sto semplicemente evidenziando che nel cinema il film deve avere sempre una logica di narrazione senza sottintese mai esplicitate.
Per me un film senza senso.

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i love cinema martedì 29 dicembre 2020
condivido Valutazione 2 stelle su cinque
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Condivido la confusione di genere e che molto è scopiazzato da vari classici. Per quanto riguarda la mancanza di un preciso "quando" palesemente manifestato con una "confusione tecnologica", pensavo potesse essere una scelta stilistica. Ma in realtà non ha aggiunto niente, anzi ha contribuito a rendere tutto un minestrone.

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mrpaul domenica 6 dicembre 2020
sta in piedi anche se in bilico Valutazione 3 stelle su cinque
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Quando ho visto la prima scena ho pensato che fosse a dir poco una baggianata, forse lo è ma diversamente da altri film italiani e non che hanno la pretesa di apparire dei gialli o dei capolavori del mistero senza riuscire ad attrarmi più di 5 minuti in attesa di una svolta qualitativa che non arriva mai e che mi vede costretto ad alzarmi e passare la serata in modo diverso, questo mi ha fermato lì, non mi ha annoiato, e l'ho seguito un modo curioso fino alla fine. Credo che per questo genere di film sia già un grande traguardo solo questo. Ora, non si tratta di un capolavoro certo ma ho trovato l'esperimento piuttosto riuscito. Per tutta la visione mi è apparso una sorta di tributo a vari registi (italiani e non) del passato: l'uso di ambientazioni buie e macabre, stanze con luce scarsa e colori vintage, un tempo non tempo che sembra paradossalmente andare dall'inizio degli anni 70 ad oggi senza una logica, io lo trovo estroverso e interessante, un po' allucinante, lo apprezzo anche se è del tutto soggettivo. [+]

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elgatoloco martedì 1 dicembre 2020
meglio che"la ragazza nella nebbia" Valutazione 0 stelle su cinque
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In"L'uomo del labritinto"(DOnato Carrisi, anche autore della sceneggiatura dal suo ormonimo romanzo, 2019) lo scrittore passato anche alla regia dosa più attentatamente il rapporrto parola-immagine, anche see rimane, in qualche modo, una"sovrabbondanza"delle parole, del racconto verbale rispetto a quello per immagini, che è invece più propiro del cinema, il che non toglie(o"taglia")la parola, ovviamnete. La storia della ragazza rapita e della sua"detenzione"durata quindici anni è da rivedere alla luce del finale(sul quale, ovviamente, non si piò entrare)rilevando solo come tale narrazione sia comunque finalizzata alla scoperta della"verità", dove come al solito sono impegnati sia un detecive privato(ancora una volta Toni Servillo)e uno psicologo-profiler(Dustin Hoffman), dove però è da dire che il detective è alla viglia della sua morte per infezione cardiaca, morte peraltro preannuciatagli dai medici. [+]

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franco venerdì 14 agosto 2020
l''uomo del labirinto Valutazione 0 stelle su cinque
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Incuriosito dal titolo, acquisto il DVD.
In primis, tecnicamente, l'audio non è conforme alla totale comprensibilità. Come spesso oggi avviene, le parole non vengono ben articolate nella pronuncia, specialmente nel sussurrato. Probabilmente, ma è una mia illazione, la presa diretta abbisogna di attori che ARTICOLINO bene le parole, insomma, manca forse un uno studio della dizione che tolga la fatica d'ascolto. Ma oggi funziona così.
Il resto, scorre modestamente, con un Servillo, peraltro bravo, che ripete se stesso, vedi "La Ragazza del Lago" , "Le conseguenze dell'amore", "La grande bellezza"...ecc.;   sembra che, trovata una modalità espressiva valida, questa venga applicata in ogni contesto, indipendentemente dalle situazioni. [+]

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cifer73 mercoledì 5 agosto 2020
differenza tra scrittore e regista Valutazione 2 stelle su cinque
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Ho visto il film per curiosità, dopo avere visto il lavoro precedente (La ragazza nella nebbia). Premetto che leggo sempre con piacere i libri di Carrisi e mi piacciono molto, ma i suoi lavori cinematografici non mi piacciono molto. Non riesce a trasmettere in video quel phatos che invece trasmette nei libri. In effetti entrambi i film li ho trovati confusionari, con troppe idee che, conseguentemente, non possono essere tutte sviluppate... come invece fa benissimo nei libri.
Se mi posso permettere, consiglierei a Carrisi di far sviluppare i suoi libri a registi già pratici... e continuare a scrivere libri... che gli viene benissimo.
Ho dato cmq un voto discreto per l'interpretazione degli attori, soprattutto Servillo, che cmq resta il miglior attore italiano attualmente in circolazione, il quale si vede che non è a suo agio ma ce la mette tutta per rialzare le sorti del film. [+]

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felicity lunedì 22 giugno 2020
quando manca un grande regista... Valutazione 2 stelle su cinque
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Il film ha una estetica che miscela più generi: dal noir, alla detective story, passando naturalmente per alcuni topoi del genere orrorifico, che trova la sua massima espressione nel gioco sapiente dei toni utilizzati, delle luci e della loro alternanza.
Tutto questo però sarebbe stato più facilmente digeribile se regia e sceneggiatura fossero state all'altezza delle ambizioni di Donato Carrisi, ma purtroppo non è così. 
Alla base c'è un gioco nell’insano rapporto tra rapitore e vittima che viene rievocato dai flashback: il superamento di una prova per poter rimanere aggrappati alla vita. Così come il Genko di Servillo sembra inizialmente barcamenarsi in un ambiente e in una vicenda più grandi di lui, a volte sembrando più un Deckard malridotto a caccia di replicanti, salvo poi trovare la pista giusta. [+]

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