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sabato 16 giugno 2018
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lazzaro felice: quando il cinema è poesia
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Film davvero profondo, magico e poetico. Ma anche ricco di spunti su cui riflettere: se il passato era indubbiamente duro (ed i poveri tremendamente sfruttati), anche il presente non è da meno. Gli ex mezzadri, "liberati" dalla loro schiavitu', a distanza di una ventina d'anni, stanno ben peggio di prima e conducono un'esistenza cinica e randagia. Chi li sfruttava in passato, ora si è riciclato in un nuovo ruolo di sfruttatore (fa il caporale di braccianti a giornata, per lo piu' extracomunitari). Bravissimo il protagonista, ma anche Alba R. Una specie di favola-film nel solco di Olmi: da vedere.
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achab50
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giovedì 26 marzo 2020
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tutto cambia, anzi no.
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Spiace verificare da diverse recensioni che non si sia riusciti a farsi coinvolgere dal linguaggio poetico ed allusivo del film, ben condotto, ben recitato e soprattutto con una colonna sonora assolutamente stratosferica, dove nei momenti topici uno straziante Bach al piano prima ed all'organo poi (un organo Morettini?) si inserisce e completa la vicenda in maniera inestricabile. E' inutile qui riportare il riassunto della vicenda. Segnalo solo la presenza iniziale del torrente che rappresenta il confine, il muro che l'intera comunità rurale non ha mai valicato, e sul finale la musica che abbandona lo strumento e preferisce seguire quei poveri derelitti scacciati anche dalla chiesa.
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Spiace verificare da diverse recensioni che non si sia riusciti a farsi coinvolgere dal linguaggio poetico ed allusivo del film, ben condotto, ben recitato e soprattutto con una colonna sonora assolutamente stratosferica, dove nei momenti topici uno straziante Bach al piano prima ed all'organo poi (un organo Morettini?) si inserisce e completa la vicenda in maniera inestricabile. E' inutile qui riportare il riassunto della vicenda. Segnalo solo la presenza iniziale del torrente che rappresenta il confine, il muro che l'intera comunità rurale non ha mai valicato, e sul finale la musica che abbandona lo strumento e preferisce seguire quei poveri derelitti scacciati anche dalla chiesa. un film da meditare e rivedere.
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markwillis
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venerdì 8 giugno 2018
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mamma rai ringrazia
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Molta gente si autocompiace del proprio campanilismo tanto per legittimare il sistema e dimostrare a se stessi di esistere. Il risultato è tutto l'opposto. Dei banali complimenti non se ne accorge nessuno. Solo il dibattito e il mettere in discussione portano gli altri a riflettere. Credo che con atteggiamenti simili, postare non porti a nulla di buono. Viviamo già in un paese di lacchè e misurarsi oltre certi limiti è solo di buon auspicio per le future generazioni. Ostinarsi con banali plausi e ossequi non fa altro che peggiorare le cose. Se poi godete a farvi fottere i soldi di canone e bollette, che di certo non ve li pagano loro ma, anzì, pretendono da voi altri 8 euro al botteghino, contenti voi.
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Molta gente si autocompiace del proprio campanilismo tanto per legittimare il sistema e dimostrare a se stessi di esistere. Il risultato è tutto l'opposto. Dei banali complimenti non se ne accorge nessuno. Solo il dibattito e il mettere in discussione portano gli altri a riflettere. Credo che con atteggiamenti simili, postare non porti a nulla di buono. Viviamo già in un paese di lacchè e misurarsi oltre certi limiti è solo di buon auspicio per le future generazioni. Ostinarsi con banali plausi e ossequi non fa altro che peggiorare le cose. Se poi godete a farvi fottere i soldi di canone e bollette, che di certo non ve li pagano loro ma, anzì, pretendono da voi altri 8 euro al botteghino, contenti voi. Fossero almeno soldi ben spesi ma, sappiamo che succede una volta su mille. La vera furbata è mettere sul piatto 3 milioni di euro per farli sparire sotto i vostri occhi, assoldando un gruppo di ritardati che riempia 4 scenette e farvi credere che dopotutto in ogni fesseria i contenuti sono impliciti. E voi ci cascate come imbecille all'interno dell'ennesima messinscena neorealista. Nel frattempo, a Cannes hanno mangnato e si son spaparanzati negli alberghi e ristoranti alle vostre spalle. Milioni di giovani dopo anni di studi, ridotti a far marchette per trovare un lavoro al call center o in bici a consegnar pizze, mentre Benigni dopo aver fatto fallire gli studios di Papigno fa il testimonial accompagnando sua moglie, sempre con i vostri soldi. Benvenuti poveri fessi! Mamma Rai ringrazia.
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