mik
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venerdì 8 maggio 2020
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"sono solo"
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Solo, secondo spin-off della saga ha in parte avuto la sfortuna di essere apparso nelle sale dopo pochissima distanza da un episodio principale della saga, rendendo poco notorio questo spin-off. Di certo ci si aspettava qualcosa in più a livello di storia per essere un solo film, soprattutto nel finale, non puoi raccontare qualcosa che sta per avvenire senza farlo vedere se si conosce la storia iniziata più di 40 anni fa. C'è un buco temporale che non ha senso non colmare. Questo film avrebbe senso solo se ci fosse un seguito, perché se lasciato così "solo" ci perde parecchio
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emme
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sabato 3 novembre 2018
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lunga vita ai nerd...
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Non sono un purista a guardia della saga ma penso che questo prequel sia interessante in quanto ci rivela le origini di Han Solo, personaggio egregiamente interpretato da Harrison Ford a partitre dal 1977, anno di uscita del primo Guerre Stellari (titolo originale: "Star Wars"); trattasi di pellicole che soprattutto se viste da piccoli, ti cambiano la vita. Ad es. io non sapevo che Han avesse combattuto anche per l'Impero inoltre, già da giovane era portato a sparare per primo. Certo se si fossero potuti avere Ford e Williams da giovani, la pellicola avrebbe avuto un successo strepitoso anche fra i fan della vecchia guardia ma questo purtroppo non è possibile (a meno che tali attori non siano disposti a farsi clonare o che i produttori siano disposti a spendere milioni in CGI).
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felicity
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martedì 2 ottobre 2018
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godibile anche se manca la magia
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Divertente solo per le frasi ad effetto che strizzano l'occhio al futuro (ovvero a ciò che abbiamo visto nei film passati) del nostro eroe.
Ma non c'è la magia di Star Wars, quella che pur si percepiva in Rogue One.
In sintesi: è divertente, ma non certo imprescindibile per i fan delusi da come sta evolvendo la saga di Star Wars.
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winchester_94
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mercoledì 26 settembre 2018
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uno spin-off troppo legato al passato
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Tanto tempo fa in una galassia lontana, nel 1977 un regista di nome George Lucas, creò una saga fantascientifica, in grado di far immergere lo spettatore in nuovi mondi, proiettandoli in rocambolesche fughe nello spazio, dando innovazione al cinema, riproponendo la storia delle storie, lo scontro tra il bene e il male, attraverso una favola intergalattica, in grado di rivolgersi al pubblico di ogni età. Nel 2018 Ron Howard, che era stato diretto dallo stesso Lucas in American Graffiti nel 1973, dirige il secondo spin off della saga, dopo Rogue One ,“Solo- A Star Wars Story”, pellicola che narra le origini di Han Solo, personaggio storico della trilogia originale.
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Tanto tempo fa in una galassia lontana, nel 1977 un regista di nome George Lucas, creò una saga fantascientifica, in grado di far immergere lo spettatore in nuovi mondi, proiettandoli in rocambolesche fughe nello spazio, dando innovazione al cinema, riproponendo la storia delle storie, lo scontro tra il bene e il male, attraverso una favola intergalattica, in grado di rivolgersi al pubblico di ogni età. Nel 2018 Ron Howard, che era stato diretto dallo stesso Lucas in American Graffiti nel 1973, dirige il secondo spin off della saga, dopo Rogue One ,“Solo- A Star Wars Story”, pellicola che narra le origini di Han Solo, personaggio storico della trilogia originale. Dopo la caduta della Repubblica, i sistemi sono sempre più nel caos, a causa dell’impero, dando inizio ad un periodo di oscurantismo nella galassia, ma l’unica cosa che vuole il giovane Han è diventare il più grande pilota della galassia e scappare con la ragazza che ama Qi’ra (Emilia Clarke) da una società sempre più oppressa dalla malavita. Dopo aver tentato la fuga e il rapimento della sua amata, il nostro eroe deciso a liberarla, si arruola, facendo la conoscenza dell’inseparabile amico Chewbecca (Joonas Suotamo) e di Tobias Beckett (Woody Harrelson), figura di mentore per l’eroe, che gli fornirà gli strumenti in grado di affrontare la sua nuova vita. Grazie alle sue capacità e alla furbizia, Han, riuscirà a sottrarre il Millenium Falcon al giovane Lando Callrisian (Donald Glover), dando inizio al viaggio dell’eroe, entrando in un mondo, dove la fiducia e le sicurezze di quest’ultimo, vengono messe a dura prova. Il secondo Spin off della saga, inizialmente affidato ai registi Philip Lord e Christopher Miller, vengono rimpiazzati da Ron Howard, mettendo in scena un film che lega le atmosfere del genere Western, con il contesto fantascientifico dei film di Lucas, ponendo al centro il protagonista. La sceneggiatura, affidata a Lawrence Kasdan famoso per aver già sceneggiato L’impero colpisce ancora, ripropone il viaggio dell’eroe, creando una storia troppo legata ai primi film della saga, senza stabilire un contatto diretto con gli spettatori che non conoscono i film precedenti, dando vita ad un plot molto valido, anche se rivolto più che al pubblico in generale, ai fan. Nonostante questo, i personaggi hanno ruoli già preimpostati, legati alla sceneggiatura, e sono quasi sempre in funzione dell’eroe. Beckett è un personaggio ben caratterizzato all’interno della narrazione, che insegna al giovane eroe quanto possa essere importante nella vita fermarsi e riflettere prima di agire, ma soprattutto, quanto la fiducia possa essere usata come arma a doppio taglio dalle persone. Aiden Ehrenraich, che interpreta il protagonista, riprende l’aspetto e le movenze di Harrison Ford, risultando un ottimo Han Solo, molto convincente anche Donald Glover che interpreta Lando Callrisian, trasmettendo nel personaggio carisma e simpatia. L’elemento assente, della pellicola è il villain interpretato da Paul Battany, che non viene caratterizzato a sufficienza, senza profondità psicologica, quasi scollegato dall’eroe, risultando distante e presenta interazioni scarne con i personaggi. ll film, oltre l’assente caratterizzazione dell’antagonista Dryden Vos, presenta un ritmo rapido, senza lasciare respiro allo spettatore e le musiche mancano di epicità, elemento che ha sempre accompagnato la saga. In sintesi Solo, è un buon film di intrattenimento, che gioca molto sulla figura del protagonista, senza però trasmettere messaggi universali, che erano presenti nei precedenti capitoli. La pellicola è rivolta ad un target molto giovane, e soprattutto ai fan della saga.
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rondo17
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mercoledì 5 settembre 2018
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sfruttamento del nome
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Film evitabilissimo. Ormai sfruttano il nome per fare soldi...
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jlkbest72
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martedì 3 luglio 2018
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impalpabile
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Una storia misera, priva della brillantezza e dell'ironia che il personaggio (Solo) dovrebbe trasudare in ogni inquadratura. Mancano il brivido, il cuore, l'origine ed il patos che ci si aspetterebbe nel narrare l'inizio del personaggio più irriverente della saga.
Per fare un film così, un film che scorre senza nessun sussulto non c'era bisogno di infangare Solo e Kube si poteva benissimo realizzare con personaggi ex novo.
Assolutamente NO
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giacomo
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sabato 9 giugno 2018
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ma scherziamo?
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Amo il cinema da quando sono ragazzo, e sono un fan sfegatato di star wars, ma questo non mi impedisce di dire che si, anche la prima trilogia seppur la migliore, dal punto di vista di "capolavoro del cinema" ha ben poco.. la seconda.. be cmq non era poi così male dato che cerca di far capire come in una società democratica ,la paura e la fiducia in chi brama il potere può portare a conseguenze disastrose.. il primo spinoff.. ok ci sta.. ma con questo solo si tocca il fondo.. se solo fosse che il film non ha spessore, ne sentimento, e che la storia è quel che è.. si potrebbe sopportare.. (al cuore non si comanda) ma ci sono cose che mettono in dubbio veramente la stima che hanno avuto i suoi creatori nei confronti dei fan.
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Amo il cinema da quando sono ragazzo, e sono un fan sfegatato di star wars, ma questo non mi impedisce di dire che si, anche la prima trilogia seppur la migliore, dal punto di vista di "capolavoro del cinema" ha ben poco.. la seconda.. be cmq non era poi così male dato che cerca di far capire come in una società democratica ,la paura e la fiducia in chi brama il potere può portare a conseguenze disastrose.. il primo spinoff.. ok ci sta.. ma con questo solo si tocca il fondo.. se solo fosse che il film non ha spessore, ne sentimento, e che la storia è quel che è.. si potrebbe sopportare.. (al cuore non si comanda) ma ci sono cose che mettono in dubbio veramente la stima che hanno avuto i suoi creatori nei confronti dei fan. Spoiler.. han che combatte per l'impero sul campo...(ma non ci sono i cloni? )... Soldati imperiali con le divise di Ep.iv (in rouge One i soldati contro la resistenza già nata ed in fiore hanno sempre quelle vecchie e parlano Delle "nuove" versioni che stavano per equipaggiare..).. ma soprattutto quello che fa vacillare la mia sanità mentale è... Darth maul... Davvero? Lui muore in ep.1 prima della nascita dell'impero.. quando Anakin è ancora un bambino.. e in questo è vivo e vegeto.. quindi o Han solo è più vecchio di Anakin ( il che farebbe di lui un pedofilo che va con la piccola Leila) oppure hanno di fatto ignorato la locazione temporale per buttarci dentro un personaggio (magari per poter poi fare un film anche su di lui..).. bè questa cosa in una saga non deve succedere, può soprassedere a piccole cose (es.la guerra dei quoti che diventa dei cloni) ma se si comincia a far confusione su certe cose diventa una cosa inguardabile.. mi ha rovinato la serata 😑😑
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bottiglia
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mercoledì 6 giugno 2018
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solo piccole cose
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L’universo è sempre quello, vedere il millennium falcon e un episodio ambientato fra il terzo ed il quarto (canonicamente parlando) per molti basta ed avanza. Questo spin-off è decisamente meno ambizioso di Rogue One. Scorre liscio senza troppe sbavature, il punto è che forse non ci sono sbavature perché il film ha davvero poche pretese. Questa pellicola può essere sicuramente trascurata, da chi già non è attirato in particolare modo dal genere, semi consigliato per chi invece lo apprezza. Certo la Disney ha distrutto in un solo istante tutto quello che era stato costruito nell’universo Star Wars con videogiochi e libri, adesso spaccia per oro colato le serie tv Clone wars e Rebels, utilizzando molti spunti per le pellicole cinematografiche, comportamento che dovrebbe irritare terribilmente anche i funs con ancora un briciolo di buon senso.
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fabio
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mercoledì 6 giugno 2018
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uno spin-off ben fatto
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film godibile, due ore passano senza che te ne accorgi. il ritmo è buono e nel complesso il tutto funziona. bravo il protagonista che supera la prova. azzeccata la scelta di puntare sul regista Ron Howard. gli effetti speciali sono belli e non particolarmente "invasivi". consiglio di vederlo al cinema per apprezzarne in pieno le qualità.
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icutino
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lunedì 4 giugno 2018
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un po' come la prima volta
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Solo: A Star Wars story è un film che mi ha positivamente colpito, nonostante le numerose critiche che ho avuto modo di sentire prima e dopo l'uscita della pellicola. Un film che mira all'essenziale, restituendo immutato lo spirito di Guerre Stellari, come doveva essere nei lontani anni '70. Prima ancora della saga e della (pesante) eredità dei prequel e sequel, prima ancora del fanatismo esasperato e dell'indigestione di effetti speciali. Una trama semplice ma efficace e la sceneggiatura scritta da Lawrence Kasdan bastano per ricreare l'atmosfera giusta e riportare lo spettatore all'origine.
Gli ingredienti di Solo sono quelli classici, c'è sempre il cattivo, il buono, il traditore, un percorso di formazione, l'amore per una donna, il tutto mischiato con una forte ispirazione dal genere western e ganster movie.
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Solo: A Star Wars story è un film che mi ha positivamente colpito, nonostante le numerose critiche che ho avuto modo di sentire prima e dopo l'uscita della pellicola. Un film che mira all'essenziale, restituendo immutato lo spirito di Guerre Stellari, come doveva essere nei lontani anni '70. Prima ancora della saga e della (pesante) eredità dei prequel e sequel, prima ancora del fanatismo esasperato e dell'indigestione di effetti speciali. Una trama semplice ma efficace e la sceneggiatura scritta da Lawrence Kasdan bastano per ricreare l'atmosfera giusta e riportare lo spettatore all'origine.
Gli ingredienti di Solo sono quelli classici, c'è sempre il cattivo, il buono, il traditore, un percorso di formazione, l'amore per una donna, il tutto mischiato con una forte ispirazione dal genere western e ganster movie. Tanti gli omaggi alla saga e anche ad altri classici della storia del cinema. Battute e citazioni ci sono ma vengono dosate con attenzione e non stancano mai. Buone le scene d'azione sempre calibrate e senza eccessi.
Aden Erhenreich che interpreta Han Solo impersona bene il personaggio mettendoci del suo (e secondo me non potrebbe essere altrimenti non essendo un clone di Harrison Ford). Glover è perfetto nel ruolo di Lando.
Un film godibile che consiglio vivamente.
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