Road movie d'emigrazione, libero e sentimentale, con un'ottima dinamica tra i due coprotagonisti. Recensione di Raffaella Giancristofaro, legge Jennifer Ulrich.
di A cura della redazione
Amici fin da ragazzi, Antonio e Agostino detto Tino, sono nati nella campagna siciliana, che hanno abbandonato senza salutarsi. Li ritroviamo adulti, quando Antonio si mette sulle tracce di Agostino. La loro separazione è uno strappo ancora irrisolto ma le diffidenze tra loro cederanno il posto a un inaspettato riallineamento della loro sintonia.
Primo lungometraggio di Simone Catania, Drive Me Home indaga, con approccio caldo e aperto, un tema sempre attuale: la necessità di lasciare il luogo in cui si è nati. E di conseguenza anche il desiderio del ritorno, senza che questo passi per un fallimento.
Il film ha il coraggio di essere sentimentale e si distingue per un'ottima dinamica tra i co-protagonisti, qui in direzione antitetica e coraggiosa rispetto ai ruoli che li hanno resi noti al grande pubblico.
In occasione dell'uscita al cinema di Drive me Home, Jennifer Ulrich - nel cast del film - interpreta la recensione di Raffaella Giancristofaro.