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ralphscott
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venerdì 3 agosto 2018
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x tutti i buoni,sensibili nati nel posto sbagliato
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I personaggi di Marcello Fonte ed Edoardo Pesce saranno indimenticati,cesellati da una penna in stato di grazia. La messa in scena ha momenti di alta poesia,laddove Marcello vive in simbiosi con le sue creature (dirò una banalità,ma penso che la visione abbia un valore aggiunto per i cinofili) e Simone con l'amata moto. Le sue scorribande lungo la spiaggia fanno un po' rabbia,ma quanta tenerezza! Il rapporto con la madre è shoccante,commovente. Già solo considerando la visione degli sfondi dove la pellicola è girata,vale la pena di esser vista,per (cercare di) capire. Un capolavoro,o quasi.
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sabato 28 luglio 2018
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da vedere
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fabio
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martedì 10 luglio 2018
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un'altra storia di periferia. convenzionale.
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Ispirato da una storia vera, Garrone racconta un mondo: quello della strada; tuttavia non riesce ad andare in profondità.
Si ferma alla superfice: descrive un microcosmo degradato di periferia: droga, criminalità e tutto il campionario di disumanità possibile.
Non convince l'interpretazione del protagonista, buona invece la prova del coprotagonista nella parte del bullo Simone.
Il tutto risulta abbastanza scontato e meccanico; anche il finale di sapore "onirico" non rialza la media di questo film.
Garrone ha indubbie capacità e merita attenzione per il percorso che sta' compiendo ma forse dovrebbe osare qualcosa in più.
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Ispirato da una storia vera, Garrone racconta un mondo: quello della strada; tuttavia non riesce ad andare in profondità.
Si ferma alla superfice: descrive un microcosmo degradato di periferia: droga, criminalità e tutto il campionario di disumanità possibile.
Non convince l'interpretazione del protagonista, buona invece la prova del coprotagonista nella parte del bullo Simone.
Il tutto risulta abbastanza scontato e meccanico; anche il finale di sapore "onirico" non rialza la media di questo film.
Garrone ha indubbie capacità e merita attenzione per il percorso che sta' compiendo ma forse dovrebbe osare qualcosa in più.
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mtosco
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martedì 3 luglio 2018
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bullismo
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Simone umilia continuamente Marcello. Marcello si arrabbia e uccide Simone. Fine.
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cardclau
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sabato 16 giugno 2018
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che fatica la consapevolezza!
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Il film inizia in modo "incoraggiante" (ma forse, senza tanti giri di parole, si potrebbe dire in modo piuttosto inquietante), con Marcello, il Dogman, che sta facendo il bagnetto ad un Dogo argentino, cattivissimo, col quale non vorresti mai fare un incontro solitario, a due, nel bosco. Nei suoi confronti il lupo mannaro mi è sembrato desolatamente un dilettante. Dopo il film sono tornato a casa stravolto, aggrappandomi col pensiero, per salvarmi e sopravvivere, al mondo dei Lapponi, che ho conosciuto in seguito al film Sami blod, popolo "primitivo" ma molto più evoluto di noi, dove non c'è, o non c’era, assolutamente posto per la disperazione, il nulla, il suicidio, la depressione, la personalità delinquenziale, borderline, o schizoaffettiva, la miseria morale e materiale, l’assenza di progettualità per quanto minima.
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Il film inizia in modo "incoraggiante" (ma forse, senza tanti giri di parole, si potrebbe dire in modo piuttosto inquietante), con Marcello, il Dogman, che sta facendo il bagnetto ad un Dogo argentino, cattivissimo, col quale non vorresti mai fare un incontro solitario, a due, nel bosco. Nei suoi confronti il lupo mannaro mi è sembrato desolatamente un dilettante. Dopo il film sono tornato a casa stravolto, aggrappandomi col pensiero, per salvarmi e sopravvivere, al mondo dei Lapponi, che ho conosciuto in seguito al film Sami blod, popolo "primitivo" ma molto più evoluto di noi, dove non c'è, o non c’era, assolutamente posto per la disperazione, il nulla, il suicidio, la depressione, la personalità delinquenziale, borderline, o schizoaffettiva, la miseria morale e materiale, l’assenza di progettualità per quanto minima. Prima di scrivere questa recensione, come dice in una sua commedia il grande Eduardo De Filippo, ci ho dormito su tutta la notte: “… a dà passà a nuttata”.
Ma visto che viviamo in questa società, piena zeppa di chiari (meno) e oscuri (molti di più), niente sogni ad occhi aperti, ma immergiamoci completamente in questo sciroppo agrodolce andato terribilmente a male, tappandoci non gli occhi, perché la consapevolezza è essenziale, ma per benino il naso, assaggiandolo quanto basta per capire. Anzitutto bisogna decisamente lodare il regista Matteo Garrone per aver affrontato un tema così difficile con una notevolissima abilità filmica; e nel contempo Marcello Fonte (Marcello, ambiguo, di un’incertezza fragile, e di una incapacità di difendere se stesso che ha del tenero) ed Edoardo Pesce (Simone, estremamente disturbante nella sua brutale anaffettività e forza distruttiva) per aver dato vita con estremo realismo e credibilità (a tal punto da dimenticare che sono attori) a dei personaggi che purtroppo stanno diventando sempre più “comuni” nelle nostre disastrate periferie urbane. Il monito appare questo, e finisco: se non riusciremo ad invertire la rotta, il viaggio sarà quello di un travagliatissimo non ritorno verso la non vita, e non basterà un filo spinato elettrificato a salvarci. Insomma, un film non consigliato per i coronaropatici.
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michelino
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mercoledì 13 giugno 2018
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michelino va al cinema
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Formalmente ben riuscito
A tratti agghiacciante
Eppure...eppure, nonostante i notevoli pregi
questo film (almeno per quanto mi riguarda)
non è riuscito a sfondare del tutto la barriera
dei miei sentimenti.
Motivo?...così i caldo mi viene in mente che
tutti i personaggi (escluso il protagonista)
sono stereotipati fino al midollo e mi riportano
ad orribili serie televisive tipo ' romanzo criminale'.
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raysugark
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martedì 12 giugno 2018
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dogman
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Il delitto del Canaro ha particolarmente sconvolto le persone per quanto il delitto fosse così macabro, che nessuno si è aspettato che qualcuno potesse riuscire a compiere atti così orribili. Il regista Matteo Garrone si è interessato a sviluppare un film sul delitto, ma ci sono voluti anni a completare la sceneggiatura. Per quanto fosse difficile a completare la sceneggiatura, ci sono stati molti cambiamenti negli anni a venire. Alla fine il regista è riuscito a trovare la sceneggiatura giusta, anche grazie all’aiuto di un’ottimo cast e crew. Infatti il nuovo progetto di Matteo Garrone è propriamente Dogman, che si ispira al delitto del Canaro, con Marcello Fonte ed Edoardo Pesce. La pellicola si incentra su Marcello un uomo mite che ama sua figlia, amando anche i cani che accudisce nel suo negozio di toelettatura Dogman.
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Il delitto del Canaro ha particolarmente sconvolto le persone per quanto il delitto fosse così macabro, che nessuno si è aspettato che qualcuno potesse riuscire a compiere atti così orribili. Il regista Matteo Garrone si è interessato a sviluppare un film sul delitto, ma ci sono voluti anni a completare la sceneggiatura. Per quanto fosse difficile a completare la sceneggiatura, ci sono stati molti cambiamenti negli anni a venire. Alla fine il regista è riuscito a trovare la sceneggiatura giusta, anche grazie all’aiuto di un’ottimo cast e crew. Infatti il nuovo progetto di Matteo Garrone è propriamente Dogman, che si ispira al delitto del Canaro, con Marcello Fonte ed Edoardo Pesce. La pellicola si incentra su Marcello un uomo mite che ama sua figlia, amando anche i cani che accudisce nel suo negozio di toelettatura Dogman. Però ha un torbido rapporto di amicizia con il delinquente violento Simone, al punto che si approfitta di Marcello. Man mano che quest torbida amicizia va avanti, si arriva a una conclusione inaspettatamente sconvolgente. Per quanto il film Dogman si discosta molto dal delitto del Canaro si addentra di più come il protagonista, dalla disperazione libera la sua rabbia vendicandosi contro il delinquente. L’attore Marcello Fonte riesce a dare un’ottima performance, da aver persino vinto il Prix d’interprétation al Festival de Cannes. La fotografia e le inquadrature della pellicola riescono ad addentrarsi, nell’atmosfera del film senza storcere neanche la narrazione della storia. Dogman è uno dei migliori film di Matteo Garrone da non mancare, che allo stesso tempo è uno dei film più duri che sia mai stato fatto.
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francesca
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venerdì 8 giugno 2018
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film impeccabile che dovrebbe fare riflettere la nostra classe dirigente.
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Perché abbiamo ancora questa piaga in Italia che non accenna a regredire? La malavita di oggi è molto peggio è molto più pericolosa di quella del secolo scorso. Non c’è dubbio. L’analisi di Paola Casella nella conclusione della sua recensione è perfetta “ Garrone riesce nel miracolo di costruire una narrazione disperante disintossicandola dalla volgarità dei talk show, e restituendo dignità ferita a tutti personaggi.” Film inquietante, ma assolutamente da vedere.
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