giajr
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mercoledì 28 febbraio 2018
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pacatezza e raffinatezza che ti tengono sul filo
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Pacato e raffinato, ma al contempo stimolante... Sapiente è la capacità nel trattenere l'attenzione dello spettatore. Un film che possiamo paragonare ad un ricamo eseguito da un'abile mano di una anziana signora ... assimilabile ad una canzone soft jazz, del tipo blue moon di Billie Holiday, cantata da Frank Sinatra (anni '50). Il filo nascosto è un'opera che rimarrà nel tempo e che diventerà sicuramente un film cult. Un'ambigua relazione tra tutti i protagonisti (lui, lei, la sorella, le clienti, il medico), in cui il non detto determina il fulcro del film. Una NON introspezione che porta ad analizzare i personaggi fino all'ultimo fotogramma; un finale inatteso e non prevedibile sono le due alchimie che possono consentire molteplici chiavi interpretative.
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Pacato e raffinato, ma al contempo stimolante... Sapiente è la capacità nel trattenere l'attenzione dello spettatore. Un film che possiamo paragonare ad un ricamo eseguito da un'abile mano di una anziana signora ... assimilabile ad una canzone soft jazz, del tipo blue moon di Billie Holiday, cantata da Frank Sinatra (anni '50). Il filo nascosto è un'opera che rimarrà nel tempo e che diventerà sicuramente un film cult. Un'ambigua relazione tra tutti i protagonisti (lui, lei, la sorella, le clienti, il medico), in cui il non detto determina il fulcro del film. Una NON introspezione che porta ad analizzare i personaggi fino all'ultimo fotogramma; un finale inatteso e non prevedibile sono le due alchimie che possono consentire molteplici chiavi interpretative. Perché è stato scelto il titolo "il filo nascosto"? sicuramente per i messaggi che l'artista nascondeva nei suoi abiti ma anche quel sottile filo perverso che lega i due protagonisti principali. Come in tanti film vi è un tema che torna: la vulnerabilità del potente e dell'uomo di successo. Un film magistrale nella regia, nella fotografia, nella scenografia. Perfettamente ritagliati i ruoli degli attori calati nei personaggi, in una capacità interpretativa eccellente. I colori e le luci calde ed avvolgenti si riallacciano al concetto soft jazz/blues cui la forma originale è caratterizzata da una struttura melodica ripetitiva (lo star male del protagonista, la sua debolezza, poi la sua ripresa, la forza e ancora lo star male, la debolezza, la ripresa... e via di questo passo...). Parola di giajr.com
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alessandrodeluca
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mercoledì 28 febbraio 2018
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un film straordinario
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Scrivere una recensione su questo film sarà un’impresa ardua d’altronde per girare questo film non sono servite le parole.
Le parole ingannano, e come un vestito è in grado di celare le imperfezioni di un corpo cosi’ le parole nascondono la verità.
‘’Da bambino ho cominciato a nascondere cose nelle fodere dei vestiti. Solo io ne conoscevo l'esistenza.’’
Il regista cattura sguardi, parole non dette, gesti nascosti.
Il filo entra ed esce tessendo la trama di un testo musicale, una melodia fatta di silenzi che lasciano spazio ai soli suoni familiari
Le parole non entrano mai nel focus della telecamera.
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Scrivere una recensione su questo film sarà un’impresa ardua d’altronde per girare questo film non sono servite le parole.
Le parole ingannano, e come un vestito è in grado di celare le imperfezioni di un corpo cosi’ le parole nascondono la verità.
‘’Da bambino ho cominciato a nascondere cose nelle fodere dei vestiti. Solo io ne conoscevo l'esistenza.’’
Il regista cattura sguardi, parole non dette, gesti nascosti.
Il filo entra ed esce tessendo la trama di un testo musicale, una melodia fatta di silenzi che lasciano spazio ai soli suoni familiari
Le parole non entrano mai nel focus della telecamera.
Sentimenti, stati d'animo irrompono il silenzio delle scene attraverso gli sguardi ed i movimenti lenti dei protagonisti .
Il filo entra ed esce attraversando la finzione di chi pensa di saper stare al mondo
L’autore disegna abiti su misura per i suoi personaggi, abiti stretti, pieni di rigore, che non contemplano cambiamenti.
Poche parole, tanti gesti, siamo seduti di fronte ad un film d’autore
Il filo entra ed esce tessendo la trama di una routine maniacale fatta di lavoro e social politics
Con grande maestria i vestiti nascondono un gioco fatto di ambiguità e sfumature
Il filo entra ed esce cucendo a maglie strette un equilibrio destinato a ‘’strapparsi’’
‘’Una casa che non cambia è una casa morta.’’
Il filo entra ed esce come se volesse indicare una via di fuga
‘’Mi sembra di averti cercata per moltissimo tempo...’’
Una donna
Un amore che rompe il silenzio
Una donna che crea dipendenza
Un amore che diventa necessità
Un film straordinario
@alessandro___de_luca
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zarar
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lunedì 26 febbraio 2018
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il gioco perverso del dominio
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‘Il filo nascosto’ è un freddo ed estetizzante esercizio di stile costruito sulla storia di una relazione borderline. Reynolds Woodcock, uno stilista di genio senza un briciolo di calore umano, pieno di sé e adorato dalle sue clienti, è fanaticamente dedito alla ricerca di perfezione nel suo lavoro. Dietro alla sua spavalda sicurezza, un lato oscuro: un Edipo non risolto, complicato da un rapporto ambiguo con una sorella /madre che è la sua ombra. Nel suo mondo di raffinata eleganza e perfezione formale non c’è apparentemente posto per una dissipazione di tempo ed energie in turbamenti d’amore; è suo costume usare e gettar via belle donne a ripetizione.
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‘Il filo nascosto’ è un freddo ed estetizzante esercizio di stile costruito sulla storia di una relazione borderline. Reynolds Woodcock, uno stilista di genio senza un briciolo di calore umano, pieno di sé e adorato dalle sue clienti, è fanaticamente dedito alla ricerca di perfezione nel suo lavoro. Dietro alla sua spavalda sicurezza, un lato oscuro: un Edipo non risolto, complicato da un rapporto ambiguo con una sorella /madre che è la sua ombra. Nel suo mondo di raffinata eleganza e perfezione formale non c’è apparentemente posto per una dissipazione di tempo ed energie in turbamenti d’amore; è suo costume usare e gettar via belle donne a ripetizione. Finché incontra Alma, sorridente e un po’ goffa cameriera di provincia, che cattura la sua fantasia, non come oggetto d’amore, piuttosto – perversamente - come crisalide da trasformare in angelica farfalla con i suoi abiti, materia vivente del suo processo creativo. La relazione che pur nasce tra loro non ha per lui altro significato, come le altre che l’hanno preceduta. Ma Alma non è come le altre. Questo legame di totale dominio su di lei l’attrae comunque, come l’attrae l’uomo in sé, ma dopo aver toccato il fondo dell’umiliazione, è lei che prende l’iniziativa: Alma condivide la logica di dominio di lui; ma a patto di giocare lo stesso gioco, di poter rovesciare quando vuole i rapporti di forza. Conservando silenziosa e imperturbabile il suo sorriso carezzevole, con una ferocia equivalente all’egocentrismo assoluto del suo partner, lo riduce - temporaneamente - in una condizione di totale fragilità e abbattimento fisico (come, lo scoprirete da soli…). Ora è lui ad essere del tutto dipendente da lei, a dichiararle amore, a chiederle addirittura di sposarlo. Quando l’uomo ritorna il se stesso intollerabile di prima, Alma non esita a ripetere l’esperimento. E questa volta lui capisce ciò che sta per succedere, ma, sublimazione del suo narcisismo, accetta le regole del gioco da lui stesso iniziato, e riconosce in lei una dominatrice alla sua altezza, capace di creare un rapporto specialissimo sul filo del rasoio, al di fuori e al di sopra della banalità quotidiana . Sarà questo – si immagina - il filo che li terrà legati d’ora in poi, nascosto a tutti tranne che a loro due. Ci sono – naturalmente – tanti tipi di amore, e tutti degni di attenzione e di ‘compassione’ nel senso leopardiano della parola. Ciò che rende questa storia e la sua rappresentazione indigeribile è, a mio parere, una totale mancanza di dimensione umana, anche nei momenti più drammatici. Il film non trasmette emozioni profonde, né stimoli intellettuali più intensi di quelli destati da una partita di scacchi. L’evento che determina uno strappo violento nella disumana perfezione di un sistema tutto imperniato sulla ‘forma’, non ne segna affatto una crisi: la sofferenza è solo fisica, il cambiamento che si determina è solo debolezza psicologica generata dalla sofferenza fisica; l’insieme è solo un’occasione per un temporaneo scambio di ruoli. Il tessuto strappato è ricucito a tempo di record, come il verginale abito da sposa travolto da Reynolds in un momento chiave della storia. Impossibile qualsiasi empatia con questi personaggi (e con questo film che con sovrana e insieme nevrotica indifferenza li racconta). Stupisce dunque il quasi universale consenso di critica e pubblico, espresso in molti casi con un consumato estetismo che gareggia con quello esibito sullo schermo. E’ l’estetismo elevato a valore supremo la chiave del successo del film? C’è da preoccuparsene. Una nota a margine: è un caso che la protagonista femminile si chiami Alma, come la controversa celebre moglie di un altro genio, il compositore Mahler? I due vissero una relazione assai complicata e sottilmente perversa, che ha con questa storia molto in comune.
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gabriella
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lunedì 26 febbraio 2018
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breathtaking
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Mai come in questo film il ruolo dello stilista Reynold Woodcock è stato cucito addosso a Daniel Day Lewis in modo più appropriato e perfetto, ne ricalca cioè la sua personalità, il suo stile, la sua mania di precisione e perfezione al limite e oltre l'ossessione. L'attore inglese è noto per l'immersione totale nel ruolo che interpreta, ne diviene il personaggio, lo vive, lo esalta fino all'estraniamento da sè stesso, la scelta stessa di selezionare esclusivamente copioni che lo soddisfino, con conseguenza di una filmografia limitata, ma di eccellenza, lo rende perfetto nel ruolo dello stilista di abiti esclusivi, irripetibili.
Reynold Woodcock è un disigner inglese nella Londra degli anni 50, la sua maison vanta una clientela blasonata , le star del cinema e l'alta società, dirige la casa di moda con la sorella Cyril ( unimpeccabile , gelida e controllata Leslie Manville), la quale, oltre al resto è quella che lo libera dall'amante di turno ogni qualvolta lui si stanca della relazione, lo asseconda nelle sue manie e fa in modo che nulla venga a turbare la sua concentrazione, anche il solo rumore del tintinnio di un cucchiaino da tè.
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Mai come in questo film il ruolo dello stilista Reynold Woodcock è stato cucito addosso a Daniel Day Lewis in modo più appropriato e perfetto, ne ricalca cioè la sua personalità, il suo stile, la sua mania di precisione e perfezione al limite e oltre l'ossessione. L'attore inglese è noto per l'immersione totale nel ruolo che interpreta, ne diviene il personaggio, lo vive, lo esalta fino all'estraniamento da sè stesso, la scelta stessa di selezionare esclusivamente copioni che lo soddisfino, con conseguenza di una filmografia limitata, ma di eccellenza, lo rende perfetto nel ruolo dello stilista di abiti esclusivi, irripetibili.
Reynold Woodcock è un disigner inglese nella Londra degli anni 50, la sua maison vanta una clientela blasonata , le star del cinema e l'alta società, dirige la casa di moda con la sorella Cyril ( unimpeccabile , gelida e controllata Leslie Manville), la quale, oltre al resto è quella che lo libera dall'amante di turno ogni qualvolta lui si stanca della relazione, lo asseconda nelle sue manie e fa in modo che nulla venga a turbare la sua concentrazione, anche il solo rumore del tintinnio di un cucchiaino da tè.
L'incontro con Alma ( che ha il volto fresco e spontaneo di Vicky Krieps, così lontano dalle sofisticate ricercatezze delle clienti dell'atelier),cameriera in un breakfast, segnerà una svolta inaspettata nella vita di Reynolds, malgrado il suo intento iniziale è rivolto alla ragazza allo stesso modo delle altre donne, l'ispirazione del momento, un corpo da vestire, da riempire , se lo riterrà opportuno ( la scarsità di seno di lei), fino al momento in cui tutto questo gli verrà a noia.Ma Alma dimostra da subito un carattere fermo e un profondo senso di sè stessa, disposta a concedere, ma non a barattare i suoi gusti personali o affermare di dire ciò che pensa in cambio dell'approvazione di un lui sempre più egocentrico e capriccioso, non abituato a essere contraddetto. Lei ne intuirà le sue fragilità nel tumulto delle sue esigenze, della ossessiva richiesta di non distrazione, solo profanando la sacralità del tempio di alta moda dove tutto viene eseguito con precisione chirurgica, potrà accedere alla sua inaccessibilità. Diventerà lo strappo sul vestito, la grinza sul tessuto, la sforbiciata sbieca, capirà che per ricucire il rapporto dovrà prima scucirlo,prima che la noia e la stanchezza abbiano il sopravvento, la loro unione dovrà essere intossicata per essere disintossicata e dargli di nuovo ossigeno. Gli regalerà l'incertezza, l'imprevisto, il non sapere come andrà a finire, gli permetterà di aprirsi all'amore facendo in modo che lui abbia bisogno di lei e si affidi a lei completamente, spazzando via, almeno per il momento le sue barriere emotive. E' un gioco sottile, sotterraneo,in cui le regole trovano spazi per nuovi equilibri nelle asimmetrie dei sentimenti,è una sfida di potere e seduzione, che rimane però in una sofisticata compostezza, senza mai esasperare i toni, anche se le pulsioni arrivano a bruciare sotto la pelle, lo spettatore. Il film di Paul Thomas Anderson è un autentico capolavoro, la prova sia attoriale che registica è opera di alta classe, è la firma autorevole di un artista , di un artigiano pregiato del cinema. Se Daniel Day Lewis , come annunciato, con questo film sancirà il suo ritiro dalle scene, lo farà in grande stile, anche se il cinema rimpiangerà un attore del suo livello.
Mi associo anch'io a fare il tifo per lui la notte degli oscar, credo che nonostante ci siano effettivamente degli ottimi film in gara, nessuno può tenere il passo a questo magistrale lavoro. Posso capire che alcuni film ( si è parlato ad esempio di "Tre manifesti a Ebbing Missouri) , per l'attualità del contenuto possano essere favoriti, così come capisco che certi film abbiano l'urgenza di raccontare e portare alla luce certi avvenimenti, però quando si parla di cinema e premi cinematografici, ritengo che il premio lo meriti chi ha realizzato o interpretato film che rimarranno nella storia E Il filo nascosto è sicuramente uno di questi.
N:B. Non sempre Daniel day Lewis ha avuto dei doppiatori all'altezza del compito, ma purtroppo in questo film è stata fatta la scelta meno azzeccata.
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flyanto
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lunedì 26 febbraio 2018
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un amore folle
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"Il FIlo Nascosto", candidato all'Oscar di quest'anno (anche per l'ottima interpretazione dell'attore Daniel Day-Lewis), racconta la storia di un famoso e talentuoso couturier che nella Londra degli anni '50 crea splendidi, raffinati e costosi abiti per le signore dell'alta società provenienti da tutta Europa. Bell'uomo, soprattutto affascinante nei modi e nel relazionarsi alle sue clienti, oltre al fatto di essere un creatore originale ed un fuori classe nel campo della creazione e pertanto ambito da tutte le donne, il protagonista, scapolo, è anche un uomo molto preciso, quasi maniacale, lunatico (come si confà ai grandi artisti) e spesso stanco della routine e della banalità in generale.
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"Il FIlo Nascosto", candidato all'Oscar di quest'anno (anche per l'ottima interpretazione dell'attore Daniel Day-Lewis), racconta la storia di un famoso e talentuoso couturier che nella Londra degli anni '50 crea splendidi, raffinati e costosi abiti per le signore dell'alta società provenienti da tutta Europa. Bell'uomo, soprattutto affascinante nei modi e nel relazionarsi alle sue clienti, oltre al fatto di essere un creatore originale ed un fuori classe nel campo della creazione e pertanto ambito da tutte le donne, il protagonista, scapolo, è anche un uomo molto preciso, quasi maniacale, lunatico (come si confà ai grandi artisti) e spesso stanco della routine e della banalità in generale. Presso l'atelier dove lavora egli è circonato da fidate ed ottime sarte e collabora per ciò che riguarda la gestione della Maison con sua sorella, una zitella algida, molto severa ed in pratica all'unisono con il suddetto fratello. Di tanto in tanto l'uomo si 'incapriccia' di qualche bella donna di cui però presto si stanca e conseguentemente lascia (o fa lasciare dalla sorella). Un giorno, in un momento di sua crisi e stanchezza personale, egli trascorre qualche giorno nella dimora di famiglia in campagna dove, in un lounge bar, incontra una cameriere che lo affascina immediatamente. Ovviamente ricambiato, il famoso sarto inizia con la giovane donna, peraltro un poco goffa nei modi, una relazione sentimentale in cui però egli, come sempre preso più dal suo lavoro creativo, è altalenante riguardo l'attenzione nei confornti della compagna, mentre quest'ultima, ormai insediatasi, anche fidicamente, nella vita e nella casa dell'uomo, si attacca sempre di più a lui, divenendo estremamente gelosa delle altre donne, ed addirittura dell'attività sartoriale che assorbe così tanto e profondamente il proprio compagno. A questo punto, ella inizierà, a escogitare ogni mezzo al fine di mantenersi stretto a sè il suo amato....
Il film, risutla molto ben girato e soprattutto ben interpretato, con un Daniel Day-Lewis che spicca in maniera eclatante su tutti gli altri attori. Inoltre, l'epoca degli anni Cinquanta ed il mondo della moda di quel periodo sono riprodotti alla perfezione e con accuratezza, uniti, peraltro, ad una splendida fotografia che ritrae in maniera suggestiva, quasi fossero dei dipinti, tutte le scene (per la sontuosità e la bellezza degli abiti, seppure di epoche diverse, e delle loro prove, "Il Filo Nascosto" rimanda un poco a "L'Età dell'Innocenza" di Martin Scorsese e, peraltro, sempre con Daniel Day-Lewis) e così dal punto di vista stilistico non vi è nulla da obiettare, anzi, proprio il contrario. Ma nel suo insieme il film risulta troppo patinato ed affettato e ciò, unito alla lunga durata della pellicola, appesantisce un poco l'opera, svilendone, purtroppo, il valore. In più e a ciò si aggiunge la scarsa veridicità della trama, almeno per ciò che concerne alcuni aspetti di essa, e l'eccessiva impronta romantica, "Il FIlo Nascosto" perde molti punti a suo favore. E ciò è un vero peccato per un'opera che, scevra da questi 'sovracarichi' , sarebbe stata perfetta in tutte le sue parti.
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foffola40
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lunedì 26 febbraio 2018
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psicologismi artatamente sofisticati
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inutile dirlo grande eleganza, sofisticati comportamenti, anche nevrotic, bella ragazzotta Alma che si trasforma in modo quasi regale quando è vestita con gli abiti del grande sarto Woodcock però senti grande studio per sfinire lo spettatore con i lunghi primi piani, con la rarità delle parole ( le poche molto banali) e infine il sottile veleno dei funghi che finalmente dà una svolta all'estenuante racconto. Credo che l'amore possa avere risvolti malefici pur di ottenere il dominio della persona amata con la consapevolezza della vittima che poi non è lo è del tutto perchè sa..Ma nonè così anche per i comuni mortali?Con le dovute differenze di ambiente sociale, di menti nevrotiche di capacità di far male.
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inutile dirlo grande eleganza, sofisticati comportamenti, anche nevrotic, bella ragazzotta Alma che si trasforma in modo quasi regale quando è vestita con gli abiti del grande sarto Woodcock però senti grande studio per sfinire lo spettatore con i lunghi primi piani, con la rarità delle parole ( le poche molto banali) e infine il sottile veleno dei funghi che finalmente dà una svolta all'estenuante racconto. Credo che l'amore possa avere risvolti malefici pur di ottenere il dominio della persona amata con la consapevolezza della vittima che poi non è lo è del tutto perchè sa..Ma nonè così anche per i comuni mortali?Con le dovute differenze di ambiente sociale, di menti nevrotiche di capacità di far male. foffola40
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kimkiduk
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domenica 25 febbraio 2018
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bellezza arrogante
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Daniel Day Lewis la sicurezza ma anche forse il problema. E' talmente perfetto da essere arrogante. Il film deve essergli costruito intorno. Si sente quasi l'aria pesante del sopportarlo sia come sarto nel film, decisamente da schiaffi, sia come attore, decisamente perfetto fino alla nausea.
La perfezione spesso è un difetto anche se qui arte.
Il film è bellissimo esteticamente, non noioso malgrado la non dinamicità, fotografia splendida, costumi anche.
Si aspettava così e da Anderson insieme a DDL certo si sapeva che sarebbe stato così.
Come spesso accade in questi film il difetto è proprio l'ingessatura della scenografia, che dovendo girare solo dietro una persona risulta quasi "noiosa" e noiosa lo scrivo tra virgolette per rispetto dell'arte del cinema di questo film.
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Daniel Day Lewis la sicurezza ma anche forse il problema. E' talmente perfetto da essere arrogante. Il film deve essergli costruito intorno. Si sente quasi l'aria pesante del sopportarlo sia come sarto nel film, decisamente da schiaffi, sia come attore, decisamente perfetto fino alla nausea.
La perfezione spesso è un difetto anche se qui arte.
Il film è bellissimo esteticamente, non noioso malgrado la non dinamicità, fotografia splendida, costumi anche.
Si aspettava così e da Anderson insieme a DDL certo si sapeva che sarebbe stato così.
Come spesso accade in questi film il difetto è proprio l'ingessatura della scenografia, che dovendo girare solo dietro una persona risulta quasi "noiosa" e noiosa lo scrivo tra virgolette per rispetto dell'arte del cinema di questo film.
Non so se vincerà il quarto Oscar Lewis, non penso, ma certo che è mostruosamente bravo e maledettamente perfetto.
Non so se vincerà altro questo film, qualcosa di certo lo merita.
Però quando compri Ronaldo o Messi o Maradona la squadra deve giocare solo per loro ed il risultato dipende solo da loro in questo caso LUI.
Ci riesce come sempre ma non esalta come speravo.
Una citazione anche alla trama ... ho trovato bellissimo la ricerca dell'amore anche attraverso il dolore o la paura della morte, come ultimo tentativo di stare uniti. Bellissimo nella sua follia, ma è un altro connubio di Anderson riuscito, forse uno dei pochi per dare vita ad una trama fin troppo piatta ed abbandonata quasi esclusivamente all'interpretazione.
DDL ha detto che sarà l'ultimo suo film; mi sembra lo disse anche dopo Lincoln e lo disse anche prima di Gang of NY. Spero ci ripensi, il cinema ne perderebbe.
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[+] abbastanza d'accordo
(di jackbeauregard)
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[+] gastroenterite amorosa da .... oscar.?
(di giannaccio)
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goldy
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domenica 25 febbraio 2018
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la forza dell'amore
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Colpisce soprattutto la bellezza intesa come raggiungimento della perfezione che si intravede soprattutto nei dettagli . Gli interni, le facce delle sarte che rimangono scolpite nella memoria portatrici di vera arte distribuita in ogni singolo punto dato con precisione e meticolosità. Abiti non per esaltare chi li indosserà, al contrario corpi per esaltare l’abito. Sul versante della perfezione e della bellezza pura non si può eccepire e rimane un film indimenticabile che rimanda sicuramente a Visconti.
Meno coinvolgente , anche se di indubbia originalità la storia che induce alla noia.
Reynolds tutto racchiuso e appagato dall’indiscutibile fascino non induce certamente a grandi fascinazioni.
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Colpisce soprattutto la bellezza intesa come raggiungimento della perfezione che si intravede soprattutto nei dettagli . Gli interni, le facce delle sarte che rimangono scolpite nella memoria portatrici di vera arte distribuita in ogni singolo punto dato con precisione e meticolosità. Abiti non per esaltare chi li indosserà, al contrario corpi per esaltare l’abito. Sul versante della perfezione e della bellezza pura non si può eccepire e rimane un film indimenticabile che rimanda sicuramente a Visconti.
Meno coinvolgente , anche se di indubbia originalità la storia che induce alla noia.
Reynolds tutto racchiuso e appagato dall’indiscutibile fascino non induce certamente a grandi fascinazioni. Ne sa qualcosa la povera Alma che ha la sfortuna di trovarsi in servizio la sera in cui il nostro Dioniso si appresta a nutrirsi come tutti i comuni mortali seppur su tovaglie di fiandra, cristalli di Boemia e posate d’argento.
Chissà se nel decidere di disfarsi di lui è consapevole che i funghi non sono sufficienti ad avvelenarlo in modo definitivo. Visto come sono andate le cose, l’affioramento di un sentimento assimilabile alla passione la storia risulta sorprendente e dal punto di vista narrativo davvero singolare. La noia tuttavia si fa strada e la decisione di procedere all’avvelenamento risveglia un pubblico un po’ abbattuto.
Ad Alma si presenta un futuro di vomiti e malesseri umilianti ma se è l’unico modo per sentirsi amata vuol dire che davvero la “forza dell’amore” supera qualsiasi asperità.
La perfezione della colonna sonora rimarrà memorabile è in linea con l’eccezionale gusto estetico già esaltato.
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edotiratino
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domenica 25 febbraio 2018
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lento e nevrotico
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un film lente, con accompagnamento sonoro incoerente, invece di una colonna sonora omogenea al racconto, con passaggi nevrotici e maniacali, tipo il rifiuto della cena-sorpresa allestita con grande cura dalla donna ‘amata’(?) per degli asparagi cotti al burro invece che all’olio ed altri particolari del genere. Decisamente sgradevole.
Interpretazioni eccellenti certo, ma al servizio di una trama arzigogolata con finale quasi incomprensibile. Forse non sono io in grado di apprezzare oltre due ore lentissime, dedicate alle nevrosi din un protagonista -reso benissimo da Daniel Day-Lewis- che si lascia volontariamente uccidere in un cupio dissolvi. Invidio gli spettatori che sono riusciti davvero ad amare il film, anche se non mi sono ritrovato nelle loro recens
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un film lente, con accompagnamento sonoro incoerente, invece di una colonna sonora omogenea al racconto, con passaggi nevrotici e maniacali, tipo il rifiuto della cena-sorpresa allestita con grande cura dalla donna ‘amata’(?) per degli asparagi cotti al burro invece che all’olio ed altri particolari del genere. Decisamente sgradevole.
Interpretazioni eccellenti certo, ma al servizio di una trama arzigogolata con finale quasi incomprensibile. Forse non sono io in grado di apprezzare oltre due ore lentissime, dedicate alle nevrosi din un protagonista -reso benissimo da Daniel Day-Lewis- che si lascia volontariamente uccidere in un cupio dissolvi. Invidio gli spettatori che sono riusciti davvero ad amare il film, anche se non mi sono ritrovato nelle loro recensioni
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[+] dissenso convinto
(di goldy)
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domenica 25 febbraio 2018
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dov’è la storia....
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Lui bravissimo nel suo ruolo ma il film è di una lentezza estenuante e senza una storia, tutta la sala era abbastanza annoiata alla fine.
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